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PokéQuark: Igglybuff, Jigglypuff, Wigglytuff e Codaurlante, adorabili palloni rosa alla carica

Questo mese la rubrica PokéQuark sorvola Kanto, Johto e Paldea per approfondire le origini di Igglybuff, Jigglypuff, Wigglytuff e Codaurlante.

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La rubrica PokéQuark è pronta a tenervi compagnia con un nuovo numero! Questo mese il nostro approfondimento è dedicato a un quartetto paffuto e rosa, formato da Igglybuff, Jigglypuff, Wigglytuff e Codaurlante. Tornare a visitare Kanto, Johto e Paldea è il nostro modo per celebrare la storia del franchise Pokémon, che si appresta a spegnere ventinove candeline. In attesa di scoprire quali emozionanti novità ci riserverà il Pokémon Day del 27 febbraio, godetevi questo viaggio nel tempo dal sapore nostalgico!

PokéQuark curiosità Pokémon

Igglybuff, Jigglypuff, Wigglytuff e Codaurlante: alcuni dati preliminari 

Eccoci al nuovo numero di PokéQuark, la rubrica in cui approfondiamo le possibili ispirazioni delle creature tascabili. Come di consueto, avviamo il nostro appuntamento mensile con alcuni dati preliminari relativi ai quattro protagonisti. 

Jigglypuff

Categoria: Pokémon Pallone
Tipo: Normale/Folletto
Altezza: 0,5 m
Peso: 5,5 kg
Abilità: Incantevole (Cute Charm) o Tenacia (Competitive)

Jigglypuff è una creatura tascabile nativa della coloratissima Kanto; sia nel Pokédex Nazionale sia in quello della sua regione d’origine è abbinato al numero 39. Al debutto, apparteneva unicamente al tipo Normale: ha acquisito il doppio tipo Normale/Folletto con il lancio di Pokémon X e Y (2013).

Il nome Jigglypuff deriva probabilmente dall’unione tra l’aggettivo jiggly (traballante) e il sostantivo puff (traducibile come “sbuffo” o “soffio), entrambi in lingua inglese. La versione nipponica, vale a dire Purin (プリン), fa pensare invece alla parola purin (プリン), traslitterazione in alfabeto katakana della parola inglese pudding (budino). A questa suggestione si aggiunge un possibile rimando all’onomatopea ぷりぷり (puri puri), utilizzata per descrivere un materiale dall’aspetto elastico che trema leggermente quando viene toccato.

Non si escludono poi dei collegamenti con le traslitterazioni delle parole inglesi pretty (carino) e princess (principessa) in giapponese. In katakana l’aggettivo pretty viene infatti reso come プリティ (puriti), mentre il termine princess diventa プリンセス (purinsesu). Si possono inoltre ipotizzare delle connessioni con l’aggettivo nipponico プチ (puchi), derivato dal vocabolo francese petit (piccolo), o con il suffisso informale りん (-rin). Quest’ultimo è solitamente utilizzato nel Sol Levante per designare un soggetto particolarmente carino o che ispira tenerezza.

Nei giochi Pokémon della serie principale, gli esemplari di Jigglypuff esposti allo strumento Pietralunare si evolvono in Wigglytuff.

Wigglytuff

Categoria: Pokémon Pallone
Tipo: Normale/Folletto
Altezza: 1,0 m
Peso: 12,0 kg
Abilità: Incantevole (Cute Charm) o Tenacia (Competitive)

Wigglytuff è un Pokémon comparso per la prima volta a Kanto. Il suo numero identificativo è il 40 sia nella sua regione di provenienza sia nel Pokédex Nazionale. Proprio come Jigglypuff, per molti anni è stato associato solo al tipo Normale, guadagnando il doppio tipo Normale/Folletto solo con Pokémon X e Y (2013).

Il nome Wigglytuff è formato, verosimilmente, dall’unione di due parole inglesi. Esse sono l’aggettivo wiggly, che denota movimenti ancheggianti o ondulatori, e il sostantivo tuft (ciuffo). La variante giapponese プクリン (Pukurin) potrebbe invece fare riferimento all’onomatopea ぷくぷく (puku puku), che identifica qualcosa di carino, gonfio o paffutello. Altrettanto plausibile è un legame con il sostantivo くりくり (kurikuri), usato soprattutto per descrivere occhi rotondi e adorabili o altre parti del corpo grandi e tonde. Il nome Pukurin potrebbe inoltre essere legato al sostantivo purin (budino) e al suffisso giapponese -rin (carino).

