Ecco le ultime tappe dei produttori del nuovo film Pokémon!

Ed ecco che, dopo ben un anno trascorso nell’esplorazione del Medio Oriente alla ricerca del materiale per il nuovo film Pokémon, termina così il viaggio dei produttori dell’attesissima trasposizione cinematografica. Visiteranno il deserto rosso, il Burj Khalifa, i Fiordi del Medio Oriente e molto altro.

“Dopo il viaggio in mongolfiera, siamo partiti alla volta del deserto rosso. Dall’alto aveva un colore biancastro, ma solo ora ci accorgiamo che in realtà tende al rosso per via della presenza di calcio. Finiti i preparativi per le macchine, siamo saliti a bordo, pronti per esplorare quella vasta terra rosastra.

Le macchine ruggivano in tutte le direzioni, su e giù per il sentiero impervio, facendoci sentire come se fossimo al parco dei divertimenti. Non facevamo altro che tremare! Quando le auto si sono finalmente fermate, ci siamo ritrovati sulla cima di una duna di sabbia che si estendeva su una strada infinita, verso l’orizzonte”.

“Era una sensazione veramente strana: lo scenario davanti ai nostri occhi era così diverso da quello della nostra vita di tutti i giorni che ci siamo sentiti come se fossimo entrati in un dipinto. Eppure eravamo davvero in quel luogo, e volevamo a tutti i costi fotografare il sole che sorgeva dal deserto, per inserire eventuali immagini nel nuovo film“.

“Il viaggio di ritorno non è stato affatto semplice: le gomme della macchina si sono bloccate nella sabbia! In qualche modo siamo riusciti a fuggire… o almeno così pensavamo! Poco dopo siamo rimasti bloccati di nuovo! Questa volta l’auto è rimasta incastrata in un’enorme duna. Era buio quando, finalmente, siamo riusciti a tirar fuori la vettura con una corda molto resistente. Il sollievo di tornare sulla strada asfaltata è stato immenso!”

“Durante il giorno successivo, siamo saliti su un enorme edificio, quello più alto del quartiere, dal quale abbiamo potuto ammirare la splendida Dubai dall’alto. Si scorgevano le forme bizzarre dei grattacieli, l’arcipelago artificiale di Palm Jumeirah, le Emirates Towers e la struttura più alta del mondo, il Burj Khalifa, luogo in cui ci siamo recati nel pomeriggio. Una vista mozzafiato!

Il Burj Khalifa è talmente esteso che chiunque lo guardi finisce per perdere il proprio senso dell’altezza: si estende per ben 828 metri! Per evitare la luce del sole cocente, abbiamo attraversato il Dubai Mall, il più grande centro commerciale in tutto il mondo, situato all’interno del Burj Khalifa. Il centro commerciale ospita anche il più grande acquario mai visto, il Dubai Aquarium. È così ampio che anche Kyogre ci nuoterebbe comodamente! Poco dopo esserci chiesti quanti Guinness World record detenesse la città di Dubai, ecco che ci imbattiamo in un negozio di libri a tema. Che coincidenza!”

“Una volta saliti sull’edificio più alto del mondo, purtroppo la vista non era un granché perché Dubai è stata vittima di una terribile tempesta di sabbia, avvolgendo così il paesaggio in una immensa nube bianca. Poco a poco la tempesta si è calmata, e ci siamo goduti la splendida vista di Dubai di notte: le luci della città contribuivano a renderla magica”.

“È arrivato un nuovo giorno, e decidiamo di visitare i famosissimi Fiordi del Medio Oriente. Non vedevamo l’ora di raccogliere materiale sullo splendido mare che bagnava le scogliere e le coste di quel posto. L’unico problema era che occorreva salire sulla barca, e il rischio di dondolare e soffrire il mal di mare era molto elevato. I rimedi? Una buona colazione e delle pillole per non soffrire il ciondolamento! Dopo aver superato il confine e aver mostrato i nostri passaporti, eccoci finalmente giunti a destinazione.

Ci siamo imbarcati sulle dhow a due piani e siamo partiti alla volta del Mar Arabico. Le onde alte del mare iniziavano a smuovere violentemente le acque, e abbiamo cercato di trovare una posizione che non ci facesse soffrire il mal di mare. Ogni tanto, il nostro stomaco iniziava a lamentarsi… Alcuno di noi sono stati in grado di fotografare le grotte marine, le ripide rocce, il mare e il paesaggio che lo circondava”.

“Una volta terminata la raccolta di materiale, siamo tornati al porto. Il nostro lavoro, per oggi, era finito, ed eravamo molto rilassati: questi giorni di esplorazione ci hanno stancato notevolmente e, con le onde del mare che si erano calmate, alcuni di noi erano talmente stanchi che si sono lasciati cullare dall’acqua, addormentandosi”.

“Siamo così giunti all’ultimo giorno di esplorazione. Oggi è la volta del Palm Jumeirah, l’arcipelago artificiale che ospita numerose ville e hotel e che è stato costruito riprendendo le forme di un albero di palma. È situato molto lontano rispetto alla nostra posizione attuale, ma la lunga distanza è facilmente percorribile grazie ad un treno sopraelevato. La maggior parte della popolazione si sposta per la capitale grazie agli autoveicoli personali, quindi questo mezzo permette di raggiungere luoghi distanti molto velocemente. La monorotaia è elettrica e non ha un guidatore: ciò ci ha permesso di fotografare il panorama in ogni momento”.

“Scesi dalla monorotaia abbiamo passeggiato lungo la  via del Palm Jumeirah e dato un’occhiata aldilà del mare: la maestosità e imponenza dei grattacieli è incredibile. Ognuno di essi ospita un gran numero di suite, che sono simili a quelle presenti nella Tokyo Tower, in Giappone. Successivamente abbiamo sostato in un hotel nella Dubai Marina: giunti al 52° piano, si poteva osservare la stupefacente struttura artificiale, che dall’alto sembrava immensa. “Questo era ciò che volevo vedere!” ha esclamato uno dei designer. “Forse una delle battaglie tra i Pokémon leggendari potrà svolgersi proprio qui, che ne dite?””

“Ed ecco che siamo giunti al termine di questa fanstastica esplorazione, che è durata un anno. È stata un’esperienza fantastica ma allo stesso stancante, che ci ha permesso di provare delle sensazioni indescrivibili. C‘è una differenza enorme tra ciò che vediamo e ciò che sentiamo: non avevamo mai visto deserti o edifici enormi come quelli, così come nessuno di noi aveva mai vissuto un’esperienza simile. La sola immaginazione non basta, le cose bisogna viverle sulla propria pelle. A volte mi chiedo come riusciremo a inserire nel nuovo film tutti questi scenari. Sembra una cosa impossibile, ma ci riusciremo”.