The Legend of Zelda: Breath of the Wild è senza dubbio il titolo del momento della grande N. La nuova avventura di Link nel regno di Hyrule ha visto il miglior lancio di sempre per un videogioco Nintendo ed è stato acquistato da quasi tutti i possessori del fortunato Nintendo Switch. Numerosi sono stati i riconoscimenti che il nuovo titolo di Zelda si è meritato, ha ricevuto un voto di ben 10/10 dalla rivista Edge ed è stato recentemente premiato al Cartoons on the Bay 2017.
Un articolo da poco comparso sul popolare quotidiano La Gazzetta dello Sport ha fatto scaturire l’ilarità del web per via dell’ambiguo sottotitolo. Pare che tra le cose da sapere sui videogiochi open world ci sia il fatto che “i protagonisti sono donne o gay”. Questo ha ovviamente scatenato una lunga serie di battute e prese in giro, legate anche al fatto che la fotografia in calce all’articolo, riportante una foto di Link, è accompagnata da un’impropria didascalia.
“The Legend of Zelda: Breath of the Wild segna il ritorno di una delle eroine più note”
Questa frase si riferisce ovviamente alla principessa Zelda ma, ammettiamolo, vista così può dare facilmente luogo a qualche perplessità. In realtà l’articolo è scritto molto bene, i personaggi di Link e di Zelda sono raccontati in modo corretto e non ci sono imprecisioni o speculazioni sui ruoli o sulla sessualità dei protagonisti. Tutta questa vicenda sembra quindi legata a una banale svista da parte dei redattori piuttosto che a un caso di cattiva informazione.
Vi ricordiamo che The Legend of Zelda: Breath of the Wild è disponibile su Nintendo Switch e Wii U sia in edizione fisica che digitale e, nel caso in cui ve la foste persa, qui potete trovare la recensione completa del titolo da parte del nostro Cydonia.
Cosa ne pensi? Facci sapere la tua sulla nostra chat Telegram, sul Forum o sui canali Social!
💬 Ultimi commenti su questa notizia
Carl-J90
Leggendo il titolo dell'articolo menzionato nel titolo di questa news, inizialmente, mi son preso a male iniziando a sparare insulti a chiunque avesse scritto una boiata simile, poi ho letto il nome del quotidiano che ha pubblicato l'articolo...e, niente... ho provato tanta compassione per un giornale che ha pubblicato un articolo inerente a un qualcosa che non rientra nemmeno lontanamente per caso o a random tra le sue competenze, usando parole travisabili e mal gestite!
Che tornino a trattare di sport senza tirar fuori articoli inerenti ad ambiti di cui non hanno nessuna(o quasi) competenza per poter sparare "titoloni" del genere... >.<"
ValerieTownshend
Boh, sarà pure una gaffe, ma a me 'sta frase suona un bel pò come una provocazione...
Pixel
Tingle?
Enemy
M cuindi Zeld0 è cuelo verde
Sonic98
Intendevo dire come scrittrici, soprattutto in Italia. Solo a partire dalla Victorian Age, in Inghilterra, la situazione è cominciata a cambiare.
Situz
Ma perché un giornale sportivo dovrebbe parlare di queste cose?
Lori18
Attenzione attenzione, qui si fa concorrenza alla PETA!