Durante il mio soggiorno a Londra per l’EUIC 2025, ho avuto l’esclusiva occasione di intervistare Chris Brown, Director of global eSports e Events Producer presso The Pokémon Company International, durante una tavola rotonda proprio all’ExCel della capitale inglese. Ecco di seguito tutte le domande che i giornalisti, io compresa, abbiamo posto durante l’intervista e le conseguenti risposte di Chris Brown!
Ringrazio infinitamente The Pokémon Company International per questa incredibile occasione.
Aggiungerete in futuro GCC Pokémon Pocket al mondo dei tornei competitivi, così come ne fanno parte il VGC, il TCG, Pokémon UNITE e Pokémon GO?
“Pokémon è un grande brand, ma stiamo sempre cercando titoli diversi da aggiungere ai tornei. Pokémon Sleep ne è un esempio: abbiamo fatto un videopromo per i campionati di dormitori, che potreste vedere già dall’anno prossimo nel mondo del competitivo. Tuttavia, in questo momento non ci sono piani per GCC Pokémon Pocket.”
In questo momento stiamo assistendo a una crescita: siamo in mezzo a una rinascita in termini di quantità di giocatori. Cosa vorreste cambiare o migliorare negli prossimi cinque anni per assicurarvi che questo continui?
Buona domanda. Questa è una domanda prettamente tecnica. Ogni gioco ha i suoi problemi che dobbiamo esaminare. Nel Gioco di Carte, ci sono 4.000 attivisti.
Il mio tracker indica che è Pokémon il 6° Gioco di Carte più grande di qualsiasi proprietà fuori d’Asia e il
più grande post-Covid. La sfida, se guardiamo i dati, tra i 2.000 e i 3.000 attivisti, è che tutti i
giochi nella spazio TCG sono in resistenza. Cosa succede? Quanto è grande la location? Quanto gli arbitri sono allenati per gestire il torneo? Tutti questi processi sono molto difficili per i 2.000 e i 3.000 attivisti. Inoltre, dobbiamo esaminare il formato di Best of 3. In Asia, dove si fanno grandi eventi TCG, si è dovuto scegliere il Best of 1 e formati più corti. Perché all’inizio bisogna trovare un vincitore e non puoi fare tantissimi turni. È matematica: quanti turni servono per trovare un vincitore? Per il TCG è una sfida che ora stiamo considerando.
Per il videogame è un’altra sfida, tutti i dispositivi hanno Internet e GO è simile. È un evento che conta 400 giocatori iscritti e 350 presentati. Poi siamo noi che formiamo tutto l’equipaggio. È un
grande investimento, abbiamo gli iPhone 15 a disposizione, in una grande quantità e questa è una sfida per la nostra proprietà. Per continuare a crescere dobbiamo scegliere il luogo adatto per l’evento e l’ExCel di Londra è stato un ottimo partner per anni.
Dobbiamo essere in grado di sostenere gli eventi. Contate che per il TCG c’è un arbitro per oltre 30 giocatori e ci sono più di 400 giocatori a questo evento. È difficile. Molto difficile.
Ovviamente Pokémon è famosamente accessibile, è amato da persone di tutti i generi e le
persone lo adorano, ma trovo che il lato competitivo sia abbastanza inaccessibile. Come si uniscono questi due aspetti? Avete pensato di concentrarvi sulla leggibilità? Pensate che i
giochi saranno più leggibili in futuro?
Ogni gioco ha la sua propria sfida, userei il Gioco di Carte come esempio. Per molto tempo non avevamo un modo da leggere le carte; ogni TCG competitivo ha questo problema. Quindi abbiamo investito molto in una nuova tecnologia di display che abbiamo rilasciato al World’s Last Year per il broadcast.
Il principale obiettivo è che qualcuno casuale o non molto bravo in competitivo sia in grado di giocare e
capire cosa sta succedendo anche se non riesce a leggere/comprendere le carte. Speriamo di aver realizzato questo nel nostro broadcast. E abbiamo questa tecnologia che si usa oggi nei campionati
europei!
I giochi come il videogioco di Pokemon sono molto conosciuti dai nostri sviluppatori che sono
giocatori del gioco stesso. Quando ho iniziato a lavorare con Game Freak 12 anni fa non c’erano rental team, ora però ci sono e servono per provare nuove cose.
