Una banda di ladri sottrae grandi quantità di carte Pokémon di valore

Il collezionismo è un fenomeno che, dal punto di vista economico, si dimostra altamente redditizio, dando vita a un mercato attivo e particolarmente strutturato in termini di regolamentazione e pratiche di compravendita. Come per tutte le realtà che garantiscono considerevoli entrate di denaro, c’è sempre però qualcuno che tenta di approfittarne in maniera illecita, causando di conseguenza gravi ripercussioni sui soggetti coinvolti nelle trattative.

Per sua natura il Gioco di Carte Collezionabili Pokémon rientra in tutto e per tutto in questa realtà; considerando poi la longevità del fenomeno e il panorama di prodotti che lo caratterizza, il mercato costruito attorno a esso si dimostra imponente e per alcuni inaspettatamente remunerativo, e di conseguenza non esente da minacce derivate da condotte scorrette.

Quest’ultime possono presentarsi in diverse forme: alcune di esse sono molto più sottili e studiate se commesse da truffatori professionisti – già in passato si è parlato addirittura di pratiche di riclaggio attraverso la vendita di carte rare – ma in altri casi si parla di azioni più dirette e talvolta aggressive. Un esempio di ciò si è verificato circa una settimana fa in Australia, dove una banda di ladri ha messo a segno diversi colpi a distanza ravvicinata contro alcuni negozi di collezionismo dislocati a Melbourne per fare razzia di carte Pokémon.

Le immagini provenienti dai filmati delle telecamere di sicurezza mostrano come il modus operandi dei rapinatori non preveda mezze misure: dopo aver forzato l’entrata del negozio il gruppo fa irruzione nell’edificio, incurante degli allarmi in funzione, per poi procedere velocemente al saccheggio dei prodotti esposti, addirittura rompendo le teche con calci e piedi di porco. Inoltre, per facilitare la raccolta dell’ingente bottino, i ladri hanno portato con sè dei bidoni della spazzatura da riempire, per poi caricare la refurtiva sulle loro auto.

Il tutto si traduce in una perdita economica importante, pari a decine di migliaia di dollari (le carte di maggior valore toccavano persino i 600 dollari), senza considerare i danni sulle strutture e gli immobili. Una situazione che ha generato grande preoccupazione per i negozianti, rimasti scossi non solo dalla determinazione con cui hanno agito i banditi, ma anche dalle conseguenze negative sulle piccole attività commerciali come le loro. Infatti, in seguito agli accadimenti, vari negozi di collezionismo si sono tenuti in contatto per ritrattare il valore della merce interessata in modo significativo, a dimostrazione degli effetti collaterali provocate da azioni criminali del genere.