Igglybuff

Categoria: Pokémon Pallone
Tipo: Normale/Folletto
Altezza: 0,3 m
Peso: 1,0 kg
Abilità: Incantevole (Cute Charm) o Tenacia (Competitive)

Igglybuff, pre-evoluzione di Jigglypuff, è un Pokémon apparso per la prima volta a Johto. Nel Pokédex Nazionale è abbinato al numero 329, mentre nella sua regione di appartenenza è associato al 174. Proprio come nel caso di Jigglypuff e Wigglytuff, ha debuttato come Pokémon di tipo Normale, acquisendo il doppio tipo Normale/Folletto con Pokémon X e Y (2013).

Nel nome Igglybuff è possibile rintracciare il sostantivo inglese buff, che indica un corpo privo di vestiti o un panno chiaro in pelle usato per pulire. Il verbo to buff può inoltre essere tradotto come “lucidare” o “far brillare”. La prima parte, ovvero iggly, potrebbe invece essere l’abbreviazione delle parole wiggly (contenuta in Wigglytuff) e jiggly (presente in Jigglypuff). La versione giapponese, ovvero ププリン (Pupurin), rimanda poi alla parola purin, purin, collegata sia al nome giapponese di Jigglypuff sia al budino. Si può ipotizzare anche una connessione con l’aggettivo プチ (puchi, piccolo).

Igglybuff fa parte della categoria dei Pokémon Baby, introdotta nei giochi Pokémon Oro e Argento. Le creature tascabili di questo gruppo rappresentano il primo stadio di una famiglia evolutiva e sono assimilabili a dei bambini o a dei cuccioli di animale. Per tale ragione, sono dotate di design estremamente graziosi e risultano incompatibili con l’allevamento. Non sorprende che il giovanissimo Igglybuff abbia un minuscolo ricciolo di capelli sulla fronte e un ciuffo di pelo di modeste dimensioni.

Codaurlante

Categoria: Pokémon Paradosso
Tipo: Folletto/Psico
Altezza: 1,2
Peso: 8,0 kg
Abilità: Paleoattivazione (Protosynthesis

Codaurlante è un mostro tascabile apparso per la prima volta nella regione di Paldea. Nel Pokédex della sua area d’origine occupa lo slot 377, mentre in quello Nazionale si trova accanto al numero 985. Esteticamente, ricorda molto Jigglypuff, di cui rappresenta, verosimilmente, una versione antica proveniente da un universo alternativo. 

“Somiglia a un Pokémon enigmatico presentato in una rivista di paranormale come un Jigglypuff di un miliardo di anni fa.”

Descrizione di Codaurlante nel Pokédex di Pokémon Violetto 

Come molti altri Pokémon Paradosso, Codaurlante presenta un nome composto da due parole italiane. I vocaboli in questione sono il sostantivo coda e il participio presente del verbo urlare. La loro unione ricalca sia la versione inglese Screaming Tail sia l’originale giapponese Sakebushippo (サケブシッポ). Quest’ultimo fonde il verbo 叫ぶ (sakebu, urlare) e il sostantivo 尻尾 (shippo, coda di animale).

L’analisi presentata nei paragrafi precedenti ha aperto innumerevoli spunti di riflessione, tutti degni di attenzione. Nelle prossime sezioni, approfondiremo i temi che abbiamo scalfito solo in superficie. 

Un dessert morbido e prelibato 

Tra le possibili fonti di ispirazione di Jigglypuff, Igglybuff, Wigglytuff e Codaurlante potrebbe esserci il purin, traslitterazione in alfabeto katakana della parola inglese pudding (budino). Per la precisione, in Giappone il termine purin indica la crème caramel, una crema provvista di uno strato di caramello liquido sulla sua superficie.

creme caramel

La popolarità su scala nazionale di questo dessert inglese, introdotto a Yokohama intorno agli anni Sessanta del XIX secolo, risale a un cinquantennio fa. In questo periodo l’azienda alimentare nipponica House Foods iniziò infatti a commercializzare un preparato per pudding istantaneo, che riscosse subito un immediato successo. Da quel momento in poi, il purin è diventato uno dei dessert più diffusi nei supermercati e nei minimarket del Sol Levante.

