Quaxly, l’ambizioso sognatore di terre lontane

A poche settimane dall’uscita di Leggende Pokémon: Arceus, Game Freak ha sorpreso i fan dei mostri tascabili annunciando l’arrivo dei videogiochi di nona generazione. A novembre 2022 gli appassionati potranno infatti tuffarsi nell’universo di Pokémon Scarlatto e Violetto, due nuovi capitoli che introdurranno creature, ambientazioni e vicende totalmente inedite. Il trailer ha mostrato una breve anteprima della nuova regione che, questa volta, sembrerebbe ispirata alla penisola iberica. Le meraviglie del territorio sono state però immediatamente oscurate dalla comparsa di tre simpatici amici: Fuecoco, Sprigatito e Quaxly, i Pokémon iniziali che accompagneranno i giocatori.

Le informazioni ufficiali su di loro sono ancora limitate, ma la curiosità degli appassionati è elevata. In attesa di nuovi aggiornamenti, abbiamo preparato una serie di approfondimenti su questi tre nuovi mostriciattoli. Le analisi, che partono dal design e dai dati contenuti nel Pokédex, provano a ricostruire origine e ispirazione di ciascuna creatura. Le riflessioni culminano infine con la presentazione di un ipotetico stadio evolutivo finale, il cui aspetto è plasmato a partire dalle considerazioni precedenti. 

Inauguriamo questa sequenza di approfondimenti con Quaxly, nuovo membro della famiglia dei Pokémon iniziali di tipo Acqua.

Per la meravigliosa illustrazione dell’evoluzione si ringrazia Kuma.arts (kuma_illustrations su Instagram).

Buona lettura!

Quaxly, lo scrupoloso Pokémon Anatroccolo

Il punto di partenza dell’analisi di Quaxly è il sito ufficiale di Pokémon Scarlatto e Violetto, che propone una breve presentazione della creatura. Il portale offre un artwork, accompagnato da alcuni dati che confluiranno poi nel nuovo Pokédex. Osservare il profilo fa scattare alcune riflessioni preliminari, legate sia alla parte visiva che a quella testuale.

Il mostriciattolo, dotato di becco e zampe palmate, è chiaramente basato sulla classe dei volatili, che ha già ispirato Pokémon iniziali come Torchic, Piplup e Rowlet. Ulteriore conferma viene dalla categoria, che lo classifica come anatroccolo, nome con cui solitamente si indica il piccolo dell’anatra domestica.

Il legame con l’universo delle anatre, termine comune che raggruppa diversi uccelli acquatici generalmente migratori, è evidente anche dalla scelta del nome. Il sostantivo Quaxly contiene infatti al suo interno la parola inglese quack, onomatopea tradizionalmente utilizzata per imitare il verso di questo animale. La sostituzione del digramma CK con la lettera X (cks) sembrerebbe invece un tributo alla nuova regione, ispirata alla penisola iberica. Questo segno è infatti largamente usato in spagnolo e in portoghese, due delle lingue parlate in questi territori.

Significativa anche la scelta dei colori. Il piumaggio di Quaxly è completamente bianco, mentre il suo becco è di un giallo acceso. L’appartenenza al tipo Acqua è stata sottolineata tingendo sia le zampe che il copricapo di azzurro e gli occhi di blu. Al centro del buffo cappello è inoltre presente il simbolo delle onde marine, come a evidenziare la connessione tra questa specie e l’oceano.

Tutte queste informazioni, per quanto utili a formulare dei ragionamenti iniziali, per ora offrono solo una panoramica molto generale su Quaxly. Prima di poter volare con l’immaginazione, occorre avventurarsi alla ricerca di nuovi indizi legati all’universo dei volatili.

I vari rimandi alle anatre già evidenziati, non sono sufficienti come trampolino di lancio. The Pokémon Company ha infatti una grande passione per la contaminazione: basti pensare al debole legame tra Wingull (gabbiano) e Pelipper (pellicano). Per questo motivo, è verosimile pensare che anche all’interno di Quaxly coesistano più ispirazioni. Ecco perché il prossimo passo sarà molto più concreto: un confronto diretto con altri abitanti del regno animale!

Più di un anatroccolo: la parentela con la sula piediazzurri

Tentare di esplorare il variopinto universo dei volatili può trasformarsi in un’impresa titanica. Secondo le stime più recenti, la Terra sarebbe attualmente popolata da circa 17.606 specie di uccelli. Una cifra imponente, che potrebbe scoraggiare qualsiasi tentativo di approfondimento individuale.

Fortunatamente, i principali motori di ricerca semplificano e velocizzano questa operazione. Grazie all’inserimento di parole chiave specifiche, bastano pochi click per imbattersi in un altro volatile che, esteticamente, è molto simile a Quaxly. L’animale in questione è la sula piediazzurri, un uccello marino il cui tratto peculiare è la presenza di zampe palmate di colore azzurro.

