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Monster Hunter Wilds, Recensione: una nuova stagione per la caccia!

Scopriamo insieme i punti di forza e le (poche) debolezze di Monster Hunter Wilds, ultima fatica videoludica di Capcom.

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   · 7 min lettura Recensioni
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La recensione di Monster Hunter Wilds deve viaggiare su due livelli. Monster Hunter è una delle serie videoludiche più di successo in assoluto, prima di tutto in Oriente, ma, dal recente passato, anche in Occidente. L’ultima fatica di Capcom arriva ormai dopo 21 anni dal primo capitolo (2004). In questa lunga gestazione, l’esperienza ha portato la saga a espandersi tantissimo, arrivando a coinvolgere fan giovani e novizi oltre che la sempre più nutrita cerchia di esperti.

Quando il pubblico si fa così vasto, le sfide si moltiplicano. Difficoltà troppo elevate fanno storcere il naso ai nuovi giocatori, più casual, ma eccessive facilitazioni scatenano le critiche di esperti cacciatori di Wyvern. I due livelli sono questi: apertura a un pubblico più ampio, e quindi compromessi col proprio passato, e mantenimento della datata fan base, sempre alla ricerca dell’idilliaca perfezione.

In questa recensione, scopriremo se e come Capcom sia riuscita a far dialogare questi due livelli e, quindi, a equilibrare le pretese di due pubblici che determinano sempre più spesso le scelte delle software house. Siamo di fronte al nuovo paradigma della caccia perfetta? Preparate Bevande Calde e Razioni per scoprirlo!

Il mondo nuovo

Monster Hunter Wilds è, prima di tutto, un elogio della natura. Sin dall’inizio dell’avventura, dove parecchi filmati ci introducono all’incontaminato mondo di gioco, i vasti paesaggi sono al centro dell’attenzione. Fra deserti movimentati, foreste rigogliose, antiche città in rovina e montagne pacifiche, il “Cacciatore” è chiamato a indagare sulle vicende che riguardano un giovane ragazzo sperduto e alla ricerca delle sue origini. Naturalmente, fra il ragazzo e la sua tribù, si intromettono una miriade di mostri da togliere di mezzo!

Monster Hunter Wilds

Il connubio fra caccia e narrazione è una sorta di novità nella serie. Monster Hunter non è mai stato un titolo concentrato sulla trama visto che la formula vincente è sempre stata la dedizione alle battaglie e agli scenari. Monster Hunter Wilds, però, prova a inserire una storia più elaborata del solito, dando voce ai suoi protagonisti (ottimo doppiaggio anche in italiano) e inserendo spesso delle sezioni cinematiche.

Il risultato, purtroppo, è piuttosto deludente, visto che i dialoghi sono spesso superficiali e ripetitivi. Dopo alcune ore, inoltre, le scene cinematiche finiscono per essere semplice ripetizione del monotono ciclo: inizio del viaggio, comparsa del pericolo, presentazione del mostro, ritorno alla base.

Monster Hunter Wilds

Finiti i dialoghi e i passivi video dalle dubbie texture, comincia il vero capolavoro. Appena Monster Hunter Wilds ci dona la libertà di esplorare i suoi ambienti ci troviamo di fronte al vero paradiso dei cacciatori: le mappe sono semplicemente bellissime, piene di vita, stratificate, pittoresche e, soprattutto, funzionali. Tutto è studiato nel minimo dettaglio, dal punto esatto in cui è possibile rompere gigantesche scogliere per danneggiare i mostri ai piccoli dettagli più nascosti.

Proprio nei dettagli si vede la cura di Capcom: rompere un giacimento minerario è più realistico del passato, trovare un minerale particolarmente raro innesca un’animazione inedita e persino pescare acquista un nuovo fascino segreto. Queste possono sembrare inezie, ma contribuiscono essenzialmente alla vivacità dell’ambiente dinamico e sempre in evoluzione.

Uth Duna

L’amore fra mostri e cacciatori

I dettagli sono l’antipasto, ma la portata principale sono i mostri: le nuove creature sono meravigliose. Che siano intenti a spararvi del letame in faccia o a solcare elegantemente i cieli, il design dei mostri è la punta di diamante di questo titolo e, storicamente, della serie intera. Queste creature si amalgamano perfettamente con l’ambiente e anche la scelta di quali glorie del passato riportare in auge ci è sembrata azzeccata.

Alcune inedite creature sono bellissime da affrontare (citiamo per esempio il Nu Udra, il Lala Barina o l’Ajarakan). I loro movimenti sono sempre meno robotici o meccanici e si avvicinano sempre più alla fluidità e imprevedibilità di un qualsiasi animale reale. La scenografia pensata dietro a ogni battaglia importante, poi, è veramente mozzafiato. Non vogliamo spoilerare nulla, ma alcune delle battaglie cruciali della trama ci resteranno impresse nella memoria per moltissimo tempo.

Monster Hunter Wilds

Questi mostri, però, devono essere abbattuti. Ecco che si apre quindi un altro capitolo glorioso di Monster Hunter Wilds: il combattimento. La profondità delle armi, varie nelle combinazioni degli attacchi e nella sempre convincente estetica (l’occhio fa la sua parte!) è sconcertante. La cura dedicata alle animazioni non è solamente fine a se stessa, ma ogni fendente è pensato per finalizzare la caccia al meglio, risultando in qualcosa di appagante e, al tempo stesso, bello da vedere.

