Dopo l’annuncio da parte di Nintendo del rinvio del nuovo capitolo di The Legend of Zelda: Breath of the Wild alla primavera del 2023, nei fan si è diffuso il malumore e le azioni della Grande N sono crollate del 6%.
Ad approfondire la situazione ci ha pensato l’agenzia di stampa britannica Reuters che ha discusso i dati del crollo in borsa del colosso di Kyoto e ha analizzato la decisione del rinvio. Nell’articolo, Reuters ha riportato la perdita in borsa del 6%, ma ha anche messo in risalto il buon momento della Grande N che martedì 29 marzo ha guadagnato il 25% rispetto all’inizio del 2022 dimostrando che il periodo positivo degli scorsi mesi non era dovuto solo al successo di Leggende Pokémon: Arceus.
Inoltre, l’agenzia ha evidenziato che anche la data di rilascio dell’originale The Legend of Zelda: Breath of the Wild fu posticipata per garantire un prodotto di alta qualità, riscuotendo poi un enorme successo proprio per la bontà della sua realizzazione. Anche Serkan Toto, fondatore della ditta di consulenza Kantan Games, approva la decisione di Nintendo affermando che si tratta di una scelta che il colosso giapponese può permettersi. Il pensiero di Toto è rafforzato dal fatto che Nintendo ha già programmato l’arrivo di molti titoli importanti nel 2022, come Splatoon 3 e Pokémon Scarlatto e Violetto, e che molti giochi concorrenti, come Elden Ring e Horizon: Forbidden West, sono stati già rilasciati quest’anno.
In poche parole, secondo gli esperti, il rinvio del seguito di The Legend of Zelda: Breath of the Wild è una scelta oculata che, nonostante il crollo delle azioni, può portare benefici sia a Nintendo e sia alla qualità di realizzazione del nuovo capitolo della saga. Nonostante i malumori per il rinvio, i fan hanno già iniziato a speculare e a formulare teorie sulla base dei contenuti degli ultimi spezzoni di video mostrati.
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