Luca Fassoni
A sorpresa, la software house californiana Niantic ha forzato l’ultimo aggiornamento delle API di Pokémon GO! In questo modo sono state bloccate tutte le mappe non ufficiali dell’applicazione e, per i cheater di tutto il mondo, non sarà facile riuscire ad aggirare questa nuova misura di sicurezza.
Niantic ha forzato l’aggiornamento delle API 0.95.3 in Pokémon GO venerdì 23 marzo. Vediamo insieme le ripercussioni di questa importante decisione. Le mappe di moltissimi cheater, sia quelle per i Pokémon sia quelle per i Raid, sono basate sulle API craccate dal team PogoDev, che poi vengono vendute a tutte le mappe di terzi in giro per il mondo.
Di solito, Niantic aggiornava le API in un lasso di tempo che variava dalle 2 alle 5 settimane, mantenendo comunque valide quelle vecchie. Sfruttando questa falla le mappe e i bot potevano avere libero accesso al database, anche senza disporre dell’API appena aggiornata. Con la forzatura di ieri, oltre ad aver reso obbligatorio l’utilizzo della nuova API, Niantic ha rimosso quelle vecchie, sostituendo il sistema di sicurezza wolfSSL e rimpiazzandolo con RakNet. Sono state aggiunte inoltre nuove misure di sicurezza, tra cui sistemi anti Jailbreak, anti root ed anti proxy.
Le tempistiche per la creazione di una nuova API craccata dovrebbero essere nell’ordine delle 2-5 settimane, teoricamente. Se Niantic dovesse forzare l’aggiornamento ogni settimana sarebbe quasi impossibile per i cheater craccare l’API per tempo!
Pokémon Millennium è contro ogni violazione dei termini e delle condizioni di Pokémon GO e consiglia di giocare sempre senza sistemi e ausili di terze parti. Riportiamo questa notizia al fine di aggiornare i giocatori sullo stato dei sistemi anti pirateria di Niantic. Si ringrazia Pokémon GO Raid Italia per i dettagli.
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