Con il passare delle generazioni, la comunità degli appassionati di Pokémon ha registrato un considerevole aumento di hacker e cheater. Questo fenomeno è dovuto in gran parte alla maggiore presenza di strumenti che raggirano il gioco come GameShark, Action Replay, Powersaves e altri programmi che permettono di creare o modificare i Pokémon.
Game Freak non ha saputo gestire adeguatamente la situazione, la Banca Pokémon e il Centro Globale (noto come GTS) ne sono un esempio lampante. La Banca, infatti, non è stato il filtro tanto atteso. Oltre a trasferire i Pokémon tramite un’applicazione, detta Pokétrasferitore, dai giochi di Quinta generazione a quelli di Sesta, avrebbe dovuto individuare le anomalie, impedendo il trasferimento. Ciò non si è verificato nella maggior parte dei casi. Le funzioni online, dove i giocatori di tutto il mondo interagiscono tramite scambi e lotte, a causa di questa mancanza, sono colme di Pokémon che non potrebbero esistere.
I titoli più recenti riconoscono solo i Pokémon eccessivamente modificati e non permettono loro di essere utilizzati nelle lotte online. Tra questi rientrano quelli con statistiche altamente improbabili. Tuttavia, gli hacker hanno trovato il metodo per modificare i file in modo da ottenere Pokémon non rivelati ufficialmente, esemplari con mosse che non potrebbero apprendere o con abilità non ancora rilasciate. A dimostrazione di ciò si può pensare a Diancie, Hoopa e Volcanion. Questi tre Pokémon sono stati trovati nei codici di Pokémon X e Pokémon Y e in seguito rivelati dagli hacker prima ancora che Game Freak li avesse annunciati ufficialmente.
La curiosità intorno ai Pokémon non rilasciati ufficialmente e la volontà di scoprirli, non sono una novità per i fan. Tutto ha avuto inizio con Pokémon Versione Rossa e Pokémon Versione Verde. Quando la programmazione dei primi titoli in assoluto era ormai giunta al termine, il programmatore e designer Shigeki Morimoto decise di creare e inserire il Pokémon leggendario Mew. In un primo momento, quando il gioco venne lanciato in Giappone nel 1996, non ebbe molto successo. Ma con il tempo, la gente iniziò a parlarne bene e a vociferare riguardo alcuni elementi segreti e un Pokémon nascosto. Le ricerche, le teorie, e il desiderio di ottenere un Pokémon non rilasciato, hanno ossessionato e appassionato i giocatori a tal punto che Game Freak attribuisce parte del grande successo Pokémon a Mew.
Ci sono sempre stati Pokémon particolarmente rari, reperibili tramite distribuzioni speciali. Preordini, anteprime dei film, eventi in determinati luoghi e speciali download senza la quale non sarebbe possibile ottenere il Pokémon in questione. Nonostante si tratti di eventi sempre ben accolti dai fan, tali avvenimenti costituiscono uno dei motivi per cui i giocatori ricorrono ai trucchi, perché a meno che non si spendano soldi per viaggiare o non si abbia la fortuna di abitare nella città in cui si svolge l’iniziativa, è impossibile completare il Pokédex catturandoli tutti.
Un altro problema che si presenta è costituito dall’esistenza dei Valori Individuali, importanti per distinguere un esemplare Pokémon da un altro della stessa specie e fondamentali nel competitivo. Nonostante il gioco possieda un ottimo sistema di allenamento che permette agli Allenatori di allevare i Pokémon con le statistiche massimizzate, un’abilità specifica e una natura adatta, e nonostante questo sistema stia diventando sempre più semplice negli anni, molti giocatori non ritengono di avere tempo a sufficienza per plasmare la propria squadra. Pertanto ricorrono ai trucchi o a versioni online del gioco come Pokémon Showdown, un simulatore di lotte competitive.
Non sempre c’è malizia o pigrizia dietro a un progetto hacker. Qualche volta l’intenzione è di creare un intrattenimento divertente e che non sia scorretto nei confronti di nessuno. Sono stati creati programmi per giocare nei panni di Max, capo del Team Magma, o Lyris. O, ancora, c’è chi ha utilizzato Surf sul tappeto della propria camera con un improbabile Lugia Ombra.
Utilizzare i trucchi non è sempre la scelta migliore. Si perdono i valori del gioco, l’avventura, la sfida, il confronto. È raro sentir parlare di teorie (e perché no, se vogliamo, anche assurde) come quando si era bambini. Tuttavia, questi giocatori, passando giornate intere sui codici, possono anche soddisfare le nostre curiosità o strapparci un sorriso con situazioni che Game Freak non ci permetterebbe mai di giocare. In conclusione, indipendentemente dal pensiero che avete verso hacker e cheater, grazie ai segreti nascosti da Game Freak e alla curiosità dei giocatori, il franchise ne ha tratto giovamento e ha raggiunto una notorietà a cui forse non avrebbe potuto ambire.
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