All’inizio della sua vita, il brand Pokémon era molto diverso da come lo conosciamo adesso. Nel lontano 1996, all’epoca di Pokémon Rosso (versione giapponese) e Pokémon verde, i videogiochi per Game Boy erano stati creati per permettere ai giocatori di lottare e collezionare i 150 mostriciattoli presenti (Mew era ottenibile esclusivamente tramite glitch e, quindi, tecnicamente non presente all’interno del Pokédex). Nessuno si sarebbe mai aspettato il successo strepitoso del brand, per cui a nessuno era venuto in mente che potesse esistere qualcosa al di là del semplice utilizzo dei Pokémon come lottatori o creature da collezionare per riempire i box.
Domani, venerdì 16 novembre, è il tanto atteso giorno del rilascio di Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Pokémon: Let’s Go, Eevee! e, dopo 22 anni, le meccaniche di gioco sono completamente diverse da quei primi giochi pixellosi e tanto amati dai fan più nostalgici. Ma cosa è successo nei due decenni intercorsi tra i primi titoli per Game Boy e i primi titoli per Nintendo Switch?
La rivoluzione portata da Ash Ketchum e dal suo Pikachu
Il vero e proprio boom del brand Pokémon avvenne in seguito a una serie di fenomeni culminanti nel rilascio della serie animata sui principali canali televisivi di tutto il mondo. Le puntate del cartone seguivano le avventure di Ash Ketchum da Biancavilla, nell’esplorazione della regione di Kanto a caccia di medaglie per diventare Maestro di Pokémon e trionfare alla Lega. Il concetto originario di Pokémon subì un’enorme rivisitazione nella serie animata, poiché lo scopo principale era adattarsi ai bambini e insegnare loro alcuni valori fondamentali come l’amicizia, il coraggio e la lealtà. Sarebbe stato impossibile farlo considerando i mostriciattoli tascabili come creature senz’anima, da collezionare come trofei e far combattere contro i propri simili, non credete? In questo momento della storia del brand avvenne un cambiamento: i Pokémon iniziarono a essere visti come amici. Il profondo legame tra Ash e il suo Pikachu, un’amicizia che va avanti ancora oggi dopo più di 20 anni e oltre 1.000 puntate della serie animata, è l’esempio più eclatante dell’affetto che può nascere tra un Allenatore e i suoi Pokémon.
Il rapporto tra il ragazzo di Biancavilla e il suo topolino elettrico colpì così tanto il cuore degli appassionati da portare alla nascita di Pokémon Giallo, il terzo titolo di prima generazione che introdusse per la prima volta una forma di amicizia. Rimanendo fedele alla serie animata, il Pikachu che si riceveva come Pokémon iniziale si rifiutava di evolversi e di entrare nella Poké Ball, ostinandosi a voler seguire passo dopo passo il giocatore per tutta l’avventura. In Pokémon Giallo venne introdotta quindi la Felicità, che funzionava esclusivamente sul Pikachu iniziale (l’unico esemplare ottenibile nel gioco). Questa meccanica era visibile tramite un intero spettro di emozioni, verificabile interagendo con Pikachu tramite il tasto A. In questo modo si poteva osservare lo stato d’animo del mostriciattolo tramite un’apposita finestrella al centro dello schermo. La Felicità aumentava man mano che si procedeva nel viaggio e si utilizzava Pikachu nelle lotte contro i Capipalestra, curandolo con strumenti appositi in caso di PS bassi o problemi di stato e facendo attenzione a non mandarlo mai KO.
L’affetto del Pokémon verso il giocatore poteva raggiungere un massimo di 255 seguendo questa tabella:
Condizione | 0-99 | 100-199 | 200-255 |
---|---|---|---|
Aumento di livello | +5 | +3 | +2 |
Utilizzo di Pozioni, Strumenti per curare problemi di stato e Integratori | +5 | +3 | +2 |
Apprendimento di Macchine Tecniche o Nascoste | +1 | +1 | 0 |
Lotta contro un Capopalestra | +3 | +2 | +1 |
Deposito nel PC | -3 | -3 | -5 |
KO in una lotta | -1 | -1 | -1 |
Scambio | Azzeramento felicità | Azzeramento felicità | Azzeramento felicità |
Nel gioco si pose particolare attenzione al legame che si poteva creare tra il giocatore e il suo Pikachu. Una volta raggiunto un livello di Felicità pari o superiore a 145, infatti, recandosi a Celestopoli era possibile ricevere un Bulbasaur in dono da una ragazza che si rifiutava di cederlo a qualcuno che non desse prova di trattare con cura i propri Pokémon.
