Negli ultimi giorni c’è stato un certo fermento in casa Toys For Bob, studio che ha sviluppato Crash Bandicoot 4 e Spyro: Reignited Trilogy di proprietà della Activision Blizzard. Sembra infatti che quest’ultima abbia licenziato gran parte dei dipendenti che hanno ridato vita al bandicoot più famoso al mondo, ma la notizia è stata poi smentita da un rappresentante della stessa azienda californiana. Ma cosa è successo precisamente? Cerchiamo di fare chiarezza.
La vicenda ha inizio il 29 aprile quando lo studio di Toys For Bob, tramite il profilo Twitter ufficiale, ha annunciato che supporterà lo sviluppo di Call of Duty: Warzone. Dopodiché Nicholas Kole, ormai ex designer e illustratore dello studio creatore di Crash Bandicoot 4, risponde al tweet con parole di nostalgia e stima: “è la fine di un’era, ma auguro ai miei ex collaboratori rimasti con Toys For Bob il meglio per ciò che verrà!”. Lo stesso Kole, rispondendo a un commento, ha aggiunto che tutti quelli con cui ha lavorato se ne sono andati.
Altri ex sviluppatori di Toys For Bob hanno poi, sempre tramite Twitter, reso noto di non far più parte dello studio. Questo ha fatto pensare alla fine prematura del progetto di rinascita di due icone dei primi anni duemila come Crash e Spyro. La causa sarebbe da imputare a Activision Blizzard, che avrebbe decimato lo studio lasciando i pochi superstiti al lavoro su Warzone. L’azienda di Santa Monica si è quindi espressa sulla questione tramite un rappresentante che, durante un’intervista, ha affermato che “le notizie circa i licenziamenti degli sviluppatori di Toys for Bob non sono veritiere. Il team continua a operare a pieno regime e, anzi, ci sono diverse posizioni aperte in questo momento per l’assunzione di nuovo personale.” In conclusione, ha aggiunto che “Toys For Bob è entusiasta di continuare a supportare Crash Bandicoot 4: It’s About Time e nel contempo aiutare il team principale di Call of Duty: Warzone.”
A supporto delle parole del rappresentante di Activision arriva un tweet di un altro ex game designer, che spiega meglio l’accaduto: “Voglio chiarire che nessuno è stato licenziato da Toys For Bob. Chiunque se ne sia andato, lo ha fatto in buoni rapporti.”
Sarebbero quindi gli sviluppatori ad aver presentato le dimissioni di propria volontà o sono stati spinti da Activision? La vicenda sembrerebbe concludersi senza ulteriori colpi di scena, ma solo con tanta amarezza da parte di più di un ex dipendente.
Cosa ne pensi? Facci sapere la tua sulla nostra chat Telegram, sul Forum o sui canali Social!