Oltre ad acquistare i mix già pronti, i giapponesi amano preparare questa merenda a casa. Per gustarlo bastano pochi ingredienti, tra cui latte, zucchero, uova e vaniglia. La morbidezza di Igglybuff, Jigglypuff e Wigglytuff evoca il calore familiare della cucina domestica. Un luogo dove sentirsi protetti e trascorrere il tempo in totale serenità.

Adorabili palloni gonfiati 

La forma, la tendenza a espandersi e l’appartenenza alla categoria Pokémon Pallone permettono anche di stabilire un collegamento tra Jigglypuff, Wigglytuff, Igglybuff e i palloncini. Questi recipienti, generalmente in lattice, possiedono una spiccata elasticità. Per tale ragione, possono essere gonfiati con la bocca, con pompe ad aria o bombole di elio. Oltre alla classica forma sferica, i palloncini possiedono tantissime varianti (cilindro, ciambelle e tante altre), amatissime soprattutto dai bambini. A essi si possono anche applicare torsioni, nodi e incastri, che consentono di ottenere meravigliose decorazioni per feste ed eventi

palloncini

“Wigglytuff è molto elastico. Se respira profondamente, questo Pokémon riesce a gonfiarsi praticamente all’infinito. Una volta gonfio, Wigglytuff rimbalza leggero come un pallone.” 

Descrizione di Wigglytuff nel Pokédex di Pokémon Zaffiro 

Il trio formato da Igglybuff, Jigglypuff e Wigglytuff è classificato come Pokémon Pallone proprio come Drifloon, una creatura tascabile di doppio tipo Spettro/Volante proveniente da Sinnoh. L’abilità nel volo di Drifloon si può spiegare tenendo conto di un fenomeno scientifico che coinvolge i palloncini caricati a elio. Essi “volano” in alto per effetto della spinta ascensionale di questo gas estremamente leggero. Ciò non avviene con i palloncini gonfiati ad aria, che presentano invece la stessa densità sia all’interno sia all’esterno. È probabile che Jigglypuff e gli altri membri della sua famiglia evolutiva siano ispirati a questi palloncini “incapaci di spiccare il volo”.

Drifloon

Tra gli ispiratori di Jigglypuff e Wigglytuff potrebbero esserci anche i palloni da calcio, basket o pallavolo realizzati in pelle PU. Quest’ultimo è un materiale poliuretanico morbido e flessibile che simula le caratteristiche della pelle animale. Scienza e vita quotidiana si intrecciano sempre in modi inaspettati sotto la guida dei creativi di Game Freak!

“Macchie” lunari e fantasia umana: tra gustosi formaggi, volti rassicuranti e conigli indaffarati 

La trasformazione di Jigglypuff in Wigglytuff, attivabile con lo strumento Pietralunare, spinge a riflettere sull’influenza della Luna nella creazione di questi Pokémon. Nello specifico, Wigglytuff e le sue pre-evoluzioni potrebbero anche essere stati modellati sulla tendenza umana a individuare delle figure sulla superficie della Luna piena. Tale fenomeno è una forma di pareidolia, un’illusione del subconscio che riconduce elementi disposti in maniera casuale a strutture note e rassicuranti.

luna piena
Le numerose “macchie” scure concentrate perlopiù sul lato visibile della Luna sono in realtà crateri (mària) provocati dal forte impatto di meteoriti. Travolti dal magma emerso dalle fratture della crosta lunare, essi hanno assunto il loro colore caratteristico in seguito al raffreddamento della roccia

La famiglia evolutiva di Jigglypuff potrebbe essere una rielaborazione dei prodotti di intrattenimento per bambini in cui il celebre satellite viene associato a una forma di formaggio. La sostituzione con il budino (purin) potrebbe essere un divertente tributo a questo popolare tema narrativo. 

Nel cortometraggio A Grand Day Out (1989), Wallace e il suo cane Gromit scoprono di aver finito le scorte di formaggio. Il duo ne approfitta così per fare una gita sulla luna, una località dove abbondano gli alimenti di tipo caseario. 