Affetto per tutti!
La Felicità introdotta in Pokémon Giallo può essere vista come l’affetto che si instaura tra Allenatori e Pokémon. Questa meccanica venne portata avanti nei successivi titoli della serie principale ed estesa a tutti gli esemplari ottenuti dal giocatore. Con la cattura, le lotte, la schiusa delle uova, l’utilizzo di bacche e strumenti si poteva modificare il valore della Felicità dei propri Pokémon e ottenere importanti vantaggi. Vennero introdotti due attacchi dall’effetto unico: la mossa Ritorno, tanto più potente quanto più è alto il valore dell’affetto che il Pokémon prova per il suo Allenatore, e la mossa Frustrazione che agisce in modo opposto, aumentando di potenza se la Felicità ha un valore basso. Inoltre, catturando un Pokémon con una Friend Ball lo si poteva portare subito a ben 200 di affetto.
Una delle novità più importanti introdotte grazie a questa meccanica è l’evoluzione per Felicità. A partire da Pokémon Oro e Argento vennero introdotti nel Pokédex (e ancora oggi non esiste generazione che non abbia i suoi) mostriciattoli in grado di evolversi esclusivamente una volta raggiunto un livello di affetto pari o superiore a 220, quasi il massimo, il che richiedeva impegno e pazienza. Per aiutare i giocatori desiderosi di completare in fretta il Pokédex o di avere, nel proprio team, uno di questi Pokémon in grado di evolversi per Felicità, come Crobat o Espeon/Umbreon, vennero introdotti molti espedienti per far si che le proprie creature fossero sempre coccolate e felici. È il caso, per esempio, dei massaggi dei Fratelli Capelli: una volta al giorno era possibile scegliere uno dei propri Pokémon da sottoporre a un piacevole e rilassante massaggio a pagamento, che aumentava l’affetto di diversi punti.
Uno strumento molto utile per aiutarsi in questa scalata verso la felicità suprema è, ancora oggi, la Calmanella, presente dalla seconda generazione e in grado di aumentare l’affetto se assegnata a un Pokémon nella propria squadra. Per non parlare di Saloni di Bellezza, menù e bevande, uso di MN e MT, erbe curative e molti altri trucchi per alzare (o abbassare) la Felicità!
Coccole, dolcetti e minigiochi: Felicità e Amicizia si separano
Una vera spinta nel campo dell’interazione con i propri Pokémon è avvenuta nel 2013 con Pokémon X e Y, primi titoli Pokémon su Nintendo 3DS. I videogiochi di sesta generazione hanno portato a una separazione del concetto di Felicità da quello di Amicizia, grazie a una funzione del tutto nuova e indipendente chiamata Poké io&te. Tramite di essa, è stato possibile per la prima volta interagire con i propri Pokémon in modo diretto, accarezzandoli con lo schermo touch screen, dando loro dei dolcetti chiamati Pokébignè e partecipando a 3 minigiochi: Cogli la Bacca, Colpo di Testa e Puzzle Tap Tap.
La meccanica dietro il Poké io&te è estremamente curata e ogni dettaglio è importante. Il Pokémon può, per esempio, essere accarezzato in uno dei suoi punti preferiti, nel qual caso ricambierà le coccole con un musetto appagato, oppure in zone che gli provocano fastidio e lo rattristano. Bisogna sempre fare attenzione e tenere il pennino del Nintendo 3DS lontano dalle zone che il Pokémon detesta, e che saranno diverse a seconda del mostriciattolo che ci accingiamo a coccolare.
