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Monster Rancher 1 & 2 DX, Recensione: i tuoi CD contengono dei mostri

Per il 25°anniversario Monster Rancher, Koei Tecmo Games ripropone su Nintendo Switch i primi due capitoli della saga videoludica.

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La fine degli anni ’90 è stata per il mondo videoludico la culla di tantissimi dei più duraturi e stimati titoli che basano il loro gameplay sulla cattura e il collezionismo di mostri più o meno bizzarri. Mentre in Italia scoppiava la Pokémon-mania, tra i ragazzini dei primi anni 2000 si facevano largo creature più particolari dei mostriciattolo tascabili: i protagonisti di Monster Rancher. I più li ricorderanno per la serie animata andata in onda su Rai2 nel 2001, ma il vero successo del gioco di Koei Tecmo Games era l’innovativo metodo di ottenimento delle creature, che nascevano in modo quasi casuale da tutti i CD e DVD che si possedevano in casa. In questo porting per il 25° anniversario della saga, arrivano per la prima volta su Nintendo Switch i primi due capitoli della serie, e anche se il gameplay abbastanza statico dell’epoca risulta velocemente ripetitivo, dopo tutti questi anni è ancora capace di regalare quelle emozioni che provammo da bambini.

I mostri che nascono da dischi speciali

Le creature che popolano il mondo di Monster Rancher, sono state create da Dio per provare ad aiutare gli esseri umani. A causa di continui problemi però, la stessa divinità decise di sigillare questi mostri in dischi di pietra che si sono poi persi nel corso dei secoli. Recentemente alcuni minatori hanno rinvenuto uno di questi dischi e con l’aiuto di un sacerdote del Tempio dei Mostri sono riusciti a riportare in vita la creatura che vi era sigillata da centinaia di anni.

Monster Rancher

Dalla corsa del genere umano per ottenere la rinascita dei mostri, nasce la figura dell’allevatore, un esperto delle creature in grado di educarle, nutrirle e allenarle nel migliore dei modi al fine di vincere tornei sparsi per il mondo. Ogni creatura può prendere parte a dei minigiochi per fortificarsi, può essere congelata quando non ci serve più e puoi persino morire.

Generare mostri è il ricordo più bello

In Monster Rancher 1 & 2 DX avremo modo di giocare ai primi due storici capitoli dalla saga usciti per PlayStation 1 alla fine degli anni ’90. Lo stile e le caratteristiche sono pressoché le stesse di allora, con nuove aggiunte come le battaglie classificate o nuovi mostri, capaci di emozionare solo i fan di vecchia data, di meno le nuove leve di allevatori.

Il punto di forza della serie è probabilmente la generazione di mostri tramite CD, una peculiarità che l’ha resa famosa in tutto il mondo. Per quanto però i titoli si adattino bene a una console come Nintendo Switch, è ovviamente impossibile replicare la creazione di nuove creature da supporti ottici fisici, per questo gli sviluppatori hanno realizzato un enorme database con migliaia di album musicali dei più svariati artisti al quale poter accedere per emulare l’iconica meccanica. Non sarà mai la stessa magia di venti anni fa, ma l’emozione e le risate regalate da questa rigenerazione assurda rimangono immutate nel tempo.

L’allevamento e i combattimenti si svolgono nel più stagnante degli scenari: sfondi asettici fanno da palco a mosse spesso fuori tempo e animazioni lente. Siamo tra il 1997 e il 1999, non che si stia facendo un paragone con i giochi moderni, ma probabilmente già all’epoca i titoli rimasero indietro rispetto alla concorrenza (come per esempio Pokémon) in termini di trama e gameplay, soprattutto su una home console come quella di Sony.

L’avventura evolve in modo statico, freddo e noiosamente lineare in entrambi i giochi, anche se nel secondo l’aggiunta di funzionalità e un multiplayer completamente stravolto lo rendono più godibile. Infatti ora avremo la possibilità di giocare indirettamente con creature allenate da allevatori di tutto il mondo, ma anche di competere in locale condividendo un Joy-Con con un amico. Recentemente è stato anche annunciato un torneo mondiale.

Un ambiente che non risulta memorabile

Il comparto grafico risulta leggermente migliorato rispetto ai titoli originali, e tra i due giochi si può notare l’evidente salto in avanti fatto dall’allora Tecmo per quanto riguarda le grafiche, i mostri e soprattutto i colori. In Monster Rancher 2 siamo difronte a dettagli molto più curati e definiti, limando quelli che nel primo capitolo erano i bordi acuminati di grandissimi pixel.

Combattimento Monster Rancher 2

Le musiche sono neutre e spesso anonime, non forniscono una spinta alla trama che sembra chiusa in un loop non solo temporale, ma anche sensoriale. In Monster Rancher 2 sono state aggiunte colonne sonore esclusive per questo remake, che se pur non discostandosi troppo dalle originali, risultano più accattivanti e coinvolgenti.

Due titoli per i nostalgici

Monster Rancher 1 & 2 DX sono due riproposizione fedeli di due titoli che in Europa probabilmente non hanno avuto lo spazio che nel resto del mondo ha reso famosa la serie. Sono giochi prettamente per un pubblico nostalgico, legato alla meccanica di generazione dei mostri tramite CD e che ha piacere di rivivere quell’emozione. Un giovane giocatore di oggi avrà sicuramente difficoltà nel trovare curiosità per questi due titoli di nicchia.

Allevamento Monster Rancher

Abbiamo apprezzato però la riproposizione di due titoli dove il primo mantiene quasi fedelmente il gameplay dell’originale, mentre il secondo sperimenta con piccole aggiunte le caratteristiche di un gioco moderno. Era giusto non stravolgere i due Monster Rancher, ma probabilmente per rilanciare il loro incredibile mondo si sarebbe potuto fare qualcosa di più.

Monster Rancher 1 & 2 DX è disponibile sul Nintendo eShop e nello store di Steam al prezzo di 29,99€.

Voto: 6.8

Pro
Multiplayer rivoluzionato e migliorato in Monster Rancher 2
Generazione dei mostri tramite CD sempre divertente
Ottimo lavoro con le nuove musiche
Per i nostalgici è un vero tutto nel passato
Porting di tutto rispetto, con aggiunte e miglioramenti vari
Contro
Il database dei CD fa perdere la magia del passato
Gameplay lineare e statico
Titoli di nicchia per nostalgici
Grafica migliorata, ma il gioco è sempre macchinoso
Genera, allena, combatti, ripeti da capo

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