Luca Fassoni
Circa una settimana fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva ufficialmente riconosciuto la dipendenza da videogiochi come una vera e propria malattia. Questa decisione ha scatenato un acceso ma doveroso dibattito presso le comunità di medici, psicologi, sociologi e giocatori di tutto il mondo. Negli ultimi giorni, in seguito ad accurate ricerche, un gruppo di studiosi provenienti da Regno Unito, Australia e Cina ha pubblicato online il primo test psicologico interamente dedicato a questa nuova patologia.
Agli inizi di febbraio, cioè ancora in tempi non sospetti, Furukawa aveva svelato il piano di Nintendo per combattere questa pericolosa dipendenza. Ora che gli occhi del mondo sono puntanti su questo problema, forse sarà possibile trovarvi rapidamente un rimedio, che potrebbe donare anche una nuova aura di rispettabilità all’intero ambiente videoludico.
Il test psicologico in questione si chiama semplicemente Do I play too much videogames? e vuole essere un monito per tutti i videogiocatori, specialmente per quelli che passano troppo tempo attaccati alla console. Se volete mettervi alla prova, potete compilare il questionario direttamente accedendo a questo link.
Il test dura una ventina di minuti e, al termine della prova, fornisce al partecipante un punteggio compreso tra 0 e 20. Un punteggio superiore a 5 indica una tendenza pericolosa che, se portata all’eccesso, potrebbe portare a sviluppare una dipendenza da videogiochi. Bruno Schivinski, il ricercatore a capo del progetto, ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a realizzare questo test:
Il nostro obiettivo è quello di capire qual è la linea di confine che separa un’attività come il gaming da un problema di salute. Noi vogliamo scoprire i fattori che contribuiscono allo sviluppo della dipendenza da videogiochi, esplorando le variabili socioeconomiche, la personalità e la motivazione delle persone coinvolte. Speriamo che ci siano migliaia di partecipanti per la prossima fase del nostro studio
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