I Pokébignè sono di molti tipi e colori differenti, alcuni semplici e altri più elaborati. Più i dolcetti saranno complessi e ricchi di ingredienti, maggiore sarà il loro contributo al raggiungimento del livello massimo di Amicizia, indicato con 5 cuori pieni. È importante non confondersi quando ci si riferisce a Felicità e Amicizia! Eevee, per esempio, si evolve in Espeon o Umbreon con un alto valore di Felicità, mentre diventa Sylveon se possiede almeno 2 cuori di Amicizia con il proprio Allenatore e conosce una mossa di tipo Folletto, indipendentemente dalla Felicità. Per fare una distinzione più chiara, si potrebbe dire che la Felicità è il livello di affetto che si sviluppa in modo naturale con i Pokémon durante l’avventura, le lotte, l’utilizzo di strumenti e molti altri metodi. Invece, l’Amicizia deve essere conquistata a suon di coccole e dolcetti, oppure divertendosi con i 3 minigiochi del Poké io&te, ma non è possibile aumentarla al di fuori di questa funzione introdotta a Kalos. Coccolare i propri Pokémon è una possibilità dolce e divertente che regala numerosi vantaggi ai giocatori: un mostriciattolo che ha raggiunto un adeguato numero di cuori di Amicizia è in grado, talvolta, di evitare gli attacchi dei nemici oppure guarire da solo dai problemi di stato come paralisi, avvelenamento e scottatura. Inoltre, esegue più facilmente un brutto colpo e si volta verso il proprio Allenatore aspettando indicazioni.
In Pokémon Sole e Luna il Poké io&te è stato sostituito dal Poké Relax, analoga funziona per interagire con i propri Pokémon. La meccanica delle coccole è simile a quella introdotta in Pokémon X e Y, mentre i minigiochi non sono più presenti, così come i Pokébignè. Al loro posto ci sono i Pokégioli, croccanti dolcetti colorati a forma di cuore da dare ai Pokémon per aumentarne l’Amicizia. È stata aggiunta una nuova funzione in sostituzione dei minigiochi: dopo ogni lotta è possibile entrare nel Poké Relax e pulire le proprie creature tascabili dal fango con un panno, spazzolarle per togliere la polvere, pettinare il pelo arruffato, asciugarle con un asciugacapelli a forma di Porygon e curare i loro problemi di stato con un medicinale specifico. I vantaggi nell’avere in squadra Pokémon con più di 3 cuori di Amicizia tornano a farsi sentire: fiducia nel proprio Allenatore, capacità di guarire da soli dai problemi di stato, maggior probabilità di infliggere brutti colpi e di evitare gli attacchi nemici.
Pokémon: Let’s Go e l’interazione suprema
Eccoci giunti ai capitoli finali della nostra storia. Tra poche ore potremo mettere finalmente le mani su Pokémon: Let’s Go, Pikachu! & Eevee! e sperimentare il livello di interazione raggiunto su Nintendo Switch. Da ciò che è stato mostrato nei molti trailer presentativi rilasciati da maggio fino a oggi, sappiamo che il legame che si instaurerà con il proprio Pokémon Compagno sarà profondo come non lo è mai stato prima d’ora.
Grazie alla schermata Gioca con Pikachu/Eevee, sarà possibile, infatti, giocare con il Pikachu o l’Eevee iniziali, a seconda della versione di gioco, coccolarli, pettinarli, vestirli (anche in modo coordinato con il giocatore) e dar loro saporite bacche per renderli più amichevoli. Questi due Pokémon saranno gli unici con cui si potrà entrare in questa dolcissima modalità, ma il resto della squadra potrà comodamente seguire l’Allenatore al di fuori della Poké Ball e ricevere la propria dose di attenzioni. Inoltre, durante la storia i due mostriciattoli non si separeranno mai dal giocatore.
L’interazione con il Pokémon Compagno sarà completa e portata ai massimi livelli, regalando forti emozioni ai giocatori che hanno amato il Poké io&te e il Poké Relax e facendo scoprire a tutti il significato di amicizia con il proprio Pokémon.
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