Il loro legame, che potrebbe sembrare limitato alla componente visiva, è in realtà ben più profondo. L’habitat di questo volatile è infatti cruciale per stabilire una connessione più intensa non solo con il design di Quaxly, ma anche con la nuova regione Pokémon.

La sula piediazzurri, migratore parziale che compie brevi spostamenti per nidificare, si distingue in due diverse sottospecie. La sula piediazzurri comune popola le regioni nord-occidentali del Sudamerica. La sula piediazzurri delle Galápagos è invece diffusa in Ecuador e alle isole Galápagos, situate nell’Oceano Pacifico. In particolare, questa sottospecie ama sostare presso Española, l’isola più a sud all’interno dell’arcipelago.

Il collegamento tra questi territori e la penisola iberica non è geografico, ma motivato da presupposti di natura storica. Ragioni che, pur già largamente note a livello di cultura generale, saranno esaminate in maniera più approfondita nella prossima sezione.

La penisola iberica e il mare, un legame che ha cambiato il mondo

Ormai è evidente: l’acqua, il mare e il viaggio sono tratti inscindibili per definire l’identità di Quaxly e degli animali a cui si ispira. Il Pokémon Anatroccolo non è però l’unico portabandiera di questi elementi. La penisola iberica, musa ispiratrice della regione di Pokémon Scarlatto e Violetto, ha un legame strettissimo con l’oceano. Un nodo talmente resistente che, in passato, ha scatenato un mutamento epocale, che ha cambiato per sempre le sorti del pianeta. 

Nel XV secolo, spagnoli e portoghesi inaugurarono infatti l’Età delle esplorazioni, un periodo storico in cui gli europei visitarono numerosi territori a loro sconosciuti. Una svolta importante e coraggiosa, soprattutto tenendo conto dell’atmosfera che regnava nel Vecchio Continente. Spagna e Portogallo, che dominavano da secoli il Mediterraneo, nutrivano un forte timore nei confronti dei luoghi in cui non avevano mai messo piede.

Il limite estremo del mondo allora conosciuto era rappresentato dalle Colonne d’Ercole, un luogo mitico, idealmente collocato in prossimità della Rocca di Gibilterra. Secondo gli europei, al di là di questo confine risiedevano mostri terribili, pronti ad assaltare le navi e a divorarne l’equipaggio. Nessuno aveva l’intraprendenza di verificare se queste leggende fossero vere o solo voci prive di fondamento.

Il bisogno di individuare nuove rotte commerciali e l’evoluzione tecnologica in campo navale cambiarono però lentamente l’approccio degli europei. Cristoforo Colombo, celebre navigatore ed esploratore italiano, impiegò dieci lunghi anni prima di trovare dei sovvenzionatori per la sua spedizione. Dopo tanto girovagare, Isabella di Castiglia e il marito Ferdinando d’Aragona (i primi re di Spagna) accettarono di finanziare questo tentativo di navigazione verso ovest.

Il primo viaggio di Colombo, partito dal porto spagnolo di Palos il 3 agosto 1492, diede inizio a una nuova era non solo dal punto di vista economico, ma anche culturale. Le Colonne d’Ercole, i limiti mentali che gli europei avevano stabilito per la conoscenza, erano state finalmente abbattute!

L’Età delle esplorazioni (che si estende, convenzionalmente, dal XV al XVIII secolo) portò spagnoli e portoghesi a visitare e popolare varie località del Sudamerica. Questi viaggi, associati al fenomeno del colonialismo, cambiarono profondamente le realtà indigene, sia da un punto di vista sociale che linguistico-culturale. Gli esploratori e gli avventurieri provenienti da Spagna e Portogallo, spesso animati dal desiderio di sottomissione, sono passati alla storia con il nome di Conquistadores (Conquistatori).

Tra i tanti territori influenzati dall’impero coloniale spagnolo figurano anche le isole Galápagos, la casa della sula piediazzurri delle Galápagos. L’arcipelago fu chiamato così proprio dai marinai spagnoli, stupiti dall’enorme quantità di testuggini (nella loro lingua galápagos) che le abitavano. In occasione del quarto centenario del viaggio di Cristoforo Colombo (1892), le isole furono ribattezzate con il nome di Arcipelago di Colón (Arcipelago di Colombo).

A questo punto dell’analisi, è praticamente impossibile scindere Quaxly dal mondo del viaggio e dell’esplorazione via mare. Lo stadio finale del Pokémon Anatroccolo è ormai pronto a prendere vita!

Conquaxador, l’impavido esploratore dei sette mari

Questa lunga analisi dedicata a Quaxly, agli animali che potrebbero averne ispirato il design e alla storia della penisola iberica si conclude in grande stile. È arrivato il momento di rifarsi gli occhi. Alla fine di questo tortuoso viaggio è possibile ammirare Conquaxador, ultimo stadio evolutivo del Pokémon Anatroccolo. La meravigliosa illustrazione, nata dalla matita (digitale) di Kuma.arts, combina le riflessioni esposte in precedenza e creatività dell’artista.

