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L’evoluzione del legame tra Pokémon e Allenatori nel corso delle generazioni!

Riviviamo passo per passo l’evoluzione della comunicazione nel mondo Pokémon in un nostalgico viaggio attraverso le generazioni!

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   · 2 min lettura Giochi
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La comunicazione nel mondo Pokémon si è evoluta esattamente come i mostriciattoli tascabili con il susseguirsi delle generazioni e ha avvicinato creature e giocatori tramite piccole ma importanti innovazioni.

Per quanto concerne la serie animata, ogni Pokémon è sempre stato identificato facilmente per il caratteristico verso che richiama il proprio nome. Il discorso è differente per i videogiochi, dove fin da Pokémon Versione Rossa, Blu e Verde i mostriciattoli tascabili erano rappresentati da immagini approssimative e suoni improbabili. Fa eccezione Pokémon Versione Gialla, primo titolo dove un Pokémon comunica con il proprio nome.

Si tratta ovviamente di Pikachu, mascotte indiscussa del brand e protagonista assoluto del gioco pubblicato in Giappone nel 1998 in seguito all’enorme successo dei primi storici titoli. Il Pokémon Topo introduce inoltre la possibilità di interagire con un Pokémon per conoscerne lo stato d’animo: il primo passo verso una maggiore interazione tra creature e Allenatori.

La felicità dei Pokémon è stata successivamente estesa a ogni creatura dalla seconda generazione in poi, andando a influenzare non solo il rapporto con il giocatore ma anche l’efficacia di mosse come Ritorno e Frustrazione, la possibilità di ottenere determinati strumenti e guadagnare fiocchi speciali, introdotti nella terza generazione con le Gare Pokémon.

Il sistema si è poi evoluto in quarta generazione con Pokémon Versione Diamante e Versione Perla tramite il Parco Concordia, un’area accessibile a un numero davvero ristretto di Pokémon dove tuttavia era permesso passeggiare con essi e conoscerne lo stato d’animo proprio come in Pokémon Versione Gialla.

Una svolta importante è arrivata con l’avvento di Pokémon Oro HeartGold e Argento SoulSilver, remake dei giochi di seconda generazione ma appartenenti alla quarta. In questi titoli, infatti, tutti e 493 i Pokémon allora conosciuti potevano seguire l’Allenatore per la regione di Johto e Kanto.

I giocatori chiedevano però un ulteriore evoluzione del rapporto con i Pokémon, un’innovazione che avvicinasse le creature agli Allenatori a tal punto da poterli raggiungere attraverso lo schermo della console. Con la sesta generazione assistiamo finalmente alla realizzazione di tale sogno grazie a Poké io&te, una caratteristica introdotta in Pokémon X e Pokémon Y dov’è possibile finalmente giocare, coccolare e nutrire i propri compagni d’avventura con qualche leccornia.

Questa implementazione è stata accolta calorosamente dai fan di tutto il mondo Pokémon ed è stata fortunatamente mantenuta nei successivi attesissimi remake Pokémon Rubino Omega e Zaffiro Alpha. I giocatori sperano dunque di vederla confermata definitivamente con la settima generazione in arrivo con Pokémon Sole e Luna, magari con altre novità che possano aumentare ulteriormente il forte legame che si crea con i nostri Pokémon.

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