La forma sferica e i tratti umanoidi di Jigglypuff fanno pensare anche alla tendenza a individuare il volto di una persona tra i crateri lunari. Due celebri esempi di questa inclinazione appaiono negli iconici La lune à un mètre (1898) e Le Voyage dans la Lune (1902). Questi due cortometraggi muti, scritti e diretti da Georges Méliès, sono considerati due pietre miliari della storia del cinema

Le orecchie allungate di Wigglytuff rievocano invece la figura leggendaria del coniglio lunare, celebre in Cina, Corea e Giappone. In Asia è infatti comune rintracciare sulla Luna piena illuminata l’immagine di un coniglio affiancato da un pestello da cucina. Nel folklore cinese, l’animale sta predisponendo un elisir di vita eterna per Chang’e, la dea della Luna. Secondo i coreani e i giapponesi, il coniglio prepara invece il tortino di riso noto come mochi in Giappone e come tteok in Corea.

dolce riso

Il quindicesimo giorno dell’ottavo mese del calendario lunare (approssimativamente in autunno), questi dolci vengono serviti durante le celebrazioni legate alla Luna piena. In Corea i tteok vengono distribuiti durante la festa della Luna del Raccolto (Chuseok). In Giappone si mangiano invece i mochi per lo Tsukimi, nome che deriva dal sostantivo tsuki (luna) e dal verbo miru (osservare). Questo evento commemora il periodo migliore per ammirare la Luna piena in tutto il suo splendore. 

Il collegamento con il coniglio visibile sulla faccia della Luna sembrerebbe confermato anche dalle uniche linee evolutive di Kanto completate tramite la Pietralunare. Nidoran♂ e Nidoran♀, stadi base di Nidoking e Nidoqueen, possiedono vistosi denti che ricordano questo roditore. I due Pokémon Velenago hanno anche grandi orecchie riconducibili a questo animale, proprio come Clefable (evoluzione di Clefairy) e Wigglytuff. 

Il mitico coniglio lunare è presente in diverse opere legate alla cultura pop. Tra queste, la più celebre è Pretty Guardian Sailor Moon (Bishōjo senshi Sērā Mūn), manga di Naoko Takeuchi serializzato in Giappone dal 1992 al 1997. Nello stesso periodo, il fumetto è stato adattato in una serie animata dal rinomato studio d’animazione Toei Animation

L’anime, con il suo mix coinvolgente di elementi romantici e soprannaturali, ha riscosso un immediato successo sia in patria sia all’estero, soprattutto tra il pubblico femminile. Le ragazze di tutte le età non potevano che affezionarsi alle giovani protagoniste, alle prese con temibili nemici intergalattici e problematiche adolescenziali di varia natura. Il boom di popolarità degli anni Novanta non si è esaurito: ancora oggi, il franchise continua ad avere un nutrito seguito di fedelissimi.

Dal 2018, il musical in 2.5D Pretty Guardian Sailor Moon The Super Live Sailor Moon è andato in scena tra Europa, Asia e Stati Uniti. Un’altra prova dell’innegabile successo di questo franchise.

Nello specifico, il tema del coniglio lunare è rintracciabile nel nome della protagonista Usagi Tsukino (alter ego di Sailor Moon) e nel personaggio di Chibiusa Tsukino. Il cognome Tsukino (lunare), contiene il sostantivo tsuki (月, Luna), mentre il nome Usagi fa riferimento diretto al termine giapponese che identifica il coniglio (兎, usagi). Nel caso di Chibiusa, il vocabolo usagi è stato abbreviato e associato alla parola chibi (ちび, bambino piccolo).

Sia Usagi sia Chibiusa sfoggiano delle varianti della pettinatura nipponica odango, che rimanda ai dango (団子), gnocchi rotondi giapponesi che vanno a comporre degli appetitosi spiedini. Questa acconciatura prevede la creazione di due chignon ai lati della testa, che possono anche essere accompagnati da due code laterali.

dango

L’aspetto della dispettosa e capricciosa Chibiusa risulta poi particolarmente interessante per la notevole somiglianza con Jigglypuff e Wigglytuff. Gli odango rosa della piccola combattente fanno pensare alle orecchie di un coniglio e al design di Wigglytuff. La bambina, figlia della Usagi del futuro, è inoltre inseparabile da Luna-P (o Luna Ball) uno strano pallone con le orecchie da micio. Questo giocattolo robot è modellato a partire da Luna, la gatta nera che dona a Usagi la spilla che le permette di trasformarsi in Sailor Moon. Insomma, guardandoli attentamente, non è irragionevole pensare che Jigglypuff e Wigglytuff siano stati influenzati anche da questi personaggi in voga nei primi anni Novanta.

