Maria Enrica
Dal nome sembrerebbe una di quelle piattaforme da gioco che tentano di emulare le originali, eppure la “Nintendo PlayStation” (o per meglio dire il prototipo della prima PlayStation, lanciata solo nel 1994 in Giappone) è ufficialmente esistente ed è a oggi un pezzo da collezione. Ecco perché l’unico esemplare rimasto di questo Super Nintendo con un drive per CD-ROM collegato verrà venduto all’asta a inizio 2020.
Siamo nel 2009, quando un uomo di nome Terry Diebold ha acquistato l’oggetto a un’asta, il quale proveniva da una proprietà abbandonata da un ex dirigente di Sony. Solo 2015 suo figlio ha riscoperto quello che si è rivelato un tesoro nell’attico di famiglia e da allora i due hanno girato per il mondo, mostrando la rara macchina presso molte fiere di settore.
Di recente il duo padre e figlio ha invece deciso di intascare una certa somma di denaro e lasciare che la console quasi leggendaria venisse presa e promessa come prodotto di maggior pregio in un’asta. Nelle scorse ore, la Heritage Auctions ha infatti comunicato che la piattaforma sarà battuta all’asta il 7 febbraio 2020.
A oggi sembra impensabile che Sony e Nintendo potessero collaborare per costruire un vero e proprio hardware da gioco, ma tra la fine degli anni ’80 e i primi anni ’90 PlayStation non esisteva ancora e il mercato era molto diverso. I due colossi giapponesi avevano deciso di allearsi per produrre il
Super NES CD-ROM System, poi detto “CD SNES” o “Nintendo PlayStation”, che avrebbe dovuto leggere tanto le cartucce del Super Famicom (SNES in Occidente) che i CD-ROM. Vennero assemblate circa 200 o 300 unità, tuttavia i rapporti fra le società si deteriorano al punto che il lancio sul mercato non avvenne.
Insomma, un pezzo di storia del videogioco che ora troverà una nuova collocazione. E voi, cosa ne pensate?
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