Un hacker cinese con residenza nel quartiere Toshima di Tokyo è stato arrestato dalla polizia giapponese per aver modificato e venduto alcuni salvataggi di The Legend of Zelda: Breath of the Wild.
Ad aprile, l’hacker Ichimin Sho aveva pubblicato un annuncio su un sito giapponese di e-commerce, in cui che vendeva dei dati di salvataggio di The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Questi dati venivano chiamati “definitivi”, poiché venivano modificati da Sho a seconda delle richieste dell’acquirente. Le alterazioni potevano far aumentare le statistiche e le abilità del giocatore oppure rendere più facile trovare e ottenere oggetti rari. I salvataggi modificati erano venduti a 3.500 yen (circa 26,75 €) ed erano riusciti ad attirare due acquirenti provenienti da fuori Tokyo.
Sho però ha anche catturato l’attenzione della polizia della prefettura di Niigata, che lo scorso 8 luglio ha arrestato l’hacker per violazione della legge sulla prevenzione della concorrenza sleale. Il ragazzo ha confermato le accuse e ha anche aggiunto che aveva iniziato a vendere salvataggi alterati di videogiochi nel dicembre 2019, guadagnando in totale 10 milioni di yen (circa 76.434 €). Nello specifico, è emerso che Sho si era solo occupato delle vendite dei salvataggi, poiché l’alterazione vera e propria dei dati è stata effettuata da un complice non ancora identificato.
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