Il nome Conquaxador deriva dal termine Conquistador (singolare di Conquistadores), simbolo del legame storico tra la penisola iberica e il Sudamerica, terra della sula piediazzurri. Il termine è combinato all’onomatopea inglese del verso dell’anatra (quack), contenuto anch’esso. Il lascito di un passato a cui non intende rinunciare, perché gli ha insegnato che, alla lunga, impegno, costanza e disciplina ripagano.

Il piccolo Anatroccolo ha sempre avuto nel suo DNA di migratore il desiderio di percorrere chilometri e chilometri, alla ricerca di nuovi luoghi da esplorare. L’appartenenza al tipo Acqua e la sua piccola stazza gli permettevano però di coprire solo brevi tratti, perlopiù a piedi o a nuoto. Conquaxador, Pokémon dal doppio tipo Acqua/Volante, non ha problemi di questa natura. Può ora coronare il suo sogno di gioventù librandosi in volo grazie al supporto delle sue possenti e candide ali.

Questa creatura non disdegna nemmeno gli spostamenti via mare, elemento con cui ha una certa affinità. A suo agio sia in aria che in mezzo all’oceano, Conquaxador ha ereditato lo spirito degli esploratori della penisola iberica del XV secolo. Se il Pokémon Anatroccolo poteva solo immaginarsi nelle vesti di capitano di un vascello, il suo ultimo stadio ha finalmente acquisito un ruolo di comando.

Non stupisce che una creatura ordinata e scrupolosa come Quaxly possa aver fatto carriera in un ambito che richiede un forte senso di responsabilità. Durante le spedizioni, che spesso duravano mesi (o addirittura anni), il capitano era considerato il “Capo della comunità viaggiante”. Garantiva l’ordine risolvendo i conflitti interni, giudicando e punendo i passeggeri che si macchiava di crimini durante la traversata. In caso di pericoli improvvisi provenienti dall’esterno, doveva inoltre dare indicazioni rapide e risolute all’intero equipaggio. Insomma, una posizione perfetta per il coraggioso Conquaxador!

Per ricoprire questo ruolo al meglio, il suo abbigliamento è stato soggetto a un importante aggiornamento. Il buffo cappello di Quaxly ha assunto un aspetto più elaborato ed elegante. Il piumaggio sul petto ricorda invece il fazzoletto e la giacca tipicamente associati ai comandanti del passato. Funzionale anche la presenza di una coda con lunghe piume, dette timoniere, che aiutano gli uccelli a effettuare manovre e frenare durante il volo. Conquaxador conserva lo spirito del navigatore anche quando è sospeso tra le nuvole!

A livello cromatico, l’evoluzione finale conserva il piumaggio bianco e cappello e zampe palmate di colore azzurro. Un originale tocco di stile è dato però da una sostanza azzurra dalla consistenza acquosa, annodata attorno alla vita come un pezzo di stoffa. Un elemento associabile ai vestiti di pirati, nemici degli uomini di mare, e ai toreri, professionisti che operano soprattutto in Spagna.

Se questo ritratto risulta ipnotico per l’osservatore, il merito va però alla riuscitissima espressione dell’attore principale. Conquaxador ha infatti lo sguardo fiero di chi ha coraggiosamente oltrepassato le Colonne d’Ercole, sfidando i vincoli che la società aveva imposto alla conoscenza. Gli occhi di un instancabile visionario, con ha la grinta e la determinazione per uscire anche dalla tempesta più burrascosa. Lo spirito di chi non si accontenta della terra che scorge in lontananza, perché ha la mente già proiettata verso un nuovo viaggio.

Conclusioni

Al momento, non abbiamo modo di sapere quante di queste suggestioni abbiano realmente ispirato i creativi di The Pokémon Company. Incerto è anche il modo in cui gli argomenti presentati confluiranno nel design definitivo delle evoluzioni di Quaxly.

Secondo un recente rumor, questo energico anatroccolo potrebbe infatti sfidare i mulini a vento e diventare il celebre don Chisciotte (don Quixote nella traduzione inglese). Un viaggiatore temerario e idealista che, al mare sconfinato, preferisce le distese aride della penisola iberica.

A prescindere dai futuri sviluppi, ci auguriamo che questo breve viaggio alla scoperta di Quaxly vi abbia divertito e motivato a effettuare ulteriori ricerche su possibili rimandi e citazioni. In attesa di aggiornamenti ufficiali, vi invitiamo a tenere d’occhio il nostro sito, dove verranno presto pubblicati anche gli approfondimenti relativi a Fuecoco e Sprigatito.