Sailor Moon Chibiusa Luna Ball

Anche Pretty Guardian Sailor Moon vanta una lunga serie di modelli. Si va dalla mitologia greca a Taketori monogatari (Storia del tagliatore di bambù), trasposizione letteraria di un racconto popolare giapponese incentrato su Kaguya, una principessa proveniente dalla Luna. Particolarmente interessante per questa analisi è poi l’origine dell’acconciatura odango esibita non solo da Usagi e Chibiusa, ma anche da Queen Serenity, Princess Serenity e Neo-Queen Serenity. Questo look potrebbe derivare dalla protagonista dello show di marionette Purin Purin Monogatari (プリンプリン物語, La storia di Purin Purin).

I 656 episodi, trasmessi in Giappone dal 1979 al 1982, ruotano attorno a Purin Purin, una principessa orfana che gira il mondo alla ricerca della propria patria. La serie include diversi momenti musicali, eseguiti dal cast dei doppiatori. Tra loro spiccava soprattutto la giovane cantante idol Hitomi Ishikawa, voce di Purin Purin e interprete delle sigle di apertura e chiusura. Nella creazione di Jigglypuff (Purin in giapponese) potrebbe aver influito anche questo show stravagante e memorabile.

Se i suoi occhi si illuminano, canta una melodia misteriosa che addormenta i suoi nemici.” 

Descrizione di Jigglypuff nel Pokédex di Pokémon Rosso e Blu

L’onnipresente Jigglypuff: un’amata stella del franchise Pokémon

Jigglypuff è uno dei Pokémon più conosciuti e apprezzati dai fan delle creature tascabili. Resistere a quegli adorabili occhioni e al suo ciuffo rosa sbarazzino è davvero impossibile! La popolarità di questo mostriciattolo non deriva però unicamente dalla spinta dei fan. Essa è stata infatti alimentata con costanza da The Pokémon Company che, fin dagli esordi, lo ha ampiamente utilizzato all’interno di svariati contenuti legati al brand

Il primo pensiero non può che andare all’anime Pokémon; qui Jigglypuff compare per la prima volta nel quarantaduesimo episodio, intitolato La canzone di Jigglypuff. In questa puntata, Ash e i suoi amici insegnano a un Jigglypuff in difficoltà a padroneggiare il canto melodioso tipico della sua specie. L’esemplare in questione è estremamente grazioso, ma anche piuttosto vendicativo. Poiché la sua voce fa addormentare chi lo ascolta, utilizza il pennarello indelebile che usa come microfono per scarabocchiare sui volti di chi si è assopito. 

Il debutto giapponese dell’episodio La canzone di Jigglypuff risale al 21 maggio 1998.

A causa dell’intervento del Team Rocket, che intende utilizzare l’abilità del Pokémon per compiere una serie di furti, il gruppo perde di vista Jigglypuff. Dopo aver sgominato la pericolosa banda criminale, il quartetto prova a cercare il tenero pallone rosa, ma senza successo. Ash, Pikachu, Misty e Brock lasciano così la città, non sapendo che il piccolo cantante in erba li sta seguendo di nascosto. L’incontro con il “personaggio del giorno” finisce col diventare la prima apparizione di uno dei Pokémon selvatici ricorrenti più amati.

Tra i tanti Pokémon inclusi nel film Detective Pikachu (2019) figura anche un Jigglypuff. Questo esemplare è probabilmente un tributo alla creatura tascabile che segue Ash e i suoi amici nell’anime Pokémon. Il “microfono” con cappuccio verde e il canto “soporifero” non lasciano dubbi! 

La “sovraesposizione” di Jigglypuff nell’anime, nei fumetti e nei materiali promozionali diffusi nei primi anni del brand si riaggancia al mistero di Pokémon Rosa. Nel 2020, un gruppo di hacker ha infatti divulgato il codice sorgente del videogioco Pokémon Giallo, rivelando l’esistenza del progetto Pokémon Rosa, il suo titolo “gemello”. L’incredibile scoperta è stata accompagnata da innumerevoli speculazioni, che hanno fatto galoppare l’immaginazione dei fan. Molti hanno ipotizzato che il progetto fosse legato alla volontà di coinvolgere maggiormente il pubblico femminile con l’avatar di una ragazza e un Pokémon iniziale grazioso.

Pokémon Giallo Pikachu
Pokémon Giallo (1998), versione aggiornata di Pokémon Rosso e Verde (1996), ripropone molti elementi presenti nell’anime Pokémon. L’unico Pokémon iniziale è Pikachu, che si rifiuta di stare nella propria Poké Ball e segue il giocatore come un’ombra. L’utente ha anche modo di affrontare Jessie e James del Team Rocket, gli antagonisti principali della serie animata.

