Luca Fassoni
Mutevole come una fiamma
Moltres è il primo Pokémon leggendario di tipo Fuoco a comparire nel Pokédex Nazionale. Curiosamente, questa creatura è anche l’ultimo membro del trio degli Uccelli leggendari – dopo Zapdos e Articuno – a poter essere catturato nei primi titoli della serie principale. Il suo habitat, inoltre, è l’unico dei tre a cambiare nelle regioni di Kanto e Johto. In prima generazione il Pokémon Fiamma si trova al secondo piano della Via Vittoria, in Pokémon Rosso Fuoco e Verde Foglia risiede nel Monte Brace mentre in Pokémon Oro HeartGold e Argento SoulSilver è reperibile nei meandri del Monte Argento.
La sua natura, mutevole e inafferrabile come il fuoco, è messa in risalto anche da altre peculiarità e caratteristiche. Nei videogiochi e nel GCC il suo corpo è raffigurato di colore giallo zafferano e le sue ali sono avvolte da ardenti fiamme dalle varie tonalità di arancione. Nell’anime e nei film della serie, invece, Moltres presenta colori più chiari: il suo corpo assume una tinta giallo pastello e le vampe che lo avvolgono diventano rosse e rosate. Un altro dettaglio curioso è fornito dai suoi sprite nei giochi. In prima e seconda generazione le sue ali appaiono completamente avvolte dalle fiamme, mentre a partire da Hoenn lo sono solo parzialmente.
È nato prima l’uovo o la fenice?
L’origine del Pokémon Fiamma è una delle più nitide e lampanti nel mondo delle creature tascabili. La fenice, nota anche come uccello di fuoco, è chiaramente la creatura mitologica che ha fornito l’ispirazione per Moltres. Gli antichi egizi furono i primi a raccontare miti dedicati a questo volatile leggendario, ai tempi noto come Bennu. Il Bennu, simbolo di nascita e resurrezione, era consacrato a Ra, il dio del sole. Le sue sembianze ricalcano quelle di una particolare specie di airone cenerino, all’epoca molto diffuso in tutta la Valle del Nilo.
Con il passare del tempo, l’avvicendarsi dei popoli e il mutare delle culture, il Bennu è migrato in Grecia per assumere i connotati dell’odierna fenice. In territorio ellenico la creatura leggendaria subì cambiamenti evidenti: il suo corpo divenne quello di un rapace – o, in alcuni casi, di un uccello tropicale – dai colori sgargianti e iridescenti. In Grecia la fenice assunse anche la sua caratteristica fondamentale, ovvero capacità di risorgere dalle fiamme. Anche la creatura egizia era in grado di rinascere a nuova vita, ma lo faceva immergendosi in acque cristalline. Alcuni storici si sono addirittura chiesti se un animale simile alla fenice fosse esistito realmente, ma la risposta a questa domanda può trovarsi solamente nella mitologia.
Il celebre storico greco Erodoto fornì una prima descrizione di questa creatura, che ha contribuito a caratterizzarla in tutta Europa. Nel racconto si narra che, ogni 500 anni, un uccello parte dall’Arabia e porta nel tempio del sole il corpo del padre deceduto, avvolgendolo nella mirra per seppellirlo nel santuario. Proprio grazie a questo breve estratto è divenuta celebre la denominazione “araba fenice“, frutto tardivo di un’interpretazione superficiale del testo. In oriente questa creatura presenta alcune differenze rispetto alla versione europea. In Cina viene chiamata Feng o “uccello scarlatto” e rappresenta potere e prosperità. Si nutre di bambù, beve acqua pura e scompare nei periodi bui.
In Giappone, invece, il nome della fenice è Ho-ho. L’iconico leggendario di Johto – che porta un nome quasi identico – riprende tutti gli aspetti di questa versione e, in maniera ancora più marcata rispetto a Moltres, rappresenta il mito della fenice nipponica. Il Pokémon Fiamma di Kanto, infatti, si può associare anche al Suzaku (朱雀), il mitologico uccello vermiglio corrispondente alla costellazione cinese del sud. Un’altra possibile fonte d’ispirazione per Moltres può arrivare dal Firebird, volatile infuocato appartenente alla mitologia slava e portatore di una luce ultraterrena. Il parallelismo con il Simurg, leggendaria creatura persiana dai poteri taumaturgici, appare invece più sfumato.
Moltres e il potere del fuoco
Il fuoco è il primo dei quattro elementi fondamentali secondo le cosmogonie occidentali e le antiche tradizioni orientali. La sua immagine simboleggia energia, forza, grinta, coraggio e passione. Viene solitamente associato al secco, al caldo e al punto cardinale Sud. La sua natura non è fissa e solida, ma mutevole e influenzabile. Simboleggiato da una fiammella, il suo potere può rivelarsi fonte di vita, nutrimento, curativo e protettivo. Se male alimentato, però, il fuoco può trasformarsi e divorare il mondo con violenza, rivelando l’altro volto della medaglia. Può diventare distruttivo, feroce e inarrestabile.
