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Masuda racconta lo sviluppo di Pokémon Rosso e Blu!

Nell’ultimo numero della rivista Retro Gamer è stata pubblicata un’intervista a Junichi Masuda riguardante lo sviluppo di Pokémon Rosso e Blu!

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   · 4 min lettura Giochi
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Nell’ultimo numero della rivista Retro Gamer è stata pubblicata un’interessante intervista a Junichi Masuda, regista e compositore per i giochi Pokémon, riguardante lo sviluppo e la localizzazione occidentale di Rosso e Blu, i primi titoli della serie arrivati in Europa!

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Parlando dello sviluppo di Pokémon Rosso e Pokémon Blu, il direttore di Game Freak ha così raccontato:

Dalla nascita dell’idea alla realizzazione di Rosso e Blu sono passati circa sei anni, davvero un lungo periodo! Abbiamo iniziato con la creazione dei disegni di differenti Pokémon, quindi abbiamo fatto una selezione eliminandone alcuni per scegliere i migliori 150, compito che è stato molto faticoso. Dopo di che, una volta che siamo stati soddisfatti dei nostri progetti, abbiamo iniziato a lavorare sulle mosse che ognuno avrebbe utilizzato. Questo processo probabilmente ha occupato circa tre di questi sei anni. È stato un compito piuttosto duro! Non era previsto un piano iniziale secondo cui un determinato Pokémon avrebbe dovuto ottenere una particolare mossa; abbiamo prima progettato il Pokémon e poi le mosse, solo successivamente abbiamo deciso come meglio adattarle attraverso un processo graduale.

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Il Game Boy, console per la quale i titoli vennero pubblicati, presentava tuttavia degli evidenti limiti di hardware, costringendo un ridimensionamento dei piani da parte del team di sviluppo di Pokémon Rosso e Verde.
Lo stesso Masuda ha voluto commentare la vicenda, spiegando:

Tra ci che volevamo rendere disponibile alla partenza vi erano le funzioni di comunicazione e di scambio, ma era difficile farlo in quanto avremmo potuto trasferire solo piccole quantità di dati tra due console. La comunicazione in sé è stata una grande sfida, la tecnologia non era disponibile, ma abbiamo davvero voluto realizzare qualcosa, così abbiamo lottato per ottenerla. Questo è stato un tema prioritario, è stata una lotta contro ogni possibilità, una lotta contro quello che avremmo potuto rendere disponibile nella cartuccia. Avevamo progettato questi 150 Pokémon tenendo conto dei limiti di capienza. Successivamente abbiamo avuto il problema del movimento del giocatore, così ci è venuta l’idea di realizzare una mappa che dove il paesaggio era in movimento mentre il personaggio è stato solamente animato nel posto. Con queste idee, abbiamo trovato il modo di spremere il più possibile quanto offerto. Mi piace il Game Boy come sistema, ma cercare di lavorare con tutte queste sfide e creare un gioco che chiunque potesse giocare ed apprezzare è stato difficile.

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Alcune battute dell’intervista sono invece state dedicate alla localizzazione occidentale dei due titoli di prima generazione ed alla scelta di adottare nomi diversi rispetto quelli giapponesi per le due versioni di gioco.
A riguardo, il compositore di Pokémon Rosso e Blu ha commentato:

In origine, la scelta era stata fatta in base alle sensazioni che le persone provano nel visualizzare colori diversi. La spaccatura più evidente per noi era tra il rosso e il verde, ma quando abbiamo iniziato a pensare all’estero, era chiaro che non era il caso. In America, in particolare, rosso e blu che sono considerati “opposti”.

Con i problemi di capacità già citati in precedenza, una cosa che abbiamo scoperto è che l’inglese occupa più spazio nelle cartucce rispetto il giapponese. Quella cartuccia era totalmente piena e c’era poco spazio per implementare i testi in lingua inglese creati. Abbiamo avuto un sacco di problemi di memoria da risolvere, cose come cambiare i nomi dei Pokémon ed anche la schermata di inserimento del nome, che è stata progettata interamente in giapponese. Cambiare la situazione per adottare l’inglese era davvero difficile e non era stato preso in considerazione al momento della prima progettazione del gioco. Abbiamo dovuto spendere molto tempo a lavorare su tutto questo. […] Un altro esempio è il Pokédex. Nella versione originale giapponese, ogni informazione era mostrata nella stessa schermata mentre le versioni americane ed europee dovevano essere cambiate dividere nomi e i dettagli del Pokémon in due pagine. Fare tutti questi grandi cambiamenti ha richiesto molto tempo ed è questo che ha contribuito al ritardo nel lancio.

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Alla fine della discussione Masuda ha voluto parlare del successo della serie al di fuori del Giappone, affermando:

Non abbiamo mai immaginato di avere tanto successo all’estero, non avevamo idea che questo sarebbe stato un fenomeno simile,è stato veramente sorprendente. Ma sì, ci è voluto molto tempo per fare tutte le modifiche necessarie per ottenere il gioco in diversi mercati!

Cosa ne pensate delle parole rilasciate dal direttore di Game Freak?
Avete già giocato gli storici titoli Pokémon Rosso e Pokémon Blu?

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