Non sono poi mancate delle riflessioni relative alla mascotte di copertina. Poiché Pokémon Giallo (1998) era nato per cavalcare il successo dell’anime e ne citava diversi momenti chiave, molti hanno teorizzato un coinvolgimento di Jigglypuff. Secondo molti fan, la sua presenza ricorrente all’interno della serie era troppo martellante per essere una coincidenza!

Alcuni hanno ipotizzato che la mascotte di Pokémon Rosa fosse Clefairy, un’altra tenera creatura tascabile rosa proveniente da Kanto. A sostegno di questa ipotesi si citano spesso alcune immagini trapelate online, che raffigurano questo mostriciattolo in compagnia di Pikachu. Altri ritengono invece che Clefairy fosse troppo legato all’umorismo sopra le righe del manga Pokémon Pocket Monsters (1996) per essere scelto come portavoce di Pokémon Rosa.

Anche le ragioni dell’abbandono di questo progetto restano avvolte nel mistero. L’iniziativa potrebbe essere stata bloccata per non limitare il raggio d’azione di quel capitolo solo alle videogiocatrici. Forse si temeva che l’impiego di un Pokémon rosa avrebbe generato un confronto diretto con Kirby, il tenero esserino tondeggiante creato nel 1992 da Masahiro Sakurai. Le ipotesi sono davvero infinite! 

Kirby

Attualmente, le probabilità che emergano dettagli ufficiali sull’ormai accantonato Pokémon Rosa sono assai scarse. I giochi della serie Let’s Go, ispirati a Pokémon Giallo, hanno infatti affiancato a Pikachu un’altra mascotte, ovvero Eevee. Ai fan di Jigglypuff non resta che godersi le valanghe di gadget, cortometraggi e pubblicità che The Pokémon Company continua a dedicare al paffuto pallone rosa. 

Un cantante dalla voce magnetica

I vistosi ciuffi di Jigglypuff e Wigglytuff, i loro grandi occhi azzurri e la loro abilità nel canto aprono a ulteriori ipotesi. La creazione dei due Pokémon potrebbe essere un omaggio allo statunitense Elvis Presley (1935-1977), uno dei personaggi più iconici del panorama della musica popolare globale. Nella classifica generale degli artisti con più copie certificate, occupa il terzo posto con più di 235.000.000 di unità. Dominano la lista The Beatles (295.900.000) e Michael Jackson (295.000.000) che detengono, rispettivamente, il primo e il secondo posto. 

Elvis debuttò nel 1954, all’età di 21 anni e, in breve tempo, divenne un idolo per i giovani statunitensi. I fan adoravano la sua voce profonda e la sua capacità di modernizzare generi tradizionali come il blues, il country e il bluegrass. Era inoltre un ragazzo attraente e un performer carismatico, in grado di conquistare il pubblico femminile con un semplice sguardo. Insomma, aveva tutte le carte in regola per lasciare il segno nel mondo dello spettacolo.

I media intercettarono subito la rivoluzione culturale avviata dall’esordiente Elvis Presley, alimentando il suo mito a livello globale attraverso l’azione combinata di giornali, radio, televisione e cinema. Attivo come cantante e attore per oltre un ventennio, Elvis morì nel 1977, a soli 42 anni, in seguito a un improvviso arresto cardiaco. 

Dopo la morte di Elvis Presley, la sua cover del brano My Way di Frank Sinatra scalò le classifiche di vendita di Billboard

La scomparsa prematura del re del rock’n’roll (the King of Rock’n’Roll) non ha però cancellato il suo immenso impatto culturale. Ancora oggi, Elvis continua a vivere attraverso la sua musica e gli omaggi che l’industria dell’intrattenimento continua a dedicargli. 

Il film d’animazione Eddy e la banda del sole luminoso (Rock-a-Doodle), rilasciato nel 1991, è una rielaborazione della biografia di Elvis Presley. Il protagonista del lungometraggio, prodotto da Don Bluth, è Chanticleer, un gallo il cui canto ha il potere di far sorgere il Sole. 

Il legame tra Elvis Presley e Jigglypuff sembra avvalorato da alcuni indizi presenti nella serie animata Pokémon. Questo tenero combinaguai appare per la prima volta in una puntata ambientata nella caotica Illuminopoli (Neon Town), località esclusiva della serie animata. Essa è ispirata a Las Vegas, capitale del divertimento e dei casinò degli Stati Uniti, inscindibile dal personaggio di Elvis. Qui il cantante tenne quasi sessanta spettacoli, contribuendo a definire l’identità musicale della città con costumi e allestimenti scenici iconici. Alla sua morte, Las Vegas iniziò a riempirsi di imitatori del re del rock’n’roll, che tentavano di riprodurre il suo stile unico. 

