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Milky Way Prince – The Vampire Star, Recensione: storia vera di un amore instabile

Un indie italiano che racconta una disturbante storia d’amore tossico: Milky Way Prince – The Vampire Star vi farà riflettere.

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   · 4 min lettura Recensioni
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Una storia per la quale è necessario mettere subito un trigger warning: Milky Way Prince – The Vampire Star tratta temi sensibili come l’autolesionismo, i disturbi mentali e gli abusi psicologici, inoltre il gameplay viene portato avanti principalmente da scelte che riguardano la vita sessuale dei due ragazzi protagonisti.

Un’avventura grafica tutta italiana, realizzata da Lorenzo Redaelli e pubblicata su Nintendo Switch da Fantastico Studio, che racconta una storia reale e in grado di suscitare empatia in chi ha avuto a che fare almeno una volta con una relazione infelice. Disponibile già in passato su altre piattaforme grazie anche a Santa Ragione, adesso è approdata su Nintendo Switch al prezzo di 14,99€.

Stelle instabili

Nuki è “il ragazzo con le stelle negli occhi”: di lui non sappiamo molto se non che abita da solo in un piccolo appartamento, suona il piano e ha una stella marina come animale domestico. Un giorno, una stella cadente precipita sotto casa sua e nel luogo dello schianto incontra Sune, un giovane piovuto dal cielo che Nuki subito ricollega al principe della Via Lattea del suo libro preferito.

Il protagonista viene subito affascinato dal principe caduto e così ha inizio una relazione complicata, fatta di sesso, violenza e gaslighting. È evidente sin dalle prime interazioni il disturbo bipolare di Sune che lo porta ad avere reazioni eccessive e comportamenti manipolatori nei confronti del suo amato, accompagnati nel gioco da jumpscare e scene disturbanti che ci portano a definire Milky Way Prince – The Vampire Star un buon horror psicologico. L’inquietudine è perfettamente supportata dalla colonna sonora e dal sound design impeccabili, tra terrificanti scricchiolii e affascinanti melodie cosmiche.

Il gameplay è minimale come in ogni opera del genere infatti vi verrà chiesto solo di scegliere tra determinate opzioni di dialogo che influiranno sulla trama. Ogni capitolo si conclude con lo Star Allinement – termine altisonante per indicare in realtà i rapporti intimi tra i protagonisti – durante il quale occorrerà scegliere 3 dei 5 sensi per portare a conclusione il rapporto: per quanto i testi siano espliciti, durante queste fasi di gioco non sono presenti immagini spinte, anzi lo schermo è spesso nero per concentrare l’attenzione sulle sensazioni provate da Nuki. Il primo dei tre finali può essere raggiunto in circa un’ora, per i successivi però dovrete rigiocare da capo sfruttando la velocità doppia delle animazioni che non ci è però sembrata sufficiente vista la lentezza generale della narrazione.

“Durante la mia esperienza con un partner borderline, – ha dichiarato lo sviluppatore, parlando di una sua storia passata che ha in parte ispirato il gioco – ho pensato che innamorarsi di lui fosse come entrare a far parte di un sistema stellare binario. È la cosa più rara e preziosa dell’universo, ma più si avvicinano più diventano instabili”.

milky way prince
I cinque sensi

Un gioco indipendente che si prende la libertà di trattare anche temi sensibili e lo fa con uno stile molto personale e artistico, un mix di sfondi 3D e soggetti 2D che vi lascerà più volte stupiti con il suo simbolismo astrale. Entrambi i personaggi sono “stelle instabili“, anche se in maniera differente, e ciò dimostra ancor più quanto sia difficile conciliare i propri problemi con quelli di un’altra persona e amarla senza sensi di colpa o aspettative che prima o poi crolleranno lasciando solo un buco nero laddove prima bruciava una stella.

milky way prince the vampire star
Sfondo tridimensionale, oggetti bidimensionali

Realizzazione o dipendenza

Chiunque abbia provato almeno una volta nella vita a instaurare una stretta connessione con narcisisti, depressi, o più in generale persone caratterizzate da qualunque altra sfaccettatura della psiche umana, saprà quanto è difficile conciliare la propria felicità con le necessità dell’altro o combattere contro le paranoie che emozioni forti e travolgenti come l’amore possono portare.

milky way prince the vampire star
Red flag

Probabilmente Milky Way Prince – The Vampire Star sbaglia nel non aver fornito un background approfondito ai suoi personaggi (nonostante ci sia un interessante cambio di prospettiva in uno dei finali), ma tale mancanza potrebbe anche essere vista come la ponderata decisione di rendere il giocatore totalmente partecipe delle vicende, richiamando alla mente le proprie relazioni passate.

Trattandosi di una storia semi-autobiografica, complimenti vivissimi allo sviluppatore Lorenzo Redaelli che ha avuto la forza di trasformare demoni del passato in arte. Nel complesso, una storia simbolica e suggestiva che si rivolge soprattutto a chi si è trovato da almeno una delle due parti e che porta il giocatore a riflettere sul senso delle proprie relazioni e sull’influenza che queste hanno nella nostra vita (e in quella degli altri), anche quando finiscono.

Voto: 7

Pro
Storytelling che si basa sui 5 sensi
Delicatezza del tema trattato
Disturbante grazie all’ottimo sound design
Stile grafico interessante
Contro
Assenza di salvataggi personalizzati
Background dei personaggi poco definito

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avventura grafica Indie

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