Non tutti sono rimasti convinti dal successo ottenuto da Pokémon GO. E tra questi, si schiera eclatantemente il senatore americano democratico per lo stato del Minnesota, Alan Stuart “Al” Franken, che ha addirittura pensato bene di iniviare una lettera firmata direttamente a John Hanke, l’attuale amministratore delegato di Niantic.
In data 12 luglio 2016, il senatore americano Al Franken ha espresso il suo forte disappunto su una questione molto importante, che coinvolge totalmente la sicurezza sulla privacy di quegli utenti che hanno ceduto al fascino di Pokémon GO. Le sue parole piuttosto critiche e scettiche in merito a questa faccenda, sono riscontrabili nella lettera firmata che ha inviato all’amministratore di Niantic, John Hanke, del quale, comunque, non abbiamo ancora trovato una risposta.
Il senatore americano, in particolare, non si dimostra dubbioso esclusivamente sul successo di Pokémon GO, app in realtà aumentata che – in meno di una settimana – è stata scaricata circa 7,5 milioni di volte negli solo Stati Uniti. La sua reale preoccupazione, infatti, si nasconde ben oltre questo fatto senza dubbio impressionante, toccando nel vivo la questione sulla sicurezza dei dati sensibili degli utenti che ne fanno uso, invero cioè per la misura in cui Niantic può essere coinvolta nella raccolta, l’uso e la condivisione di una vasta gamma di informazioni personali dei giocatori senza averne il totale consenso.
Secondo il punto di vista di Al Franken, gli americani hanno il diritto fondamentale alla privacy, e questo sacrosanto diritto comprende di poter, anzi, dover sapere chi compie l’accesso alle informazioni di un qualsiasi individuo, sul quale vengono raccolti una marea continua di dati, e di dover sapere chiaramente come questi dati vengono utilizzati.
A prescindere da come si sta evolvendo il mercato realtà aumentata, il senatore chiede che venga fornita maggiore chiarezza su questioni del genere, tra le quali appunto quella incriminata della Niantic, e di come, cioè, sta affrontando la delicata manovra sulla sicurezza della privacy degli utenti, in particolare quella dei suoi giocatori più giovani.
Sulla base di ciò, nella lettera redatta dal senatore, vengono menzionati ed esplicati ben 7 punti che richiederebbero attenzione da parte della compagnia americana e da The Pokémon Company, se anch’essa coinvolta.
1. Pokémon GO ha comunicato che raccoglie una grande varietà di informazioni personali sugli utenti, incluse ma non limitate a quelle dei profili o degli account, sulla loro precisa posizione e su altre informazioni ottenute tramite i Cookies e i Web Beacons.Potete spiegarci quali informazioni raccolte da Pokémon GO sono necessarie per il funzionamento dei servizi? Ci sono altri scopi per i quali Pokémon GO raccoglie tutte queste informazioni?2.Secondo alcuni report, Pokémon GO richiede anche i permessi per accedere al numero di telefono e altre funzioni dello stesso, incluse ma non limitate alla possibilità di ottenere il controllo sulla vibrazione del dispositivo, di impedire la modalità stand-by, e di avere accesso ai contatti presenti nel telefono. Potete spiegarci quali funzioni sono necessarie per Pokémon GO tanto da dover accedere a questi servizi? Ci sono altri scopi per i quali Pokémon GO deve avere accesso a tutte queste funzionalità?3. Se, appunto, alcune di queste informazioni raccolte o permessi richiesti da Pokémon GO sono necessari per la funzione dei servizi, potrebbe Niantic rendere questa raccolta/accesso ai permessi in modo opt-in [ndr. palese e consapevole], invece di rendere tutto ciò opt-out [nascosta e inconsapevole] all’utente?4. Pokémon GO ha comunicato che le informazioni degli utenti saranno inviate a The Pokémon Company e a terze parti. Potete fornirci una lista dei provider che fanno parte delle terze parti? Pokémon GO condivide queste informazioni anche con gli investitori di questa stessa app?5. Pokémon GO ha ulteriormente indicato che condivide una quantità di dati resi anonimi alle terze parti per vari e diversi scopi. Potete spiegarci esaustivamente quali sono gli scopi per i quali Pokémon GO ha deciso di condividere o vendere queste informazioni?6. Potete parlarci di come Niantic assicura e permette ai genitori di avere un significativo consenso, all’utilizzo di Pokémon GO da parte dei propri figli, e quindi anche alla raccolta delle loro informazioni personali? Oltre che dalle politiche pubbliche sulla privacy già disponibili, Niantic come informa i genitori sulla sua raccolta e sul suo uso delle informazioni personali dei figli?7.Stando a quanto è stato già riportato, iscrivendosi a Pokémon GO su iOS tramite account Google, si da a Niantic pieno accesso alle proprie credenziali presenti nel suddetto account senza che l’utente ne venga a conoscenza. Niantic ha quindi riconosciuto che vengono richiesti più permessi di quanto in realtà non servano. Potete fornirci un aggiornamento o un eventuale fix a quest’errore? Inoltre, vi chiediamo cortesemente di confermarci che Niantic non ha mai raccolto o immagazzinato qualsiasi tipo di informazione alla quale ha avuto accesso come risultato di questo errore.
Voi che ne pensate delle parole di Al Franken? Pensate abbia ragione in tutta questa storia della privacy, o credete che forse abbia avuto un comportamento esagerato? Stando a quanto sappiamo, comunque, John Hanke non ha ancora riposto a questa lettera: non ci resta che aspettare, dunque, e chiederci se lo farà, se terrà conto delle critiche mosse dal senatore americano o se invece preferirà non addentrarsi in merito alla questione.
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