Ogni gioco è una nuova sfida. Come si muovono le persone interessate nella competizione a
diventare giocatori competitivi? La costruzione del team, la costruzione del deck, sono tutte grandi sfide
che ci sono. E non importa cosa, ma ci sarà sempre un investimento di tempo da parte del giocatore
se vuole passare in quella ruota competitiva.
Qual è il motivo per cui invogliamo i giocatori nel competitivo? La speranza per noi è la costruzione di una comunità e di amicizia. Perché competere in questi giochi? Perché farai amici.
Ci sono alcuni modi per rendere questo mondo competitivo più accessibile?
È difficile. Ogni eSport ha questa sfida. Se guardi gli eSport tradizionali è ovvio qual sia l’obiettivo per un fan casuale. Nel nostro broadcast, a parte la tecnologia, stiamo cercando contenuti interspaziali per
insegnare il gioco. Ogni eSport competitivo che ho visto, oltre a Rocket League, ha questo problema. Non c’è una buona risposta. Stiamo cercando una soluzione.
Durante i tornei c’è chiaramente il lato competitivo ma anche quest’anno c’erano giochi
e i venditori di terze parti. C’è un lato da far crescere che permette di far diventare i tornei come veri e propri festival Pokémon per anche le persone che non sono super competitive ma che vogliono guardare o per le persone che vengono eliminate al Day One dei tornei?
Una delle cose che è successa è che il numero di persone che non sono necessariamente
competitive è cresciuto perché i loro amici, i loro fratelli, i loro fratelli, le loro mamme, i loro
papà hanno assistito a qualcosa di grande. E allora cosa facciamo per loro? Un mondo che stiamo cercando di espandere è il programma non-competitivo durante i tornei. Per esempio, questa settimana abbiamo quattro artisti dal Giappone per la prima volta all’Europa. Abbiamo il nostro primo
showcase di cosplay. Non abbiamo mai fatto niente di così. Qui abbiamo, ovviamente, attività di famiglia più accessibili, come il Ring Toss, “Indovina chi è il Pokémon”, pittura in faccia, origami, giochi da tavola. Il brand è così ricco e ci sono tanti lavori da fare. La nostra missione è portare il mondo insieme ai Pokémon.
Allora, riguardo la strategia del team sui prossimi eventi, come funziona il team con i sviluppatori per migliorare il supporto competitivo per i giochi? Per esempio, siete aperti alle richieste della community?
Abbiamo un team di eSport. Il team di eSport fornisce il feedback insieme a diversi altri gruppi come Pokémon Marketing, Community Team, Social Team che leggono il feedback. Ci sono anche regolari conferenze con i team che lavorano sullo sviluppo del gioco per fornire una guida. Quindi, c’è un gruppo di feedback, ma non possiamo controllare il 100% delle cose.
Hai menzionato che uno delle più importanti difficoltà è la dimensione della venue. Avete provato a focalizzarvi su questo problema e a spostare eventi in persona a competizioni online?
Un po’, sì. Durante la pandemia quando abbiamo dovuto chiudere gli eventi, abbiamo organizzato eventi online. Questo è stato il nostro primo passaggio per capire come fare i tornei online. Abbiamo organizzato un grande ladder e in base a questo abbiamo qualificato l’ultima fase che era bracket a eliminazione di 128 giocatori che si è chiuso in una finale di 16 giocatori. La sfida con l’online è che il nostro valore sia fare amici e diventare parte di una comunità che è in persona. A un certo punto forse dovremo considerare questi meccanismi, ma non ci siamo ancora. La mia speranza è ancora vedere come possiamo preparare eventi più grandi e con venue più grandi. Questa venue non è così grande. La mia speranza è continuare a migliorare l’esperienza. Questo anno rispetto all’anno precedente abbiamo trovato venue e abbiamo aumentato la nostra metratura non solo in Europa, ma anche in America del 30-40%. A risultato di questo abbiamo potuto aumentare l’attenzione in Europa per esempio da 40%. La nostra speranza è avere una grande comunità che si unisca in un bel momento.
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💬 Ultimi commenti su questa notizia
evilespeon
Idem non ne capisco un tubo di esports XD ma bella intervista
The_Slurpuffer
Uuuuh, very nice! (Se solo ci capissi qualcosa in più di esports...)
Remikyu
Pensavo che il cantante fosse diventato un pezzo grosso di Pokémon Company, invece è solo un omonimo xD
Intervista interessante, mi piacerebbe partecipare prima o poi ad un evento (magari a maggio quando vado in Giappone ce ne sarà uno, mi informerò
) e immagino ci sia una grandissima organizzazione dietro