Ricercare un senso in un’esistenza monotona e ripetitiva, annegare nel lavoro, nello stress della routine, nelle bollette ancora da pagare: il mondo di Mosaic propone una visione distopica della realtà odierna.
Raw Fury e Krillbite Studio portano anche su Nintendo Switch l’avventura grafica già apprezzata dagli utenti su PC/PS4/Xbox One/iOS, tanto da guadagnarsi due premi agli Spillprisen 2019, “Game of the Year – Small Screen” e “Best Art”. La casa norvegese produttrice di Among the Sleep, conferma con questo titolo il proprio interesse in tematiche di spessore, dimostrando di saper coinvolgere il videogiocatore, che si parli di un’infanzia degli orrori o della solitudine sprezzante dell’età adulta.
Mosaic e il tempo (lento) del racconto
In quest’avventura in terza persona, ci sveglieremo nei panni di un anonimo impiegato: l’uomo risulta, già dai primi minuti di gameplay, trascinato dagli eventi. Le poche azioni che saranno richieste al giocatore si ripeteranno all’inizio di ogni capitolo, scandendo il ritmo sempre uguale della vita del protagonista.
La lentezza (estrema) della storia permette di apprezzare al meglio le scene, dal taglio quasi cinematografico e meravigliosamente realizzate con uno stile poligonale e spigoloso. A condire il tutto, le musiche: prima completamente assenti, amplificano il senso di solitudine del personaggio; poi dissonanti e stridenti, in un crescendo che costruisce l’atmosfera perfetta per una storia dai toni cupi come questa.
Il gameplay: la “Pietra miliare” e lo smartphone
Più che un videogioco, Mosaic è un’esperienza interattiva che invita lo spettatore a trovare sé stesso attraverso i viaggi onirici nei quali verrà di volta in volta trasportato. La riscoperta delle emozioni, dell’empatia e della gioia nelle piccole cose risveglia il protagonista dall’automatizzazione della sua esistenza e del suo lavoro, che è in realtà l’unico reale aspetto di gameplay: occorrerà inviare “risorse” alla “Pietra miliare” in un minigioco che si ripeterà a difficoltà progressiva. Il puzzle non presenta grandi ostacoli, dovendosi solo collegare degli esagoni tra loro fino a raggiungere l’obbiettivo e riempire una barra, ma riflette la tediosità dell’impiego al quale tutti gli abitanti di Mosaic sono sottoposti.
Una presenza costante quella del cellulare, strumento essenziale per la vita in questa comunità asociale e frenetica, che interromperà nei momenti meno opportuni le allucinazioni, riportandoci alla grigia realtà, o ci distrarrà con inutili applicazioni la cui esistenza è essa stessa una metafora del tempo che realmente perdiamo a smanettare con i nostri smartphone.
Particolarmente interessante la sezione “Notizie” che ci dà un quadro più ampio della società di Mosaic. Vi proponiamo solo uno di questi scorci di vita, terribilmente realistici, e lasciamo a voi il piacere di scoprirli tutti:
Performance su Nintendo Switch
Potrete interagire tramite il touch screen o i Joy-Con: nonostante entrambi i comandi funzionino adeguatamente, gli analogici ci sono sembrati più comodi sia per l’esplorazione che per i minigiochi. In certi casi però, potrebbe infastidirvi tenere inclinata la levetta a lungo per portare avanti le scene di gioco e risulterà più semplice tenere premuto sul touch screen.
Il gioco si completa in circa 3 ore, ma ne potrebbero servire di più a causa dei numerosi bug del gioco. Il porting su Nintendo Switch, infatti, mostra parecchie carenze dal punto di vista tecnico, sia in modalità portatile che tv: tra muri invisibili e freeze potreste aver bisogno di caricare l’ultimo salvataggio più volte. Il problema è stato segnalato da molti e gli sviluppatori hanno già confermato che provvederanno all’introduzione di una patch correttiva.
Un gioco che si prende i suoi tempi
Il tema dell’alienazione dell’uomo nell’era tecnologica non è certamente nuovo, ma Mosaic lo tratta in modo piacevole sorprendendo più volte il giocatore, nonostante la semplicità del gameplay. Un chiaro invito a rallentare, magari per fermarsi a osservare l’alba e capire ciò che rende davvero felici.
Voto: 7
Stile grafico gradevole
Gameplay a tratti troppo lento e ripetitivo
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