Game Freak in un primo momento aveva immaginato un universo Pokémon dove non si collezionano medaglie ma cinture. Si avete capito bene, una delle attività più simboliche dei giochi Pokémon non era prevista all’inizio in quanto le Medaglie sarebbero dovute essere delle cinture sulla falsariga delle arti marziali. Questi ornamenti poi sarebbero serviti anche come frusta da allenamento, in una sorta di rapporto fra animale e domatore con poca amicizia.
Tutto ciò emerge da una traduzione parziale del libro Game Freak: The Creative Group Rewriting the Rules in the World of Play, scritto dallo sviluppatore Akihito Tomisawa. La traduzione è stata realizzata da Did you know gaming? e svela dettagli interessanti. Apparentemente infatti gli Allenatori avrebbero avuto delle cinture indicanti il loro rango, come nelle arti marziali, da guadagnare battendo le Palestre. Inoltre queste cinture sarebbero servite anche per frustare il proprio compagno come un domatore, per spronarlo negli allenamenti.
Quest’idea però sarebbe tramontata rapidamente in quanto pesantemente contraria all’ottica di rendere i giochi accessibili a tutti. Certamente questo pensiero ha lasciato tracce in varie parti dell’universo Pokémon: ad esempio con la frusta di A.J. nell’ottavo episodio della prima stagione dell’anime. Oltre a ciò in diversi sprite di allenatori dei giochi originali permane la frusta, poi progressivamente scomparsa.
Gli sprite di Rosso in versione beta infatti mostrano la presenza della frusta, così come gli Allenatori presenti in copertina ed effettivamente arrivati alla versione finale. Allo stesso modo anche il modello di Sabrina nei giochi di Prima Generazione presenta una frusta mentre a partire dalla seconda in poi l’oggetto sparisce. Tutto ciò è stato fatto, a ragion veduta, in nome del family friendly e sicuramente si addice di più ai valori dell’universo Pokémon che tutti amiamo e conosciamo.
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