Redazione
Hibiki Sakai, un bambino giapponese non vedente, ha scritto a Nintendo per esprimere il suo entusiasmo per i giochi della serie di Rhythm Paradise perché questi gli hanno permesso di potersi approcciare al mondo dei videogiochi come tutti gli altri, ricevendo risposta dalla casa videoludica di Kyoto in braille.
Hibiki Sakai ha 10 anni e ha perso la vista quando ne aveva 2, e dalle sue parole indirizzate a Nintendo traspare tanta genuina voglia di giocare ai videogiochi con i suoi amici. Per questo motivo, il bambino giapponese ringrazia Nintendo per aver ideato Rhythm Paradise, perché è l’unico videogioco che gli permette di condividere la sua passione con gli altri senza mai perdere. Infatti, Hibiki aggiunge di aver ottenuto un punteggio perfetto in tutti i livelli di ogni gioco della serie.
Dopo aver ringraziato la casa videoludica, il bimbo invita Nintendo a sviluppare altri giochi di Rhythm Paradise, magari più difficili di quelli già disponibili, perché ritiene che ci siano tanti altri bambini affetti da disabilità come lui, ma che vorrebbero poter giocare ai videogiochi.
Nintendo ha prontamente risposto a Hibiki in braille, includendo una versione scritta per i suoi genitori, ringraziandolo per la sua toccante lettera e ritenendosi felice per il suo entusiasmo per la serie. Inoltre, la grande N ha inoltrato la sua lettera al dipartimento di sviluppo, ribadendo la propria volontà di creare giochi che possano far divertire tutti, ringraziando infine Hibiki per il suo supporto.
全盲の長男が唯一楽しめる#リズム天国
シリーズを全てパーフェクトでクリアした長男が#任天堂
さんへ手紙を書いた所、返信の手紙が‼️たった1人の為に誠実に対応でまさに神対応です✨
任天堂さん、全シリーズ音楽監修のつんくさん是非とも新作をお待ちしてます🙇#nintendo pic.twitter.com/LPOLfboJIT— けんたろー(ドラマー🥁響希🥁父) (@kentarock1020) May 17, 2017
Questa storia ci dimostra come a volte il mondo del videogioco, che nasce principalmente per essere fruito attraverso la vista, può talvolta abbattere le barriere imposte da una disabilità. Cosa ne pensate a riguardo? Le case videoludiche dovrebbero prestare più attenzione allo sviluppo di videogiochi che possano essere giocati da un pubblico quanto più ampio, con un occhio di riguardo per i portatori di handicap?
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