Una nuova modalità focus arricchisce poi l’esperienza intera. Dopo alcune sfilettate, ogni mostro comincerà a mostrare segni di cedimento chiamati ferite. Attraverso la modalità focus è possibile identificare le ferite e mirarle automaticamente, per poi colpirle con combinazioni speciali, infliggere quantità di danni esorbitanti e ottenere materiali aggiuntivi. Come se non bastasse, colpire le ferite in questo modo blocca il mostro la maggior parte delle volte, facilitando moltissime situazioni spinose.

Monster Hunter Wilds

Monster Hunter Wilds prende il meglio dal passato e porta una novità fondamentale anche per quanto riguarda gli spostamenti. La nuova cavalcatura è infatti il Seikret, che riprende alcuni elementi funzionali dei compagni canini in Monster Hunter Rise per portarli al massimo splendore. Impostando mete predefinite sulla mappa di gioco il nostro Seikret prenderà l’iniziativa e ci porterà a spasso automaticamente e agilmente, mentre noi potremo affilare le nostre armi o raccogliere materiali nell’ambiente.

La creatura non parteciperà direttamente alle battaglie, mantenendo quindi la situazione bilanciata e non distraendo troppo il mostro, ma vi potrà raccogliere dopo un brutto colpo per facilitare la cura e, per i più abili, schivare qualche colpo fatale. Se lo si sfrutta poi per balzare addosso ai nemici e iniziare dannose cavalcature, il Seikret diventa il nuovo compagno inseparabile di ogni cacciatore.

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La componente della caccia si arricchisce ulteriormente quando si affronta il mostro in compagnia. Se avete un buon gruppo di amici con cui affrontare questo titolo, siamo sicuri che ci potrete spendere qualche centinaio di ore senza mai annoiarvi. Monster Hunter Wilds lascia spazio per tutti proprio in questo: che siate novizi in cerca di battute di caccia rilassate o esperti che cercano perfette combinazioni di armi e abilità con i propri compagni, devastare le creature di questo nuovo titolo è una vera e propria esperienza catartica di gruppo, una versione leggera del teatro greco antico.

Qui iniziano però i pochi problemi del titolo. Se la narrativa superficiale e ripetitiva può essere nascosta dalle meraviglie raccontate qui sopra, gli evidenti problemi tecnici non vanno invece dimenticati. Specialmente nella versione per PC – quella da noi testata – quando le cose si fanno “troppo complesse” Monster Hunter Wilds mostra leggermente il fianco. Con quattro giocatori in campo e un paio di mostri che se le suonano allo stesso tempo il rischio di crash non è inesistente. I problemi di ottimizzazione sono evidenti e spesso le texture si caricano a fatica.

Monster Hunter Wilds

Insomma: il contraltare di biomi ricchissimi e mostri agili quanto intelligenti sono occasionali ma evidenti problemi tecnici. Non è impossibile che alcuni di essi vengano risolti col tempo, ma la sensazione è che più di questo in casa Capcom non siano riusciti a fare.

Conclusioni

A chi si rivolge Monster Hunter Wilds? Parliamoci chiaro: la giocabilità di questo titolo non è intaccata in alcun modo dalla narrativa insoddisfacente o dai presenti ma non debilitanti problemi tecnici. La bilancia pende troppo dal lato degli elementi positivi. Mostri meravigliosi, ambientazioni piacevolissime, caccia profonda e attenzione per i dettagli (fra i quali va citata anche l’azzeccatissima colonna sonora) rendono l’ultima fatica di Capcom un titolo eccelso.

Proprio per questi motivi, Monster Hunter Wilds parla veramente a tutti. I due livelli citati all’inizio, ovvero quello del pubblico generalista e dei fan datati, sono amalgamati alla perfezione ed è veramente difficile giustificare qualsiasi tipo di lamentela.

Monster Hunter Wilds

I novizi incontreranno un’ottima accessibilità, anche se dovranno dedicare qualche ora per prendere dimestichezza con i comandi e scoprire la propria arma preferita; mentre quella che può sembrare eccessiva facilità va ricompresa sicuramente in un quadro più generale. Nemmeno in Monster Hunter World la difficoltà era elevata: i vari Behemoth, Safi’Jiiva e Alatreon arrivarono più tardi. La progressione della difficoltà all’interno dei propri titoli è un’arte che Capcom padroneggia discretamente e siamo sicuri che, in futuro, qualsiasi esperto cacciatore troverà pane per i suoi denti.

Monster Hunter Wilds ha sicuramente le potenzialità per accompagnarci per tantissimi anni, vista anche la provata capacità di Capcom nel supporto dei propri titoli nel tempo. La sensazione finale è che difficilmente vedremo videogiochi tripla A migliori nell’arco del 2025. In questo senso, pubblicare proprio nell’anno di presunta uscita di GTA VI certifica la consapevolezza della qualità del lavoro svolto. Chapeau.

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Ricordiamo che il titolo è disponibile per PC tramite Steam a 69,99 euro, o a 79,99 euro per PlayStation 5 e Xbox Series X/S.

Voto: 9.5

Pro
Design dei mostri
Ambientazioni meravigliose
Profondità del combattimento
Attenzione ai dettagli
Esperienza che valorizza il passato della serie
Contro
Trama e narrativa superficiali e ripetitive
Evidenti problemi tecnici
Traduzione dei dialoghi in italiano non eccelsa

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