In queste settimane ha fatto parecchio scalpore la chiusura in tutta Italia delle sale LAN, avvenuta a causa di una segnalazione da parte del dirigente di un’azienda di slot machine Sergio Milesi all’Agenzia per le Dogane e i Monopoli. Infatti in tutta la penisola sono state letteralmente poste sotto sequestro innumerevoli delle suddette attività, le quali – fino a nuovo ordine – non potranno svolgere il loro normale lavoro. Sulla questione si è espressa IIDEA: associazione attiva in ambito videoludico, che ha appoggiato i gestori di questi centri e ha anche deciso di esprimersi sulla questione eSports e sale LAN.
Nello specifico IIDEA ha detto che l’attuale normativa applicata alla gestione di giochi utilizzati in ambienti pubblici non sia applicabile per le suddette attività che permettono di giocare ai videogiochi alle persone. Pertanto la sopracitata associazione si aspetta che lo stato italiano faccia chiarezza sulla questione e allo stesso tempo essa si è resa disponibile per supportare tutti i gestori delle sale LAN in questa fase parecchio delicata.
Dopodiché IIDEA ha tentato anche di far aprire gli occhi sulla differenza tra sale LAN e l’intero mondo eSports: questi ultimi consistono in tornei competitivi, che non possono essere in nessun modo paragonate a locali dove alcuni appassionati si recano per giocare in compagnia e per fare quattro chiacchiere (oltre ovviamente a svolgere anche tornei), né tanto meno a sale per giocare d’azzardo. Successivamente – non essendoci un’adeguata legislazione – la gestione di questo mondo risulta particolarmente ostica nel nostro paese, ma anche in altri dove questo panorama è di gran lunga più sviluppato (come la Gran Bretagna) sempre in base alle affermazioni dell’associazione.
In seguito Thalita Malagò, direttrice generale di IIDEA, ha detto che spera vivamente che il governo italiano prenda le giuste scelte per regolamentare questo mondo in costante evoluzione, guardando soprattutto all’Europa e alle stesse direttive dell’UE. Insomma, speriamo davvero che su questa assurdità – che solo in un paese vecchio e fanalino di coda come l’Italia poteva avvenire – si risolva per il meglio, dando dignità e riconoscimenti agli eSports e alle sale LAN che mancano da troppo tempo. Infine si spera che dopo questa insensata ed ennesima tiritera sul mondo dei videogiochi, non vi sarà più nessuno che vada a paragonare questo mondo – in maniera assai superficiale – alle droghe.
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