Pokémon Rubino e Zaffiro: 20 anni a specchiarsi nei mari di Hoenn

Era il 25 luglio 2003 e in Europa si apprestavano ad arrivare Pokémon Rubino e Zaffiro, primi giochi di terza generazione con l’arduo compito di continuare il successo dei titoli precedenti, ma che avevano dalla loro un asso nella manica non da poco. Infatti la serie, per la prima volta, si affacciava su Game Boy Advance e niente sarebbe stato più come prima.

Accompagnati da uno degli spot pubblicitari più divertenti mai realizzati per il brand, Pokémon Rubino e Zaffiro si presentavano in due classiche confezioni di cartone su cui campeggiavano in bella vista il logo dei giochi e soprattutto i due Pokémon leggendari di questa generazione: Groudon e Kyogre.

In giro per la regione di Hoenn

In Pokémon Rubino e Zaffiro il nostro viaggio ha inizio ad Albanova, piccola città nella regione di Hoenn, luogo dove il nostro protagonista dovrà trasferirsi per seguire il padre Norman, Capopalestra della città di Petalipoli che si dimostrerà fiero di noi anche se ci darà appuntamento per una lotta solo dopo che avremo guadagnato molta più esperienza. Ovviamente senza nessuna esclusione di colpi.

ll salvataggio del professor Birtch cambierà drasticamente la nostra vita proprio perché sarà quest’ultimo a consegnarci un Pokedex e dando inizio al nostro viaggio. Come sempre ci troveremo a sfidare otto Palestre, con gli scontri che culmineranno nella lotta con i Superquattro e il Campione della Lega Pokémon ma, tra una sfida e l’altra, dovremo anche sventare i piani malvagi del Team Magma e del Team Idro, intenti a risvegliare uno dei due leggendari di copertina.

Tuttavia accanto a un gameplay ormai solido e rodato, Game Freak decise di aggiungere alcune novità ai due titoli di terza generazione, in modo da regalare un’avventura ancora più profonda e memorabile rispetto a tutto ciò che si era visto fino a quel momento.

Basi, Gare Pokémon, abilità e tanti misteri

Pokémon Rubino e Zaffiro come detto in precedenza, continuavano il canovaccio della lotta contro un team malvagio, ma andavano a donare maggiore diversità a tutte quelle attività che poco avevano a che fare con la lotta.

Come non dimenticare l’inserimento delle Gare Pokémon, esibizioni in cui ai nostri partner veniva chiesto di esibirsi in differenti spettacoli per far scoprire quale fosse il loro stile peculiare tra classe, bellezza, grazia, acume e grinta. Grazie a questi concorsi era possibile vincere dei fiocchi speciali o ritirare dei premi altrimenti inottenibili.

E finite le gare cosa si poteva desiderare di meglio se non ritirarsi nella propria Base Segreta? Infatti una delle meccaniche più apprezzate introdotte in terza generazione era la possibilità di utilizzare la mossa Forzasegreta per accedere a una speciale area nascosta da decorare con mobili e accessori di ogni tipo. Le Basi Segrete non erano una unica, ma potevano essere create in più luoghi in giro per la mappa.

A queste novità bisogna aggiungere anche la presenza per la prima volta delle abilità dei Pokémon, tratti distintivi che andavano a influenzare il loro comportamento in battaglia con alcune delle quali veramente difficili da ottenere.

Non possiamo non citare inoltre gli intricati e fantasiosi enigmi in braille delle tre grotte presenti a Hoenn che, una volta risolti, ci avrebbero permesso di affrontare e catturare Regirock, Regice e Registeel. Un’esperienza resa unica dalla possibilità di scoprire il messaggio in braille consultando le ultime pagine del libretto delle istruzioni e dalle possibilità grafiche offerte dal Game Boy Advance.

È proprio grazie alla nuova console che Hoenn beneficia di paesaggi affascinanti resi credibili dall’avvento delle condizioni meteo che si alternavano in base ai percorsi e ci permettevano di bearci al sole delle spiagge, venire inzuppati dalla pioggia battente oppure ricoperti di cenere vulcanica durante le nostre esplorazioni più avanzate.

Non potevamo aspettarci di meglio da una regione che presenta appunto il “Trio Meteo“, con un Rayquaza che avrà modo di brillare però solo in Pokémon Smeraldo, terzo titolo che come da tradizione amplia il mondo di gioco inserendo novità che passeranno poi alla storia.

Una vera innovazione?

Pokémon Rubino e Zaffiro portarono con loro grandi novità per il brand: meccaniche migliorate, una veste grafica ricercata e un comparto sonoro memorabile. In realtà la terza generazione fu quella che più di tutte venne accolta con riservo dai giocatori.

Un po’ a causa di meccaniche che per i veterani risultavano ripetitive, per la mancanza di tutti i mostriciattoli presenti nei giochi precedenti e per un abbassamento della difficoltà generale, i titoli di terza generazione sembrarono non convincere del tutto una fetta dei vecchi videogiocatori.

Tuttavia la storia di Hoenn ha saputo anche conquistare il cuore di innumerevoli fan, regalandogli momenti indimenticabili mentre solcavano i mari della regione, magari giocando con una delle due versioni speciali del Game Boy Advance SP realizzate per l’occasione e corredate anche di una borsetta per portare la console in giro con stile.

Due giochi che pur con i loro difetti seppero regalare ore di divertimento, moltiplicate da tutto quello che questa generazione ha saputo regalare ai fan negli anni successivi: a partire dal già citato Pokémon Smeraldo, passando per una serie animata in grado di incollare gli spettatori allo schermo, e arrivando ai due remake su Nintendo 3DS, Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha, capaci di esaltare la megaevoluzione e il potenziale della console dell’epoca. Come si suol dire però, questa è tutta un’altra storia.