Il celebre tennista australiano Nick Kyrgios ha coperto la sua intera schiena con un gigantesco tatuaggio. Il tema? La passione che lo accompagna sin dall’infanzia: i Pokémon! Attraverso un’intervista rilasciata al portale GQ, Kyrgios ha raccontato l’intera storia dietro la realizzazione del complesso disegno e del suo amore particolare per le creature di prima generazione.
Il famoso tennista, attualmente 134° nella classifica mondiale e reduce da un’annata complicata da numerosi infortuni, ha spesso dimostrato l’interesse per i giochi Pokémon sui propri canali social. Nei suoi profili social ufficiali si trovano infatti numerosi post e commenti relativi a Pokémon GO e Pokémon Unite.
Il tatuaggio di Kyrgios, realizzato dallo studio Ganga di Los Angeles, è un’evidente dichiarazione d’amore nei confronti della generazione di Kanto. Raffigura al centro il suo Pokémon preferito, ovvero Blastoise, accompagnato da mostri iconici come Snorlax, Dragonite, Gengar, Alakazam, Mewtwo, l’immancabile Charizard, Lapras e Gyarados.
Durante l’intervista, che potete leggere per intero sul sito di GQ, gli è stato chiesto il motivo per cui Venusaur sia stato escluso, vista la presenza degli altri due Pokémon iniziali del terzetto. La risposta fa intendere che, visto lo spazio limitato, il tennista ha preferito solamente i migliori e, secondo lui, più iconici mostriciattoli di prima generazione. Kyrgios ha dichiarato che avrebbe voluto inserire anche creature di altre generazioni, come Lugia, Ampharos o Tyranitar, ma la maggiore popolarità dei Pokémon di Kanto ha avuto la meglio. L’australiano ha inoltre spiegato che Blastoise occupa un posto speciale nel suo cuore visto che rispecchia in pieno la sua personalità, ovvero quella di un gangster.
Proseguendo l’intervista, leggiamo che lo studio di Los Angeles gli è stato consigliato dall’amico e rivale Carlos Alcaraz, attualmente primo nella classifica mondiale. I ragazzi di Ganga hanno realizzato l’opera molto rapidamente, stando a quanto raccontato da Kyrgios, e con un livello di efficienza senza pari. La parte più dolorosa, per il tennista, è stato il processo di guarigione da un tatuaggio talmente invasivo. Abituato però a una lunga serie di infortuni che l’hanno tenuto lontano dal campo per molto tempo, il classe 1995 ha affrontato il recupero senza problemi e ora è pronto per tornare ad affrontare i rivali con l’aiuto del suo Blastoise e compagni.
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