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Detective Pikachu: The Pokémon Company non ha apprezzato i design di alcuni mostriciattoli

Stando alle parole di uno dei membri della produzione alla base del film Detective Pikachu, The Pokémon Company non ha apprezzato appieno il lavoro.

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   · 2 min lettura Mondo
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Il debutto nelle sale cinematografiche mondiali di Detective Pikachu ha segnato l’arrivo del primo live-action basato sull’universo dei Pokémon. Un mondo fatto di tante creature originali che grazie alla computer grafica hanno invaso la nostra realtà nel film di Rob Letterman e del quale potete leggere il nostro accurato giudizio nella recensione senza spoiler. La riproduzione attraverso questa tecnica dei mostriciattoli tascabili sembra tuttavia non aver accontentato appieno tutti, non The Pokémon Company.

Attraverso un’intervista di fine marzo avevamo appreso che per realizzare tali versioni realistiche dei Pokémon, il produttore di effetti speciali Greg Baxter e il suo team avevano preso spunto dai veri animali come punto di partenza, che, dopotutto, sono in larga parte proprio i modelli da cui sono nate le piccole creature fantastiche. Alcune, in particolare, hanno richiesto una mole di lavoro importante per fare in modo da mantenere il loro design originario e trasporli nel nostro mondo. Per esempio è stata creata una vera e propria lingua con tanto di saliva finta per aiutare nelle scene in cui compare Lickitung, stando alle parole del supervisore degli effetti visivi Erik Nordby:

“In realtà abbiamo costruito quella lingua con un grosso pezzo di lattice. È assolutamente disgustoso, ma dovevamo avere qualcosa per nascondere il volto di Justice Smith”.

Egli si riferisce a una scena in cui il protagonista, Tim, viene preso di mira proprio da questo Pokémon. A quanto pare The Pokémon Company non ha apprezzato particolarmente tale parte, come riferito dallo stesso Nordby, poiché rischia seriamente di mettere a disagio gli spettatori. Non solo Lickitung, ma neanche le trasposizioni realistiche di Mr. Mime o Loudred sono andate a genio alla compagnia, arrivando a dichiarare di non sapere cosa fosse il primo.

Pare che la produzione abbia dovuto dedicare molto tempo nel tentativo di rassicurare la società nipponica della buona riuscita del progetto e dell’impossibilità che si venissero a creare problemi riguardanti l’aspetto dei protagonisti. Prosegue infatti il supervisore degli effetti visivi:

“Affinché qualcosa sia realistico, deve avere una certa grinta e spessore nel mondo reale. Ma The Pokémon Company lo vedrebbe e penserebbe che sia indecente. Abbiamo dovuto passare loro tutta una serie di diapositive per costruire una fiducia sulla base del fatto che non avremmo fatto queste cose brutte in senso inquietante”.

Sulla base di queste rivelazioni, sembra quasi che Ryan Reynolds avesse ragione nel parlare di Detective Pikachu come un film potenzialmente sconsigliato ai minori.

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ci sono sempre le critiche purtroppo 

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On 12/5/2019 at 20:05, fabio_lt ha scritto:

Una cosa di TPC che non riesco a digerire è proprio questo suo conservatorismo. Non so, sembra che le riesca così difficile osare, uscire dalla sua comfort zone. A lungo andare ciò potrebbe stufare il pubblico. Ho apprezzato molto il film in tutti i suoi aspetti, è riuscito, da fan di vecchia data, a sorprendermi proprio per la sua rottura con i canoni tradizionali del franchise.

E lo si sta vedendo dal 2013 ad oggi che TPC non osa mai, purtroppo.

Vedremo con Spada e Scudo, ma anche qua ho come l'impressione che ci saranno molti miglioramenti, ma il passo decisivo non verrà fatto...

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Sempre sul pezzo loro, sempre al passo coi tempi... massa d’incapaci. -___-

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imo, hanno fatto un ottimo lavoro.

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Onestamente sono fatti meglio questi di DP che il design dei pokemon che abbiamo nella serie principale dal 2013 percui non è chiaro a cosa The pokemon co. si riferisce.

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Di   

Dovevano mettere film sconsigliato ai minori di 16 anni cosi facevano contenti solo i grandi ora e con un altro film avrebbero fatto contenti i piccini.

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Di   

Una cosa di TPC che non riesco a digerire è proprio questo suo conservatorismo. Non so, sembra che le riesca così difficile osare, uscire dalla sua comfort zone. A lungo andare ciò potrebbe stufare il pubblico. Ho apprezzato molto il film in tutti i suoi aspetti, è riuscito, da fan di vecchia data, a sorprendermi proprio per la sua rottura con i canoni tradizionali del franchise.