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Junichi Masuda descrive l’intricata linea temporale del mondo Pokémon

Junichi Masuda di Game Freak parla della linea temporale dei videogiochi Pokémon e di come potersi approcciare a essa dopo 23 anni di giochi.

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   · 2 min lettura Giochi
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Gli amanti dei mostriciattoli tascabili ne sono consapevoli: l’universo dei Pokémon si è espanso a dismisura nel corso degli anni, tanto da comprendere oggi universi paralleli, ultracreature, esagoni e Giganti. Ne risulta una linea temporale intricata, tanto che a volte è difficile persino farci rientrare tutti i giochi. Dal 15 novembre, Pokémon Spada e Scudo aggiungeranno un altro tassello a questa matassa e così Junichi Masuda ha provato a dire la sua in merito alla successione cronologica dei videogiochi Pokémon.

Intervistato da Gameinformer, lo storico compositore di Game Freak ha dato il suo punto di vista riguardo la timeline i cui albori risalgono al 1996. Egli ha dichiarato che sia meglio non vederla come una sequenza lineare di eventi, quindi di esperienze videoludiche, che si susseguono, tanto che lui e il suo stesso gruppo adottano un approccio più libero, fatto per esempio di personaggi ricorrenti che diano un indizio sull’ubicazione temporale del dato gioco.

Il game director nipponico ha così lanciato un personale suggerimento:

“Inizia a diventare un po’ complicato se si presta troppa attenzione a una sequenza lineare. Ad esempio potrebbe esserci un professore Pokémon che appare in un certo momento e non avrebbe alcun senso se applichiamo quel tipo di logica temporale. Quindi cerchiamo di non applicarlo troppo rigorosamente. Forse un suggerimento è che se un personaggio appare con il Professor Oak, vivono nella stessa epoca. Rispetto ad alcune serie in cui ha senso far progredire le cose mentre procedete e la storia si evolve, l’approccio adottato dai Pokémon è quello di espandere il suo mondo con le sue regioni, e renderlo più ricco man mano che procediamo. Piuttosto che una linea temporale, è più una cosa di fisica spaziale”.

Junichi Masuda in persona ribadisce quindi che la realtà dei mostriciattoli tascabili si è allargata al punto tale che cercare di incastrare ogni titolo della serie in una linea retta è complicato. Eppure, al sentire la parola timeline, nella mente dei più curiosi creatori di congetture potrebbe balzare fuori questo video dei nostri Cydonia e Chiara confezionato 4 anni fa sulle tre dimensioni di questo virtuale universo.

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11 ore fa, NatuShiny ha scritto:

Più che altro sembra non si rendano conto della fanbase che hanno. Pensano che vada bene prendere tutto per buono :oopsie:

 

Io penso che sappiano, in base alle vendite, che i fan sono molti. Ma se noi avessimo la possibilità di lavorare in Game Freak, penso che staremmo attenti a qualunque collegamento spazio-temporale tra le varie generazioni, la trama, l'aspetto competitivo, le richieste dei giocatori esperti, senza trascurare i nuovi. Insomma, non sono uno di quei fan incontentabili e sempre pronti a criticare, e apprezzo comunque tutti i ricordi che ci hanno permesso di creare durante la nostra infanzia, ma ritengo che, con i mezzi che hanno, potrebbero fare qualcosa in più

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15 minuti fa, Sabry ha scritto:

Penso che invece la risposta possa andare bene...dopo tutto ha chiarito che è un ampliamento temporale quindi se fosse un gioco nel 2500 esempio e un'altro nel 2501 o 2502 o anche 50 anni dopo ilprimo titolo non cmbierebbe niente. Penso semplicemente che i vari giochi sono ambienteti più o meno nello stesso periodo temporale e variare sono le zne e le dimensioni (con USUM se n'è parlato un po', basta pensare al fatto che l'episodio RR fa capire la presenza di mondi in cui il rispettivo team malvagio ha vinto, quindi la vera domanda non sarebbe sulla time line ma su quali giochi sono ambientti nello stesso mondo e quali no...ad esempio un remake è una versione alternativa quindi parallela dell'originale visto che spesso (per migliorare il gameplay) ci sono cose nuove e modifiche che quindi implicano la presenza di storie diverse

