Luca Fassoni
L’artista australiano Paul Robertson, specializzato nella pixel art, ha realizzato un Pokédex con i Pokémon australiani, cioè con creature tascabili ispirate agli animali, alle tradizioni, agli oggetti e ai luoghi sacri della terra dei canguri!
Il Pokédex di Robertson è composto da un totale di 151 Pokémon australiani, esattamente come la prima generazione originale della serie. Le somiglianze tra queste bizzarre creature e i Pokémon, comunque, non si fermano qui.
Swagtail per esempio, è semplicemente un Pidove che si veste in modo swag, Criccet assomiglia a un incrocio tra Voltorb e una caramella alla fragola mentre Whooroo e Tworoo sono due canguri teneri e morbidosi.
Bludgie, Flamingalaa e Cockatwo sono mostriciattoli simili ai pappagalli Cacatua, originari del continente oceanico, Stubbee è una simpatica bottiglietta che si evolve nel tapiro Longnecc (?) invece Kickfish è un piccolo pesciolino arancione che evolvendosi diventa sempre più grande e cambia anche colore.
Aayers e Uuluuruu sono due Pokémon australiani ispirati al celeberrimo massiccio roccioso Ayers Rock, il cui nome aborigeno originario era proprio Uluru.
I Pokémon australiani buffi, comunque, non sono certo finiti qua: Peggo è una pinzetta che si evolve nel filo per bucato Line, mentre lo stadio evolutivo finale dei trio è l’agguerrito stendibiancheria a ombrello Hoyst.
Slipp è un Grimer più carino mentre la sua seconda evoluzione, Slapp, è uno strano incrocio tra Muk e Gianni Morandi, perciò risulta essere l’unico Pokémon australiano non odiabile.
Akobra è un Arbok che si è adattato al continente oceanico, Ozzee è semplicemente un Ducklett di colore viola mentre la sua evoluzione, Plucca, sembra un pennuto scontroso con mire di conquista.
Il trio Tommi, Whycrow e Dedhorse, invece, è nettamente il più inquietante di tutti: Tommi ha l’aspetto di un pesce di colore rosso, Whycrow è un corvo bianco che si solleva da quella che sembra essere una pozza di sangue, anche se probabilmente si tratta solamente di pomodoro, mentre Dedhorse è il classico segnale di avvertimento utilizzato dal Padrino con le persone che sgarravano.
Il bellissimo e tenerissimo Platterpuss, un gatto chef di colore rosa, è strettamente collegato con il trio evolutivo dedicato alle bistecche: Snagg, Chopper e Barbee, i quali oltre a essere fortissimi sono anche buonissimi. Bogaan è semplicemente un Exploud un po’ meno minaccioso, Grabby è un granchio che patisce il mal di mare mentre Pavlover è il terrore dei diabetici e degli amanti della linea.
Stoney, invece, è il pesce più triste del mondo, anche perché ha scoperto che persino Magikarp è riuscito ad avere un’app di successo dedicata, mentre lui non è nemmeno un Pokémon originale.
Veebee è una simpatica lattina di birra che si evolve nella pratica confezione da sei Sixpacc, mentre lo stadio evolutivo finale è Slaabb, una specie di freezer con braccia e gambe che sembra non sentirsi troppo bene.
Bogg e Shitta sono due Pokémon australiani che non hanno bisogno di definizioni, e dei quali sinceramente non se ne sentiva nemmeno il bisogno, Baalo invece è una pecora rosa che si evolve in Curls, una pecora arancione bipede che a sua volta si evolve in Woolees, un’enorme pecora verde a quattro zampe. Wow.
Boomer e Ranga sembrano i cugini aborigeni di Heliolisk e Helioptile, Combat e Wombash invece sono i parenti australiani di Pancham e Pangoro.
Fongg è una scarpa infradito che si evolve nel sandalo Sandell, mentre la sua evoluzione finale è lo scarpone aggressivo Blunstonn.
Billy, Dedkellee e Ranger sono tre mostriciattoli armati dai quali è meglio tenersi lontani, Loonaparc è una creatura inquietante ispirata ai pagliacci dei film dell’orrore mentre Goonfish è un pesce rombo che evolvendosi diventa Caskfish, un pesce cubo viola.
Didjitygrub e Didgeridoom, invece, sono due mostriciattoli che richiamano il celebre strumento musicale aborigeno didgeridoo, mentre Sidnee, Melbonn, Paradyse e Goldcoast sono ispirati a Sidney, a Melbourne, a Surfers Paradyse e alla Gold Coast orientale.
La fantasia è una qualità che sicuramente non manca al creatore di questi bizzarri mostriciattoli, anche se purtroppo non tutti sono riusciti alla perfezione.
E voi, cosa ne pensate di questi 151 Pokémon australiani realizzati dallo specialista della pixel art Paul Robertson?
Vi sono piaciuti, vi hanno lasciato abbastanza indifferenti, oppure non vi hanno colpito particolarmente? Ma soprattutto, qual è il vostro Pokémon australiano preferito?
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