Che non tutti i boss, per i quali un dipendente possa finire a lavorare, siano cattivi è un dato di fatto. E se un esempio eclatante d’umanità e devozione c’era stato dato dall’immortale Satoru Iwata, nel suo piccolo anche il CEO di NCsoft è riuscito a far parlare di sé, per il sincero interesse mostrato nei confronti dei dipendenti. Infatti, un suo “semplice” gesto ha colto di sorpresa gran parte dei membri della compagnia, che hanno da poco scoperto che presto riceveranno un bellissimo, e sicuramente apprezzatissimo, regalo.
Il CEO di NCsoft Kim Taek-Jin ha appena annunciato di donare a tutti i propri dipendenti una console Nintendo Switch e una copia di The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Secondo alcune sue dichiarazioni riportate dal media coreano Gamefocus, Kim ha affermato che ha apprezzato moltissimo l’ultimo capitolo della saga, e ha deciso così di condividere la sua esperienza con tutti i dipendenti della società che amministra.
Non si tratta di un improvviso lampo di genio, comunque: in effetti, per venire incontro agli interessi dell’azienda, Kim Taek-Jin ha deciso di intraprendere una strategia attiva, optando quindi per provare personalmente gli ultimi giochi e le console lanciate nel mercato. L’acquisto di Nintendo Switch, sostanzialmente, promuoverebbe l’interesse dei suoi dipendenti in un panorama videoludico piú ampio, e permetterebbe il loro avvicinamento a console che potrebbero ospitare, in futuro, nuovi titoli della stessa NCsoft – ed è importante sottolineare, a questo proposito, che c’è stato già un tentantivo, da parte della compagnia, di rilanciarsi nel mercato videoludico cercando di portare Blade & Soul su PlayStation 3 e Xbox 360.
Fermo restando che una decisione del genere possa risultare interessante e simpatica sotto vari punti di vista, l’idea di un acquisto così massiccio di almeno 3.000 Nintendo Switch, seppur ben ponderata, incontrerà non poche difficoltà nella sua realizzazione a breve termine, aggravate anche dal fatto che Zelda: Breath of the Wild non è stato ancora rilasciato in Corea del Sud. C’è da dire, comunque, che quello che conta davvero è il pensiero – almeno per il momento.
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