Ancora si potrebbe pensare che ogni gioco è staccato dall'altro in quanto noi viaggiamo in tutti queste regioni e quindi che non sono collegate e che ad esempio l'Oak che conosciamo a Kanto non è lo stesso che conosce Manuel Oak perché di 2 modi separati 

Il fatto è che sarebbe così complicato mettere tutto insieme (dal momento che i vari cambiamenti sono stati fatti per il gameplay più che per dare un senso comune) che non penso nemmeno che possa essere necessario... e che le spiegazioni mettendoci dentro i multiuniversi potrebbero essere infinite...quindi dare una risposta secca ne toglierebbe il fascino e la spiegazione personale che ognuno pu dare perché ognuno alla fin fine la vedrà come vuole quindi perché stabilire una teoria univoca se ognuno può sognare la sua?

Ma sicuramente ogni gioco è staccato dall'altro. Però dare un minimo di contestualizzazione darebbe molta più soddisfazione ai fan, piuttosto che doverci sempre immaginare tutto senza avere risposte certe (idea mia, sia chiaro). 

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Spoiler

LUI è bellissimo!!! :amore:

E non aggiungo altro!!! :XD:

 

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1 ora fa, NatuShiny ha scritto:

Più che altro sembra non si rendano conto della fanbase che hanno. Pensano che vada bene prendere tutto per buono :oopsie:

Penso che invece la risposta possa andare bene...dopo tutto ha chiarito che è un ampliamento temporale quindi se fosse un gioco nel 2500 esempio e un'altro nel 2501 o 2502 o anche 50 anni dopo ilprimo titolo non cmbierebbe niente. Penso semplicemente che i vari giochi sono ambienteti più o meno nello stesso periodo temporale e variare sono le zne e le dimensioni (con USUM se n'è parlato un po', basta pensare al fatto che l'episodio RR fa capire la presenza di mondi in cui il rispettivo team malvagio ha vinto, quindi la vera domanda non sarebbe sulla time line ma su quali giochi sono ambientti nello stesso mondo e quali no...ad esempio un remake è una versione alternativa quindi parallela dell'originale visto che spesso (per migliorare il gameplay) ci sono cose nuove e modifiche che quindi implicano la presenza di storie diverse

Ancora si potrebbe pensare che ogni gioco è staccato dall'altro in quanto noi viaggiamo in tutti queste regioni e quindi che non sono collegate e che ad esempio l'Oak che conosciamo a Kanto non è lo stesso che conosce Manuel Oak perché di 2 modi separati 

Il fatto è che sarebbe così complicato mettere tutto insieme (dal momento che i vari cambiamenti sono stati fatti per il gameplay più che per dare un senso comune) che non penso nemmeno che possa essere necessario... e che le spiegazioni mettendoci dentro i multiuniversi potrebbero essere infinite...quindi dare una risposta secca ne toglierebbe il fascino e la spiegazione personale che ognuno pu dare perché ognuno alla fin fine la vedrà come vuole quindi perché stabilire una teoria univoca se ognuno può sognare la sua?

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Di   
30 minuti fa, gameplayer ha scritto:

 

Ma davvero. Mi sto convincendo che i veri fan siano più appassionati al mondo Pokémon rispetto a loro. Ed è un peccato...

Più che altro sembra non si rendano conto della fanbase che hanno. Pensano che vada bene prendere tutto per buono :oopsie:

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Di   
2 ore fa, NatuShiny ha scritto:

In questo periodo ogni intervista conferma la cattiva comunicazione che adottano. Sono cose che più o meno già sapevamo, ma spiegarle così grossolanamente non fa che aumentare le critiche di una parte dei fan. 

 

Ma davvero. Mi sto convincendo che i veri fan siano più appassionati al mondo Pokémon rispetto a loro. Ed è un peccato...

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Adesso, NatuShiny ha scritto:

In questo periodo ogni intervista conferma la cattiva comunicazione che adottano. Sono cose che più o meno già sapevamo, ma spiegarle così grossolanamente non fa che aumentare le critiche di una parte dei fan. 

 

È ovvio che fin ora Pokémon non ha mai avuto una vera e propria timeline, ma inventati una scusa per far tornare le cose :XD:

Sante parole, praticamente il messaggio tra le righe è "non abbiamo la più pallida idea di quel che abbiamo combinato, e non abbiamo voglia di stare a sbatterci per far capire a voi":XD: il manga anche da questo punto di vista si conferma nettamente superiore, almeno lì si cerca di dare una continuità agli eventi