Luca Fassoni
I Pokémon e la democrazia sono due mondi che, almeno in apparenza, appartengono a due galassie distinte. In questo caso, però, i due universi trovano un incredibile punto di contatto nella città di Hong Kong, o meglio, nella figura di Joshua Wong. Questo nome può risultare ancora sconosciuto ai più, ma il ragazzo in questione ha acquisito una notevole notorietà nel corso degli ultimi cinque anni.
Wong è un attivista e politico hongkonghese, balzato agli onori della cronaca per aver svolto un ruolo di primo piano nel Movimento degli ombrelli, una protesta pacifica nata nell’autunno del 2014. Attraverso queste manifestazioni moltissime persone erano scese in piazza per chiedere una maggiore autonomia di Hong Kong rispetto alla Cina e, soprattutto, per ribadire la volontà di mantenere i diritti e le libertà d’espressione tipici degli stati democratici.
Queste proteste sono scoppiate nuovamente pochi mesi fa ma, anche questa volta, lo stato cinese ha reagito con estrema durezza alle manifestazioni, senza mai aprire uno spiraglio per il dialogo. Lo stesso Wong si era candidato alle elezioni distrettuali della città che si sono svolte a fine novembre, ma la Cina lo ha escluso dai candidati, accusandolo di promuovere l’indipendenza dell’ex colonia britannica.
In seguito all’accordo firmato dagli Stati Uniti in favore della democrazia a Hong Kong, Joshua Wong ha potuto finalmente tirare il fiato e si è preso una meritata pausa. Per stemperare la tensione, il ragazzo ha scelto nientemeno che Pokémon Spada: l’ultimo capitolo delle creature tascabili per Nintendo Switch ha conquistato anche uno dei paladini della democrazia nel mondo!
Il profilo Twitter di Joshua Wong mostra l’attivista sorridente, intento ad acquistare la sua copia del gioco. In fondo, nonostante sia il rappresentante della rivolta più chiacchierata al mondo, il giovane politico rimane comunque un ragazzo di appena ventitré anni. Come moltissimi coetanei, anche lui non ha saputo resistere al fascino dei nuovi giochi delle creature tascabili.
Ci auguriamo che Wong riesca a godersi il gioco come milioni di appassionati di tutto il mondo, poi chissà… magari i Pokémon riusciranno addirittura a fornirgli una spinta in più per continuare nella sua lotta in favore della democrazia. Se c’è un insegnamento che possiamo trarre dal mondo delle creature tascabili, infatti, è proprio quello di non arrendersi mai: se persino il nostro Ash è riuscito a conquistare la Lega, questo vuol dire che c’è davvero una speranza per tutti!
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