Game Informer, già portavoce dei pensieri di Game Freak riguardo Nintendo Switch e il futuro titolo Pokémon sulla nuova console, continua con le domande relative alle creature tascabili.
Quali sono stati i titoli Pokémon più impegnativi di tutti da portare sul mercato?
Questa è la domanda che la nota rivista di videogiochi ha posto a Junichi Masuda durante l’ultima intervista. Il co-fondatore di Game Freak ha affermato che Pokémon Rubino e Zaffiro furono i videogiochi che gli diedero più filo da torcere. Si trattava, infatti, dei primi titoli Pokémon sulla console Game Boy Advance, con uno schermo più lungo, una gamma di colori molto più vasta e numerosi canali audio rispetto alla precedente piattaforma di gioco, il Game Boy Color. Adattare un titolo Pokémon al GBA ha richiesto un notevole sforzo e moltissimi cambiamenti nella grafica e nello stile di gioco.
La nuova console ci ha permesso di fare molto di più e di avere una grande libertà, ma allo stesso tempo i videogiochi hanno richiesto un tempo di realizzazione più lungo e l’utilizzo intensivo di molte risorse.
Uno dei problemi più grandi di Pokémon Rubino e Zaffiro era il modo in cui il pubblico avrebbe percepito una terza generazione delle creature tascabili. Infatti, fin dall’uscita di Pokémon Oro e Argento, molti ritenevano la moda dei Pokémon ormai esaurita.
Si trattava, per una buona fetta di giocatori, di un fenomeno superato, conclusosi con i titoli per Game Boy Color, un brand morto e sepolto al quale non serviva di certo allungare il brodo con un’ulteriore coppia di titoli!
Si è trattato di un progetto molto stressante. Quando lo sviluppammo per la prima volta avevamo in mente che sarebbero stati Pokémon Rubino e Zaffiro e che i titoli successivi si sarebbeRo chiamati Diamante e Perla. Inoltre, tra le due coppie di giochi ci sarebbero state le rivisitazioni di Kanto, Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia. Grazie a questa struttura, i Pokémon della regione di Kanto si sarebbero potuti avere nei titoli di quarta generazione.
La grande pressione subita a causa del modo di percepire i videogiochi Pokémon, ossia come un marchio ormai destinato all’estinzione, superato e passato di moda, ha aumentato molto lo stress di Junichi Masuda e di Game Freak. Era assolutamente necessario dimostrare ai fan che si sbagliavano e che le creature tascabili erano ben lontane dal lasciare il palcoscenico. Per farlo, sarebbe stata necessaria una mole di lavoro superiore per Pokémon Rubino e Zaffiro rispetto ai videogiochi precedenti.
Ero molto stressato e sono dovuto persino andare in ospedale per alcuni problemi allo stomaco. La notte prima del rilascio di Pokémon Rubino e Zaffiro ho fatto un sogno nel quale il fallimento dei nuovi videogiochi era totale. un vero incubo.
La mattina del rilascio dei titoli di terza generazione Masuda è stato rincuorato nel vedere, nei negozi di elettronica, vere e proprie file di persone intente ad attendere il proprio turno per accaparrarsi uno dei due nuovi titoli delle creature tascabili, e ha tirato un enorme sospiro di sollievo.
Shigeru Ohmori, che ha apprezzato molto i videogiochi usciti per Game Boy Advance, i suoi primi progetti in assoluto in collaborazione con il brand Pokémon, ha affermato di aver subito una grande pressione durante la progettazione delle rivisitazioni, Pokémon Zaffiro Alpha e Rubino Omega, dovuta al modo travagliato in cui Masuda aveva vissuto il rilascio dei titoli originali nel 2002.
Dal mio punto di vista, è stato molto divertente lavorare con loro, quindi ero estremamente motivato nel mio lavoro come direttore delle rivisitazioni di Hoenn.
A oggi la terza generazione delle creature tascabili rimane una delle più amate dai giocatori, donando una grande ricompensa allo sforzo che è stato compiuto per portare i titoli di Hoenn sul mercato mondiale.
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