Redazione
I ragazzi della mia generazione -parlo dei primi anni ’90- ricorderanno sicuramente l’uscita dei primi Tamagotchi: piccoli ovetti digitali che davano vita a creaturine che stava a noi accudire e far crescere forti e sane. E alcune versioni avevano addirittura il collegamento via infrarossi per lo scambio di messaggi e accessori, per l’uomo che non deve chiedere mai.
Un’iniezione di responsabilità adulte cominciata sin dalla tenera età, la quale si accompagnava ai primi traumi dovuti alla morte del mostrino che dimorava nell’ovetto. Eh sì: dopo alcuni giorni di incuria (o anche dopo una notte di sano riposo, eh. Erano parecchio suscettibili quei mostrilli…), la creaturina passava a miglior vita, iniettando in noi anche una buona dose di sensi di colpa.
Ebbene, pare che il Tamagotchi di Eevee abbia sconfitto questo dogma! Come da legge astrale i Pokémon non possono morire (qualcuno ha detto Torre di Lavandonia?), e il Tamagotchi di Eevee, di recentissima uscita giapponese, non farà eccezione! Ma questo non vuol dire che saremo esenti da ramanzine virtuali: infatti, se non ci occuperemo del cucciolo per lungo tempo, lo vedremo ritornare nella sua Poké Ball piangendo. Tale meccanica è stata confermata anche dalle immagini promozionali del prodotto, che vi proponiamo qui sotto in versione originale e tradotta:
Il Tamagotchi di Eevee è attualmente disponibile in Giappone, distribuito da Bandai. Non si hanno ancora notizie di un rilascio occidentale ma, data la popolarità dei Pokémon e del piccolo dispositivo, si spera in un prossimo annuncio!
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