Redazione
In questo periodo non è infrequente imbattersi nel nome “Pokémon” associato ad altre forme d’arte: uno degli esempi più recenti è la canzone “Gioventù Bruciata” del rapper italo-egizano Mahmood, in cui il mondo dei mostriciattoli tascabili viene testualmente citato accanto alla rievocazione di un momento d’infanzia.
Di nuovo la musica si rivela una sponda per l’universo Pokémon e i suoi appassionati, una cerchia evidentemente non limitata ai soli videogiocatori “di mestiere”: è il caso del rapper romano Quentin40, al secolo Vittorio Crisafulli, che canta in un brano nel quale è stato utilizzato come base un remix della musica di Lavandonia.
Il titolo del brano in questione, composto da Ruben Manupelli e Luigi Florio, è “666GAP”, e fa parte dell’album “40” rilasciato il 29 marzo 2019 per l’etichetta Urbana Label. Ai microfoni è presente anche Fabri Fibra, uno dei principi della scena rap italiana molto attivo in termini di featuring: compare, infatti, anche in “Gli anni ’90”, canzone compresa nell’album d’esordio di Mahmood e che dimostra quanto il rapper di Senigallia sia impegnato nella promozione delle nuove leve.
In “666GAP”, dove non sono presenti diretti riferimenti al mondo Pokémon al di là della base musicale, si coglie appieno la cifra stilistica di Quentin40, cioè la tendenza ad abbreviare la maggior parte delle parole: “Non avrò mai altro me / santa fame non infà! Sia santifica’ la fe’! L’occhio guarda la metà!”. La musica di Lavandonia accompagna in modo convincente il “flow” di Crisafulli, passando da un’intro cupa e riverberata a una cadenza decisamente hip-hop.
Non che ce ne fosse ancora bisogno, ma gli esempi di Mahmood e Quentin40 dimostrano quanto i Pokémon siano radicati nella cultura pop delle nuove generazioni, e da questo momento in poi sarà sempre meno “strano” coglierne citazioni e riferimenti qua e là. In un momento generale, poi, di estrema risonanza per il brand, con il film su Detective Pikachu ormai alle porte e l’uscita di Pokémon Spada e Scudo prevista per la fine dell’anno.
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