Kadabra, il Pokémon Psico della regione di Kanto potrà finalmente tornare a fare parte del Gioco di Carte Collezionabili Pokémon dopo oltre diciassette anni.
Come molti esperti e collezionisti del GCC Pokémon o semplici appassionati sapranno il destino del Pokémon è legato a doppio filo a una delle controversie legali più famose del mondo dei mostriciattoli tascabili.
Nel 1999 Uri Geller, un personaggio televisivo e illusionista israeliano, salì alla luce dei riflettori non tanto per i poteri psichici che sosteneva di possedere quanto per la causa che intentò ai danni di Nintendo, per una cifra di circa 60.000.000£.
La causa si basava sulle similitudine tra Kadabra, noto come Yungerer in giapponese, e l’illusionista: dal nome, la cui traslitterazione ricordava vagamente quello del prestigiatore, alla capacità del Pokémon di piegare i cucchiai con il pensiero, peculiarità degli show di Geller. A questo si aggiunse la convinzione che Kadabra presentasse un design volutamente antisemita, con richiami alla Waffen-SS forza armata dell’esercito nazista. Nonostante i simboli sul corpo del Pokémon, provenienti dalle Zener cards, fossero già famosi all’epoca dei fatti.
Uri Geller sostenne che Nintendo aveva di fatto usato la sua immagine per trasformarla in qualcosa di malvagio e occulto, e ciò non poteva essere tollerato. Il risultato fu che nel 2003 il mondo vide quella che per oltre 17 anni è stata l’ultima carta dedicata a Kadabra.
Dopo tutti questi anni, quando ogni speranza sembrava persa, pare che una mole considerevole di email provenienti da amanti del mondo Pokémon abbia finalmente portato Uri Geller a miti consigli. É stato proprio l’illusionista con un annuncio sul suo account Twitter a annunciare che è pronto a ritirare ogni accusa dichiarandosi sinceramente pentito per le sue azioni del passato.
FONTE: Uri Geller
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