Chiunque sia ancora convinto che la serie Pokémon sia indirizzata essenzialmente ad un pubblico infantile, con questo articolo si ritroverà inevitabilmente a cambiare idea. Con la recente uscita degli ultimi due titoli della saga videoludica principale, infatti, Pokémon dimostra ancora una volta di essere un marchio indirizzato anche e soprattutto ad un pubblico adulto, un target che non solo è in grado di sfruttare appieno tutte le componenti e le strategie di gioco, ma è anche in grado di leggerne e capire le tematiche più forti e mature.
Gli ultimi due titoli della serie principale Pokémon Sole e Luna hanno qualcosa di più maturo, forse, rispetto agli altri loro predecessori. Sebbene tutta la serie non è mai stata esente da tematiche importanti, che danno sempre modo di far riflettere il videogiocatore nel bene e nel male, in questi titoli di settima generazione, in particolar modo, sembra che vegano affrontate delle tematiche molto più reali e concrete, molto vicine quindi alla nostra vita quotidiana. Anche se queste, purtroppo, non sono certo delle più felici.
Ecco allora che vi presentiamo alcuni momenti specifici che sollevano alcune di queste questioni fin troppo reali, pur essendo semplicemente parte di un plot, di un costrutto, di uno specifico testo narrativo.
Come sempre, prima di continuare con le considerazioni, ringraziamo l’inimitabile Kotaku per l’ennesimo spunto di riflessione che ci ha prontamente fornito, e vi ricordiamo inoltre di cliccare sopra le immagini per leggerne il contenuto a grandezza reale.
ABBANDONO DI ANIMALI
La prima scena che andiamo ad analizzare solleva la tematica dell’abbandono degli animali, un tema sempre recente e attuale, dal momento che ogni anno, specialmente in estate, se ne ritrovano vittima tanti animali domestici indifesi.
Una terribile storia viene raccontata in questi soli tre screenshot. E fa davvero riflettere: se un Pokémon è qualcosa di simile all’animale domestico nel mondo reale, vuol dire che si tratta in tutto e per tutto di crudeltà e violenza nei confronti di, appunto, un animale. Gli Allenatori non sembrano comportarsi diversamente da come si comportano gli irresponsabili a Natale, quando prima comprano un animaletto per far contento il proprio figlio, senza rendersi conto della grande responsabilità che ne viene inevitabilmente fuori, per poi farsi prendere dal panico e dall’ansia e finire con l’abbandonarlo in mezzo all’autostrada in piena estate. Eppure, il tenero e piccolo Stufful (che scopriremo starsene da solo, proprio entrando nella stanza in questione) rimane ad aspettare, calmo, speranzoso e fedele, il suo vergognoso padrone, convinto che stia per tornare. Un po’ come il più famoso e orgoglioso Hachiko, se ci pensate:
Oppure, rimanendo in tema di personaggi di finzione, come il giocherellone Seymour, il cane meticcio di Fry:
Ad ogni modo, appena il suo Allenatore tornerà (se tornerà), il povero Stufful farà bene ad essersi evoluto in un forte Bewear, e a ringraziarlo del trattamento con uno dei suoi poderosi abbracci!
UN TRAGICO INCIDENTE
Non è la prima volta che un gioco Pokémon affronta una tematica importante come la morte, ma questa volta la prospettiva viene proiettata in tutto e per tutto attraverso gli occhi (e il cuore) di un Pokémon.
Sappiamo bene che la morte è contemplata nei giochi Pokémon: muoiono i mostriciattoli e muoiono pure i loro Allenatori. Non mancano le varie località con un cimitero commemorativo nelle vicinanze, dove molti uomini si ritrovano per far visita al loro fedele compagno scomparso. Ma cosa accade ad un Pokémon quando è il suo Allenatore a morire per primo? Rimane terribilmente traumatizzato, semplicemente. In questo caso, protagonista della vicenda è Machamp, talmente afflitto dalla morte del suo caro Allenatore, che ha deciso di non rientrare più all’interno della Poké Ball.
