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Diamo uno sguardo alle precedenti finali dei Campionati Mondiali Pokémon!

In attesa di assistere ai Campionati Mondiali 2018 a Nashville, oggi diamo uno sguardo alle più recenti finali della categoria Master per quanto riguarda il videogioco, andando ad analizzare i protagonisti delle varie competizioni e i mostriciattoli tascabili che li hanno accompagnati.

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Manca ormai meno di una settimana ai prossimi Campionati Mondiali Pokémon che si terranno nella città della musica di Nashville, negli Stati Uniti. In attesa di assistere all’evento che coinvolgerà i migliori Allenatori di tutto il mondo, daremo oggi uno sguardo alle più recenti finali della Categoria Master per quanto riguarda il videogioco, andando ad analizzare i protagonisti delle varie competizioni e i mostriciattoli tascabili che li hanno accompagnati.

2014

Iniziamo dunque dando uno sguardo ai Campionati Mondiali del 2014, evento che si è svolto a Washington DC. La finale di quell’anno ebbe come protagonisti lo statunitense Jeudy Azzarelli e il sudcoreano Se Jun Park, vinta poi da quest’ultimo anche grazie a un Pokémon che nessuno aveva mai pensato di utilizzare prima di allora: stiamo parlando di Pachirisu.

Il Pokémon Elescoiatto si rivelò un supporter eccellente nel team di Se Jun. Esso infatti era uno dei tre Pokémon utilizzabili in quell’anno a poter imparare Sonoqui, mossa che permetteva di attirare su di sé gli attacchi dei propri avversari, proteggendo il compagno. Inoltre aveva accesso ad altre due mosse altrettanto importanti: Elettrococcola, che permette di paralizzare i nemici più veloci degli altri membri del team, e Superzanna, utile per dimezzare i PS di Pokémon molto resistenti. Al fattore mosse va unita l’ottima abilità Assorbivolt, che assorbe le mosse di tipo Elettro recuperando PS, e delle ottime difese (nella seconda partita non verrà mandato KO nemmeno da un Dragobolide di Salamence) che consentono al roditore di rimanere in campo per più tempo possibile.

Per quanto riguarda invece il team di Jeudy, esso presentava come elemento peculiare Rotom Taglio, utilizzato per contrastare i vari Azumarill e ridurre l’apporto offensivo di molti attaccanti fisici grazie a Fuocofatuo.

Nel complesso la sfida è stata molto interessante, nonostante il giocatore americano abbia affermato di essere dispiaciuto di non aver potuto regalare una finale migliore per il pubblico.

2015

Passato il primo e unico metagame giocatosi su X e Y si arriva all’edizione 2015: il competitivo si sposta sui remake dei titoli di terza generazione Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha. Cambia anche la location: quell’anno i Campionati Mondiali si giocarono a Boston, sempre negli Stati Uniti.

A differenza degli anni precedenti non sono stati utilizzati Pokémon inaspettati, come appunto successe nel 2012 con Heatran o nel 2014 con il precedentemente citato Pachirisu. Si preferì infatti l’utilizzo di elementi più standard e core (l’insieme di due o più Pokémon che presentano sinergia, ndr) che non avessero né un enorme vantaggio né un enorme svantaggio contro gli avversari, rinunciando quindi al fattore sorpresa ma guadagnandone significativamente in fatto di stabilità e funzionalità. Altra peculiarità di questi Campionati Mondiali fu la presenza di ben 7 giocatori giapponesi nella top 8.

Com’era facilmente pronosticabile, la finale è stata disputata tra due giapponesi: Hideyuki Taida e Shoma Honami. Con dei team molto simili tra loro, i due connazionali portarono in scena un match molto equilibrato e avvincente. Una piccola nota va fatta su come i due contendenti hanno manifestato le proprie emozioni sul momento: mentre da un lato Hideyuki Taida è rimasto molto tranquillo sia nei momenti di difficoltà che in quelli in cui si trovava in vantaggio, il suo avversario Shoma Honami era molto “animato” e faceva comprendere subito il suo stato d’animo turno dopo turno.

Entrambe le partite sono state molto aperte e il risultato non è mai stato scontato fino agli ultimi turni di gioco, ma alla fine a spuntarla è stato Shoma.

2016

Dopo il dominio giapponese della scorsa edizione, c’è tanta voglia di riscatto da parte dei giocatori europei e americani. Ed è esattamente ciò che successe l’anno seguente a San Francisco, dove nessun giocatore orientale riuscì ad accedere alla top 8. In finale arrivarono il quattro volte Campione Regionale e finalista dei Campionati Mondiali del 2012, Wolfe Glick, e Jonathan Evans, con alle sue spalle una top 16 al Campionato Nazionale del Regno Unito e una top 4 al Regionale di Londra.

A darsi battaglia furono due core abbastanza diffuse e utilizzate, ovvero RayOgre (Rayquaza + Kyogre) e Double Primal (per definire la coppia ArcheoGroudon-ArcheoKyogre). Entrambi i team presentavano MegaGengar e Bronzong per fare Speed Control e tenere a bada gli Smeargle con Vuototetro, rispettivamente con Distortozona e l’accoppiata Baccaprugna-Salvaguardia.

Ambedue le partite giocate si sono rivelate molto lunghe, ma in entrambe si può notare la grande abilità dei contendenti. In particolare ci sono state delle ottime letture da parte di Wolfe, che è riuscito a trovarsi praticamente sempre in una condizione di vantaggio rispetto al proprio avversario, condizione che poi ha decretato la sua vittoria finale.

2017

Arriviamo dunque alla fine della nostra cavalcata con la finale più recente, ovvero quella disputatasi lo scorso anno tra il giapponese Ryota Otsubo e l’australiano Sam Pandelis ad Anaheim, città statunitense situata nella parte orientale della California.

Entrambe le squadre dei due giocatori hanno mostrato una spiccata componente offensiva: da una parte il team di Otsubo, con ben due Pokémon in grado di sferrare una Mossa Z e un Tapu Fini in grado di fare enormi danni grazie allo strumento Lentiscelta. Dall’altra abbiamo il team di Pandelis che unisce all’aggressività di elementi come Garchomp e Xurkitree, dotati rispettivamente di Danzaspada e Codadiluce per aumentare ulteriormente il loro output offensivo, un’ottima componente difensiva nella figura di Ninetales di Alola che con Velaurora riduce della metà i danni subiti da mosse fisiche e speciali.

Nonostante un iniziale vantaggio dell’australiano, il campione giapponese è riuscito a trionfare, anche grazie a una particolare mossa del suo Marowak di Alola, ovvero Breccia. Il Pokémon Guardaossi si rivelò un elemento fondamentale per lo scacchiere di Otsubo: fu utile sia per fornire protezione agli altri membri del team dalle potenti mosse di tipo Elettro dello Xurkitree avversario, che quello di “infrangere” il Velaurora nemico grazie al secondo effetto peculiare di Breccia.

Tutto ci porta quindi a una semplice domanda: secondo voi quest’anno cosa succederà? Vedremo la comparsa di Pokémon particolari e mai visti prima come successe nel 2014 con Pachirisu? Oppure assisteremo a un Campionato Mondiale abbastanza standard nelle scelte dei mostriciattioli tascabili, come nel 2015?

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