Protesta dei giocatori competitivi in Asia, arrivano i primi permaban da The Pokémon Company Corea

A pochi giorni dalla cancellazione delle finali del torneo Pokémon Trainers Cup, il dibattito relativo alle sorti del torneo (e dei partecipanti) diventa sempre più acceso. The Pokémon Company Corea ha infatti rilasciato una nuova dichiarazione riguardante la squalifica dei 4 finalisti. Un messaggio il cui contenuto è stato inevitabilmente accolto da una serie di proteste. Riportiamo qui di seguito un riepilogo del comunicato ufficiale, commentato su Twitter dall’utente NashVGC, uno dei concorrenti coinvolti.

Stando a quanto riportato, i 4 giocatori saranno bannati permanentemente dai circuiti ufficiali di The Pokémon Company Corea. Si specifica anche che le posizioni resteranno vacanti e non saranno sostituite. Per quanto riguarda invece le ragioni della squalifica, si precisa che tutte le squadre mandate in campo includevano dei mostri tascabili hackerati. Inoltre, si aggiunge che l’esclusione dei giocatori è inevitabile poiché, essendosi accordati prima dell’inizio del torneo, sono colpevoli di collusione.

Un elenco molto dettagliato, nei confronti del quale NashVGC mostra però delle perplessità. In precedenza, The Pokémon Company Corea aveva infatti affermato che la causa scatenante della squalifica andava ricercata nella presenza delle creature che conoscevano la mossa Metronomo. Secondo lui, la modifica e l’aggiunta di motivazioni non diffuse in precedenza sembra intenzionale.

A sostegno dei 4 esclusi si sono schierati anche diversi giocatori internazionali, che non concordano con il provvedimento della divisione sudcoreana di The Pokémon Company. Sia Eduardo Cunha, campione mondiale in carica del VGC, e il noto streamer Wolfey Glick hanno utilizzato le loro piattaforme social per sostenere gli esclusi.

Anche Shoma Honami, Campione del Mondo del VGC 2015, si è schierato dalla loro parte ritirandosi dal torneo Nazionale del Giappone. Proprio come loro, denuncia problematiche quali la mancanza di tornei dal vivo nei paesi asiatici, la penalizzazione dei giocatori più giovani e la centralità del fattore fortuna nelle qualificazioni online.