Veramente, comunque, l’immagine del cimitero nel suo complesso è una scena piuttosto forte e commovente, soprattutto considerando l’innocenza del bambino che, parlandoci, ci suggerisce di risvegliare, dal sonno eterno, i mostriciattoli defunti usando ingenuamente una Baccastagna:
https://twitter.com/TristanACooper/status/800066259673030656?ref_src=twsrc%5Etfw
Questo si ricollega, comunque, anche ad un altro aspetto. La domanda che viene spontanea, infatti, è questa: di che incidente si tratta? E ancora, come è morto il marito della signora? Che sia forse rimasto coinvolto in un tragica fatalità mentre viaggiava con il Poképassaggio? Se la risposta fosse affermativa ne conseguirebbe, quindi, che usare i Pokémon come mezzo di trasporto comporta ovvi rischi e pericoli: si rischia di cadere, di avere un incidente, anche grave, e quindi di morire. Come quando si guida una macchina, o si viaggia come passeggero. Non oso immaginare, allora, quello che può rischiare di accedere mentre si è in sella al proprio Charizard…magari si rischia addirittura di finire nella turbina di qualche areo!
LA COSCIENZA
Il tema dell’anima, della coscienza. Questo semplice personaggio CPU in visita al Centro Pokémon ha, con la sua domanda, aperto un mondo pieno e ricco di possibili interpretazioni. Che succede quando un Pokémon viene messo nel BOX? è solo un complesso di dati che viene immagazzinato, distrutto e/o ricreato a nostro piacimento, secondo le nostre esigenze? Oppure il mucchio di dati, che altro non è che un Pokémon frammentato, un prodotto artificiale, è davvero cosciente, e possiede davvero un’anima senziente? Troppe domande, poche risposte; e tutte frutto della propria interpretazione personale. Una cosa che fa riflettere, davvero, fa riflettere: del resto, è un’equazione che può adattarsi non solo, nuovamente, al rapporto che l’uomo ha con gli animali, ma anche col rapporto che intercorre tra il creatore di una macchina di Intelligenza Artificiale, e la macchina stessa. Meglio rispolverare qualche libro di filosofia o la trilogia di Matrix, magari troviamo qualche illuminante risposta…
VIOLENZA DOMESTICA
Ebbene sì, l’ultima scena da prendere in considerazione tira fuori un argomento scottante, molto scottante, specialmente per la vittima che se l’è vista decisamente brutta:
Come qualcuno potrebbe facilmente interpretare, questa scena implica che qualcuno sia stato picchiato (e anche piuttosto violentemente) con delle mazze da golf. E la cosa non ci dovrebbe soprendere, visto che siamo finiti nella casa di Guzma, il vecchio leader del Team Skull. Che si vendichi dei suoi sottoposti torturandoli e malmenandoli perchè non fanno quello che gli viene ordinato? O perchè non riescono a portare a termine le missioni come dovrebbero? E se se la prendesse anche con i Pokémon? Un atteggiamento veramente balordo, indegno ma degno, ovviamente, di un influente boss di un’organizzazione criminale…
Forse non a caso, allora molti dei membri del Team Skull se ne escono con questa frase:
Costretti all’obbedienza assoluta, le prendono di santa ragione se provano a fare di testa loro. Eh già.
Tutto il contenuto riportato in questo articolo è frutto di un’intepretazione non ufficiale, e assolutamente non collegata a quello che è effettivamente il messaggio principale attraverso il quale sono stati concepiti Pokémon Sole e Luna. Quanto letto, dunque, va preso per quello che è, una raccolta di mere speculazioni, in grado sia di far riflettere (per quanto accade nella vita reale e per la bellezza assoluta dei titoli Pokémon, che mostrano come sempre un grado di maturità che ben pochi riescono a cogliere ed apprezzare), sia di farvi almeno sorridere con un pizzico di ironia sdrammatizzante, aggiunto qua e là. Che poi, l’ironia è anche tra gli ingredienti essenziali della vita, in fondo – “always look on the bright side of life“, direbbero i cari e vecchi Monty Python…
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