L’esemplare di Jigglypuff selvatico che segue Ash a Kanto fa alcune saltuarie apparizioni anche tra Johto e Hoenn, per poi sparire dai radar. Questo Pokémon dall’ugola d’oro fa il suo ritorno in grande stile nella regione di Alola, dove è al centro di tanti momenti comici grazie alla sua personalità dirompente. La scelta di farlo riapparire in questo territorio potrebbe derivare da alcune importanti tappe della carriera di Elvis Presley. La discografia del cantante comprende infatti un album dal titolo Blue Hawaii (1961), che include la colonna sonora dell’omonimo film con Elvis. 

A Honolulu è stato inoltre registrato Aloha from Hawaii (1973), un concerto tenuto da Elvis Presley e trasmesso via satellite in più di 40 nazioni. Lo spettacolo, visto da circa un miliardo e mezzo di spettatori, contribuì a risollevare la carriera dell’artista e a risollevarne l’immagine, in declino da qualche anno. 

Tra i mercati di riferimento, non si può non citare il Giappone. Alla conferenza stampa dedicata dell’evento, il numero dei giornalisti nipponici aveva addirittura superato quello degli inviati statunitensi. Altrettanto eccezionale fu la ricezione dello show nel Sol Levante: quasi tutte le famiglie in possesso di una televisione ammirarono il concerto comodamente da casa. Jigglypuff potrebbe essere un tributo a questo indimenticabile evento musicale!

La Gilda di Wigglytuff: un punto di riferimento nel mondo di Mystery Dungeon

All’interno del franchise Pokémon, Wigglytuff vanta molte meno apparizioni rispetto al popolarissimo Jigglypuff. Nel corso degli anni, anche questo Pokémon è però riuscito a ritagliarsi un posto di rilievo in alcuni prodotti legati al brand

Nel roster dei combattenti del MOBA Pokémon Unite appare anche Wigglytuff, pronto a sbaragliare gli avversari con la sua carica di energia. Per ottenere Wigglytuff nel gioco, occorre far salire Jigglypuff al livello 4.

Tra questi spazi non si può non citare Mystery Dungeon, amatissima serie di videogiochi spin-off che fa vestire i panni di un naufrago umano trasformato in un Pokémon. Spaesato e confuso, il protagonista trova però tanti mostriciattoli pronti ad accoglierlo nella loro comunità. Per sdebitarsi e indagare sulla sua strana mutazione, forma così una Squadra di esplorazione, un’unità specializzata nella perlustrazione di labirinti pieni di risorse e pericoli. Il soccorso di Pokémon in difficoltà e il recupero di oggetti preziosi sono solo l’inizio di un’avventura indimenticabile e densa di colpi di scena! 

“E UNO, DUE E TRE!
UNO! LAVORARE NON FA MALE!
DUE! A CHI SCAPPA NIENTE PAPPA!
TRE! OGNI SORRISO VA CONDIVISO!”
Motto della Gilda di Wigglytuff in Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori del Tempo ed  Esploratori dell’Oscurità.

L’esemplare di Wigglytuff in questione fa la sua comparsa in Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori del Tempo e in Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori dell’Oscurità. Qui il Pokémon Pallone è il capitano della Gilda di Wigglytuff, a cui il giocatore e il suo amico decidono di unirsi. Esploratore talentuoso fin da quando era un piccolo Igglybuff, Wigglytuff ha fondato la sua Gilda per tramandare le sue conoscenze e infondere coraggio alle nuove leve. La sua tendenza a distrarsi e il suo atteggiamento amichevole non devono trarre in inganno. È un combattente estremamente potente da non sottovalutare! 

Nel 2007 i videogiochi Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori del Tempo e Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori dell’Oscurità sono anche stati adattati in uno speciale animato. La prima e la seconda parte sono attualmente disponibili sul canale YouTube inglese di Pokémon. 

Codaurlante e la leggenda del ragazzo vampiro

Il Pokémon Paradosso Codaurlante, legato a un passato alternativo, rielabora il design di Jigglypuff reimmaginando questa creatura in una realtà primitiva. La stessa operazione che ha coinvolto tutti i Pokémon provenienti da un’epoca remota e la Professoressa Olim, che ricorda una “donna delle caverne”. In questo caso, per trasmettere un senso di antichità, si è scelto di intervenire sul ciuffo, elemento distintivo di Jigglypuff. Esso è stato così trasformato in una coda lunga, cresciuta senza freni nella natura selvaggia.

