Toys ‘R’ Us, la celebre catena dedita alla vendita di giocattoli e videogiochi, ha dato il via alle procedure di chiusura dei punti vendita presenti negli Stati Uniti e Regno Unito.
La drastica decisione intrapresa dal colosso multinazionale è la conseguenza diretta della crisi che da diverso tempo ha portato l’azienda a registrare perdite via via sempre più ingenti, sfociate nel ricorso alla bancarotta avvenuto lo scorso settembre.
La speranza della società di trovare degli acquirenti che potessero risanarne la situazione finanziaria è stata vana e per questo motivo il CEO David Brandon ha annunciato la messa in liquidazione degli asset presenti negli Stati Uniti e nel Regno Unito che, in parole povere, porteranno alla chiusura di oltre 800 punti vendita e alla perdita di circa 36.000 posti di lavoro.
Nonostante l’avventura di Toys ‘R’ Us negli USA e Regno Unito possa ormai definirsi conclusa, l’azienda continuerà comunque a operare in Canada, Asia e Australia. Sembrerebbe infatti che i pessimi risultati fatti registrare dalle divisioni in liquidazione non abbiano avuto un impatto particolarmente negativo sulla redditività del business a livello globale.
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