Alla scoperta dei luoghi del nuovo film Pokémon insieme a Kunihiko Yuyama! [Parte Terza]

L’uscita dell’attesissimo nuovo film Pokémon, Il Bozzolo della Distruzione e Diancie, è alle ormai alle porte. Poco più di un mese, infatti, ci divide dal 19 luglio 2014, data d’uscita del lungometraggio in tutte le sale cinematografiche giapponesi.

Continua, dunque, anche il viaggio alla scoperta del Canada, condotto dal regista del film, Kunihiko Yuyama, e dal suo team di instancabili collaboratori!

Il lungometraggio deve infatti la maggior parte dei suoi bellissimi scenari proprio a questa meravigliosa nazione, appositamente esplorata e studiata dal direttore e dalla sua squadra, che nel frattempo ha stilato un vero e proprio diario di viaggio attualmente pubblicato a puntate sul sito internet ufficiale del film.

Con la conclusione della seconda parte di questi scouting report avevamo lasciato il nostro team proprio nel giorno d’uscita globale dei giochi più attesi di tutto il 2013: Pokémon X e Pokémon Y!

Dove andremo a finire questa volta? Non ci resta che scoprirlo, leggendo il diario e seguendo il signor Yuyama nel suo viaggio canadese!

Parte Undicesima: Il villaggio di Niagara sul Lago e la Torre dell’Orologio!

Tutto il gruppo era molto felice di essere riuscito a mettere le mani su una copia di Pokémon X e Pokémon Y nel giorno di lancio al Toronto Eaton Centre! Dopo aver pranzato, fu decisa la nostra prossima attività: una passeggiata lungo il villaggio di Niagara sul Lago, passeggiata che ci avrebbe aiutato, tra le altre cose, a digerire meglio.

Niagara sul Lago è posizionato poco più a sud delle famose cascate del Niagara, sulla costa del Lago Ontario. La torre dell’orologio è solo uno dei simboli della cittadina, sono tanti infatti gli edifici storici, risalenti al diciannovesimo secolo, che possono essere ammirati lì. Il villaggio inoltre presenta molte ville lussuose, alberghi e negozi alla moda, diventando così un importante destinazione turistica. L’atmosfera che si respira ricorda molto quella di Karuizawa.

Dopo le precedenti esperienze, che ci hanno insegnato quanto freddo possa fare su territorio canadese, tutti noi eravamo vestiti con abiti pesanti per contrastare il freddo ma, ovviamente, quel giorno il sole bruciava caldo più che in estate. Il direttore Yuyama avvistò un negozio di cappelli ed entrò per procurarsi qualcosa con cui proteggersi dal sole, finendo per comprare un bel cappello blu indaco.

Parte Dodicesima: Verso le cascate del Niagara!

La squadra trascorse la sua terza notte in un hotel vicino alle cascate del Niagara. Il quarto giorno potemmo finalmente visitare le famose cascate. Quel giorno, sfortunatamente, pioveva, anche se non la cosa non ci preoccupava più di tanto, ci avevano infatti avvertito che alla fine della visita saremmo stati comunque tutti belli fradici!

Partimmo con una nave che ci permise di osservare le cascate dritte davanti a noi, dal basso verso l’alto. La barca si chiamava Fanciulla della Nebbia e, non appena imbarcati, ci fornirono dei poncho impermeabili color rosa acceso da indossare prima di partire.

Ci dissero che le cascate hanno una portata di circa 3000 tonnellate di acqua al secondo e, più ci avvicinavamo, più le ondate di acqua che ci arrivavano addosso diventavano violente. La barca si scuoteva con forza mentre cercavamo disperatamente di non perdere la videocamera e di non bagnarci troppo mentre raccoglievamo informazioni.

Parte Tredicesima: Il Chocolate Store di Stratford!

Dopo aver ammirato dal basso le cascate più grandi del Nord America, le Niagara, giunse il momento di osservarle dall’alto! Da quest’altra angolazione l’intensità dell’acqua ci apparve in modo molto differente rispetto a quando l’osservammo dal basso verso l’alto, il maestoso corso d’acqua, che sinuoso poi precipitava nelle cascate, ci fece dimenticare il tempo per un po’. È il tipo di panorama che staresti ad osservare per sempre.

Dopo la visita alle cascate, ci dirigemmo verso Stratford. Anche se la città è nota soprattutto per il suo primato nelle arti teatrali, è anche un rinomato sito gastronomico. Attraversando a piedi il parco sulle rive del fiume, visitando la città, ci trovammo davanti un negozio di cioccolato. Rimanemmo così impressionati dal posto che decidemmo di ricavarne un personaggio per il film, caratterizzandolo con un’insana passione per il cioccolato.

Il proprietario, molto in forma, riconobbe la nostra provenienza, da Tokyo, spiegandoci che praticava il kendo e che il suo maestro abitava proprio a Tokyo. Ci ha riconosciuto subito, rientriamo forse nello stereotipo giapponese? In ogni caso, molti di noi comprarono dei cioccolatini molto carini in quel negozio, come ricordo.

Parte Quattordicesima: Nella foresta di Flowerpot Island!

Dopo aver lasciato l’albergo, la mattina del quinto giorno, andammo a piedi fino al porto di Tobermory. Avremmo iniziato la giornata con una gita alla Penisola di Bruce e le aree circostanti.

Salpammo con una barca a motore sul Lago Huron, uno dei Grandi Laghi, commentando quanto fosse bella l’acqua cristallina. Procedendo, potemmo osservare anche il relitto di una nave affondata nel diciannovesimo secolo. Arrivammo infine alla nostra destinazione, Flowerpot Island, situata nella Baia Georgiana, nella parte nord-orientale del lago. L’isola prende il nome (Flowerpot Island – Isola Vaso di Fiori) da due formazioni rocciose, una piccola e una più grande, la cui forma ricorda quella di due tulipani.

Il signor Yuyama, però, non era interessato alle formazioni rocciose. Ciò che lui voleva osservare era la grande foresta che ricopre l’isola. Quella boscaglia era perfetta per la creazione della Foresta Alearth del lungometraggio. Quel giorno raccogliemmo una quantità eccezionale di dati e informazioni per il film.

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