Le varie descrizioni di Moltres nel Pokédex evidenziano i suoi tratti positivi e affascinanti. In Pokémon Rubino e Zaffiro si fa riferimento alla sua capacità di curarsi immergendosi nel magma liquido di un vulcano, ricalcando la leggenda greca della fenice. In Pokémon Diamante e Perla si dice che la sua venuta preannuncia l’arrivo della primavera. Benessere e prosperità, una stagione ricca di promesse. La voce presente in Pokémon Giallo mostra in maniera chiara e immediata il suo impatto, svelando analogie sia con la fenice sia con il Firebird:
Quando questo uccello mitico sbatte le ali di fuoco si infiamma di rosso il cielo notturno
Il cielo nero che si incendia al suo passaggio. Quella che appare solamente come un’evocativa immagine del leggendario di Kanto, a Galar si trasforma e acquisisce un significato tutto nuovo. Con l’avvento dei DLC di Pokémon Spada e Scudo, a fine 2020, sono state introdotte le nuove forme regionali di Articuno, Zapdos e Moltres. Per quanto concerne il leggendario di Fuoco, il cambiamento ha rappresentato un’inaspettata virata verso il lato oscuro della forza. Moltres di Galar è noto come il Pokémon Malvagità e presenta spiccate caratteristiche infauste.
Chi ha paura del buio?
Il leggendario galariano presenta evidenti differenze rispetto alla creatura di Kanto. Entrambi i Pokémon sono alti due metri, ma Moltres di Galar, con i suoi sei kg in più, è nettamente più corpulento. Il suo aspetto richiama quello di un grosso rapace e i suoi colori simboleggiano il cambiamento di tipo, con la perdita del tipo Fuoco e l’acquisto del Buio. Il suo corpo è quasi interamente di colore nero fumo, con il becco, i lunghi artigli e una stria centrale sul ventre dalla tonalità rosso porpora. Le fiamme che avvolgono le sue ali presentano sfumature che vanno dal porpora al magenta, con iridescenze violacee.
In questo caso si può tranquillamente dire che l’abito fa il monaco ed evidenzia subito il carattere violento e aggressivo del Moltres di Galar. Mentre il leggendario di Kanto può portare la primavera nei luoghi più gelidi e aiutare persino le persone smarrite, la sua controparte della Landa Corona fa esattamente il contrario. Il fuoco che ardeva nel Pokémon di prima generazione si è trasformato in pura oscurità, in grado di annientare qualunque creatura osi intromettersi sul suo cammino. La descrizione del Pokémon Malvagità è semplicemente infausta:
L’energia che circola all’interno del suo corpo trasuda sotto forma di un’aura simile a una colonna di fuoco vivo, e per i Pokémon comuni diventa impossibile anche solo riuscire ad avvicinarsi. È particolarmente abile nell’attaccare la psiche degli avversari spalancando le sue ali ed emanando un’aura malvagia. I nemici colpiti da questo tipo di attacchi vengono sopraffatti da una spossatezza profonda, come se tutte le loro energie fossero state ridotte in cenere.
Anche il nome dell’abilità di Moltres di Galar, Furore – che curiosamente condivide con il placido Drampa – mette in risalto il carattere di questo leggendario, sotto diversi aspetti molto più simile a Yveltal che alla sua controparte. I suoi colori, poi, hanno scatenato un interessante e acceso dibattito sui possibili collegamenti con un buffo team malvagio.
Moltres di Galar e… il Team Yell
In concomitanza con l’annuncio delle nuove forme regionali di Articuno, Zapdos e Moltres, su reddit si è scatenato un acceso dibattito legato ai colori del Pokémon Malvagità. In maniera alquanto curiosa, infatti, la palette cromatica della creatura leggendaria ricalca fedelmente quella degli accaniti fan di Mary. Inoltre, anche il carattere di questi hooligan e il loro comportamento non sono poi così dissimili da quelli del leggendario: aggressività e intimidazione sono tecniche comuni a entrambi i protagonisti.
Al di là del fattore ironico, ipotizzare un qualche collegamento tra Moltres di Galar e il Team Yell rappresenta ovviamente una forzatura. Al momento, infatti, non appare alcun nesso logico che potrebbe giustificare un rapporto importante tra questa banda di scalmanati e la temibile creatura che appare nella Landa Corona. Il mondo Pokémon, però, ci ha abituato alle sorprese. Chissà che in una futura puntata della serie animata – o magari in un film – i destini del Pokémon Malvagità e del team malvagio di Galar potranno realmente incrociarsi, anche se solo per un attimo…
Il cerchio della vita
In ogni caso, le analogie tra le due forme regionali sono numerose. La più notevole è sicuramente rappresentata dalla forma cromatica di Moltres di Galar. Come nel caso di Zapdos e Articuno, anch’essa riprende i colori della creatura originale di Kanto. Le dimensioni dei due leggendari sono identiche, ma la variante galariana è nettamente più solida e massiccia. In fondo, Moltres e la sua forma di Galar rappresentano due facce della stessa medaglia. Il fuoco che dona la vita e il buio che la riassorbe a sé.
La parabola di Moltres, da Kanto a Galar, dalla prima all’ottava generazione, potrebbe rappresentare in qualche modo proprio il cerchio della vita. Questa immagine, resa celebre dall’osannato film d’animazione Il Re Leone, racchiude nel suo emblema il significato del continuo divenire. Panta rei: tutto scorre, tutto muta, ogni cosa appartiene al grande ciclo della vita. La creatura del fuoco che dona benessere e porta la primavera nelle terre gelate, in fondo, non avrebbe senso senza la sua controparte malvagia che rende arido il mondo prosciugando l’energia dalle creature.
Come immagine finale vi lasciamo la poetica descrizione di Moltres presente nel Pokédex di Pokémon Oro. Curiosamente, queste parole si adattano perfettamente a entrambe le forme regionali, quasi a sottolineare la matrice unica e comune a queste due creature. Così diverse, così simili tra loro:
Questo Pokémon leggendario sparge tizzoni ardenti ad ogni batter d’ali: uno spettacolo esaltante
Per la copertina e le due immagini originali presenti nell’articolo si ringrazia il meraviglioso lavoro di @kuma_illustrations
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