Professoressa Olim

Questa rappresentazione rimanda inoltre alla tipica pettinatura che nella cultura pop viene assegnata a molte donne delle comunità primitive. Tra queste si può citare Pebbles Flintstone (Ciottolina Flintstone), personaggio della serie animata The Flintstones. Fin da bambina, la figlia di Fred e Wilma porta i capelli raccolti in una coda alta tenuta insieme da un osso

L’aspetto di Codaurlante potrebbe inoltre essere stato definito a partire da Bat Boy, un personaggio immaginario creato dal fumettista Dick Kulpa (1953-2021). Questa strana creatura ha debuttato nel 1992 sulla copertina del Weekly World News, un tabloid statunitense specializzato nella diffusione di notizie volutamente finte, perlopiù legate all’ambito paranormale. Sulle pagine del quotidiano, Batboy era descritto come un bambino metà umano e metà pipistrello rinvenuto miracolosamente in una caverna. L’articolo era accompagnato dalla fotografia alterata di un infante calvo, con occhi grandi, orecchie appuntite e canini aguzzi. Tutte caratteristiche che si ritrovano anche nell’impetuoso Codaurlante.

Bat Boy

Al personaggio di Bat Boy, trasformato rapidamente in un’icona, è stato anche dedicato un musical che fonde commedia e horror. Lo spettacolo Bat Boy: The Musical ha debuttato nel 1997 grazie a The Actors’ Gang, una compagnia teatrale sperimentale attiva nella contea di Los Angeles. Ancora oggi, il musical continua a essere replicato nei piccoli teatri di New York, nel Regno Unito e in giro per il mondo. Insomma, Bat Boy, proprio come Jigglypuff, non ha mai smesso di far sentire la propria voce!

Codaurlante, con i suoi capelli lunghi e i canini pronunciati, si ricollega inoltre alla rappresentazione stereotipata dei vampiri aristocratici, diffusa dal romanzo Dracula (1897) di Bram Stoker. Essa si riaggancia alla figura storica di Vlad III di Valacchia (1431-1477), principe sanguinario che ha ispirato la creazione del personaggio letterario del conte Dracula.

Codaurlante Pokédex Pokémon Scarlatto Violetto
Recentemente, Codaurlante ha fatto la sua apparizione anche nell’anime Orizzonti Pokémon: ecco qui una piccola anticipazione relativa al suo ruolo nella serie.

Poiché Vlad III portava i capelli lunghi nei suoi ritratti ufficiali, nell’immaginario collettivo i vampiri di origini nobili hanno questo aspetto. Se si considera poi che i vampiri sono tradizionalmente associati ai pipistrelli (animali imparentati con Bat Boy), è facile intuire l’origine di questa sovrapposizione. Il preistorico e selvaggio Codaurlante è molto più che un Jigglypuff dalla chioma ribelle! 

Conclusioni 

In questa nuova tappa della rubrica PokéQuark ci siamo spostati tra Kanto e Paldea, ripercorrendo decenni di storia del franchise. Il viaggio è stato piuttosto frenetico. Abbiamo esplorato miti e leggende legate alla luna e menzionato cibo, giocattoli, anime, manga, musical e show televisivi. Non sono poi mancati ampi riferimenti al mondo Pokémon, perlustrato nella sua lunga storia sia videoludica sia televisiva. Ci siamo addirittura concessi un tuffo nelle cronache dell’industria musicale, analizzando le sue implicazioni sull’intrattenimento. Speriamo di aver acceso in voi tanta curiosità nei confronti di Jigglypuff, Wigglytuff, Igglybuff o Codaurlante. Anche i mostriciattoli tascabili dalla fama consolidata hanno tanto da raccontare! 

Come di consueto, concludiamo il PokéQuark del mese condividendo con voi gli incantevoli sfondi per desktop, smartphone e tablet realizzati da hiro_poket_compendium. Ammirando queste composizioni al confine tra la realtà e il mondo Pokémon, basta un pizzico di fantasia per immaginarsi al fianco di questi tenerissimi palloni rosa rimbalzanti! 

Jigglypuff illustrazione
Wigglytuff illustrazione
Igglybuff illustrazione
Codaurlante illustrazione

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