Pokémon GO è nuovamente al centro di una bufera. Dopo la richiesta del Codacons di vietare l’applicazione in Italia e i numerosi casi di accesso limitato in Giappone, si aggiunge l’intervento di Russia e Venezuela.
Il Presidente del Venezuela Nicolás Maduro è intervenuto contro le realtà virtuali durante una trasmissione televisiva locale prendendo di mira proprio la recente applicazione di Niantic e The Pokémon Company, definendola come una realtà virtuale di morte e uccisione.
“Alcune persone ritengono che non dovremmo preoccuparci di ciò che utilizzano i nostri giovani. Creano delle realtà virtuali, questo dibattito dev’essere aperto al mondo e alla società. La generazione di una cultura che crea realtà virtuali connessa ad armi, violenza e morte. Realtà virtuali come Pokémon GO, dove migliaia di persone smettono di vivere essendo la realtà aumentata un susseguirsi di morte fin dall’infanzia”.
Non fa eccezione la Russia, dove i giocatori hanno trovato il modo di utilizzare Pokémon GO nonostante l’applicazione non sia ancora stata rilasciata ufficialmente. Secondo diversi funzionari russi, infatti, Pokémon GO è “il male”, uno strumento delle spie per raccogliere informazioni. Aleksander Mikhailov, ex generale del Servizio di Sicurezza Federale, ha dichiarato:
“Immaginiamo che un Pokémon non appaia in un parco ma nei pressi di una base militare segreta, dove un soldato al lavoro scatta foto con la fotocamera del cellulare. Si tratta di un metodo ingegnoso per raccogliere informazioni”.
Il Senior Security Manager Franz Klintsevich ha rilasciato delle dichiarazioni alla stampa russa TASS definendolo come riportato di seguito:
“Sembra che il male si sia introdotto in noi tramite questo strumento e sia intenzionato a distruggerci dall’interno”.
Affermazioni molto forti quanto infondate che confermano la visione distorta che persone di una generazione antecedente l’era della tecnologia contemporanea hanno nei confronti di ciò che non conoscono né hanno mai provato ad avvicinare.
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