Ivan Romano
Le autorità iraniane hanno deciso di vietare Pokémon GO, applicazione mobile creata grazie alla collaborazione tra The Pokémon Company e Niantic, all’interno del proprio Paese per non meglio specificati motivi di sicurezza!
L’impopolare decisione presa dall’Alto Consiglio del cyberspazio (Iranian High Council of Virtual Spaces), organismo ufficiale della nazione che si occupa di sorvegliare le attività online, è secondo fonti ufficiose dovuta alle accuse di spionaggio internazionale, già mosse da altre nazioni, favorito dalla geolocalizzazione necessaria per andare in giro a catturare mostriciattoli tascabili.
Nonostante il divieto alcuni giovani appassionati sono comunque riusciti ad eludere il provvedimento utilizzando delle reti private virtuali grazie a delle carte VPN già disponibili nella maggior parte dei negozi specializzati e sfruttate in passato per effettuare accessi su Facebook o YouTube, altri siti vietati in Iran.
Nonostante i metodi alternativi per l’accesso a Pokémon GO, il problema principale per i giocatori iraniani rimane l’assenza di Pokéstop e Palestre all’interno di molte città del Paese.
A spiegare meglio la situazione ci ha pensato Shayan, ragazzo di 15 anni residente a Teheran, capitale dell’Iran, che ha raccontato:
Alcuni ragazzi sono venuti da Karaj – città distante 30 Km da Teheran – pur di trovare Pokéstop!
Nonostante le preoccupazioni per la salute dei bambini o la “salvaguardia” della nazione espresse da più Paesi, lo Stato islamico è il primo a prendere seri provvedimenti contro l’applicazione mobile.
Potrebbe essere l’Iran, che già 16 anni fa aveva vietato il Gioco di Carte Collezionabili Pokémon a causa di presunte immagini “proibite”, solo il primo di una serie di nazioni ad adottare simili disposizioni?
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