Adesivi “preistorici” mostrano i nomi originari dei Pokémon di Kanto

Recentemente sono state pubblicate sul web le immagini di alcune figurine adesive rappresentanti i Pokémon originari di Kanto. La particolarità di questi sticker è la loro localizzazione, infatti molti mostriciattoli tascabili presentano la versione “primordiale” del loro nome, prima che venisse scelta la nomenclatura definitiva.

Leggere i nomi antichi ci da la possibilità di confermare alcune peculiarità dei Pokémon, oppure aiuta a capire quale sia l’idea da cui sono nati e si sono sviluppati determinati Pokémon.

I primi nomi che saltano sicuramente all’occhio sono quelli di Cubone e Marowak, che originariamente venivano chiamati Orphon e Guardia, accentuando il concetto che Marowak fa la “guardia” a suo figlio fino alla morte, rendendo Cubone orfano.

Gyarados, Lapras, Tangela, Goldeen e Seaking possiedono una prima versione dei loro nomi che getta luce sulla fonte di ispirazione utilizzata per crearli. Skulkraken (Gyarados) è la fusione delle parole skull (teschio) e Kraken (enorme creatura mitologica che terrorizza i marinai), ed esprime alla perfezione il concetto di mostro marino portatore di sventura. Ness (Lapras), come molti sapranno, richiama alla mente il lago di Lochness, nel nord della Scozia, che secondo la leggenda nasconde un mostro dal lungo collo nelle profondità delle sue acque. La creature viene comunemente chiamata Nessy. Meduza (Tangela) trae ispirazione da Medusa, temibile creatura della mitologia greca con un groviglio di serpenti al posto dei capelli, in grado di pietrificare con un solo sguardo chiunque si trovi al suo cospetto. Goldy (Goldeen) è la contrazione di gold fish (pesce rosso). Neptune (Seaking) è il nome inglese di Nettuno, re e dio dei mari nella mitologia ellenica. Il nome conferma la reggenza che questo Pokémon ha sul mare.

Tra i nomi più fantasiosi ci sono quelli di Koffing e Weezing, chiamati originariamente Ny (New York) e La (Los Angeles), a causa del grave inquinamento di queste città. I due Pokémon, infatti, sono famosi per i gas tossici che circondano il loro corpo. Machoke e Machamp si chiamavano in origine Kung-Foo e Ju-Doh, chiaro riferimento alle loro abilità nelle arti marziali. Un discorso simile va fatto per Abra e Kadabra, chiamati negli adesivi Hocus e Pocus. Si parla sempre di magia, insomma, ma cambia la formula magica!. I fossili Omanyte e Omastar erano chiamati simpaticamente Ess e Kargo, in riferimento alle escargot, popolare pietanza a base di lumache di mare. Kabuto e Kabutops, gli altri fossili conosciuti di Kanto, erano chiamati Att e Lantis, chiara citazione alla mitica città sommersa di Atlantide, oltre che all’omonimo oceano.

Nomi invece carenti di fantasia sono quelli di Growlithe e Arcanine rispettivamente Flamie (storpiatura di flame ovvero fiamma in inglese) e Blaze (“fiammata” in inglese). Un discorso simile vale per Vulpix, la cui prima versione del nome era Foxfire, letteralmente volpe di fuoco.

Un nome molto interessante è anche quello di Eevee. Nella versione beta il piccolo Pokémon veniva chiamato Eon, la cui traduzione è eone, unità di misura delle ere geologiche. Questa nomenclatura esprime la predisposizione di Eevee all’evoluzione, così come le ere si sono susseguite trasformando il mondo ogni volta. Attualmente, -eon è la parte finale del nome di tutte le evoluzioni del Pokémon.

Di facile interpretazione sono, infine, i nomi di Aerodactyl, Likitung e Chansey.  I 3 Pokémon possiedono alcune caratteristiche peculiari che la fanno da padrone nei loro nomi originari, rispettivamente Ptera, Tonguetyd e Lucky (riferito all’aspetto simile a uno pterodattilo di Aerodactyl, alla lunghissima lingua di Lickitung e alla fortuna che, secondo credenze popolari, accompagni chiunque incontri un Chansey).

E voi cosa ne pensate, preferite i nomi beta o siete contenti dei nomi definitivi che tutt’oggi accompagnano la nostre avventure?