Intelligent Systems commenta il suo Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia in un’intervista

La rivista online di informazione videoludica Multiplayer.it ha rilasciato una lunga intervista agli sviluppatori di Intelligent Systems e Nintendo Masahiro Higuchi, Toshiyuki Kusakihara, Hitoshi Yamagami e Kenta Nakanishi, in cui hanno parlato di Fire Emblem Gaiden, secondo titolo della saga, e del remake per Nintendo 3DS da poco rilasciato in Europa, Fire Emblem Echoes: Shadows of Valentia.

Per iniziare, Yamagami spiega il perché della scelta di riproporre proprio Gaiden, piuttosto che altri giochi più noti e amati della serie, come The Sacred Stones. Fire Emblem Gaiden, uscito originariamente per NES nel 1991, permetteva al giocatore di esplorare solo parzialmente il mondo di Valentia, il che ha dato maggiore libertà agli sviluppatori di ampliare e rimodernare quegli stessi ambienti. In più, il secondo capitolo della saga è l’unico a introdurre delle meccaniche diverse dagli altri, come ad esempio l’esplorazione di dungeon in terza persona, che valeva la pena lasciar scoprire ai fan dell’ultim’ora. Ultima motivazione, di carattere più affettivo, è l’apprezzamento di Gaiden da parte di molti membri dello staff di Intelligent Systems.

Nel nuovo gioco per Nintendo 3DS, si è optato per un ritorno alle origini nel sistema di combattimento eliminando il triangolo delle armi, meccanica che ha caratterizzato la serie sin dai tempi di Fire Emblem: Genealogy of the Holy War per Super Nintendo e notevolmente ampliata in Fire Emblem Fates. A tal proposito, Nakanishi conferma la volontà di rimanere fedeli all’originale, aggiungendo che introdurre questa caratteristica inizialmente assente avrebbe costretto il team a inserire classi e personaggi in più, modificando notevolmente lo sviluppo della trama.

Kusakihara, tuttavia, ricorda come Echoes non sia per questo motivo meno strategico dei suoi predecessori. Infatti, è stata data molta più importanza agli effetti di terreno e alcune armi hanno una gittata sensibilmente diversa rispetto agli altri titoli, il che permette combinazioni strategiche completamente inedite. Inoltre, è stata migliorata l’intelligenza artificiale dei nemici, che consentirà loro di combattere al meglio delle loro possibilità.

Per quel che riguarda la scelta del titolo, Yamagami pensa che l’eco sia il tema principale del gioco, a causa del rapporto tra i due protagonisti Alm e Celica e della possibilità di controllare i loro eserciti separatamente. Scegliere di sottotitolare il titolo per Nintendo 3DS Echoes è un ulteriore modo per distinguerlo dall’originale Gaiden, letteralmente storia secondaria, concepito più come uno spin-off che come un capitolo della storia principale.

Passando agli aspetti più tecnici, Kusakihara parla di due innovazioni degne di nota, ovvero i dungeon in 3D e il doppiaggio integrale. Il direttore di Intelligent Systems rivela l’intenzione di introdurre i dungeon già in Fates, meccanica però che non è stata implementata. Echoes era il titolo ideale per lanciare questa novità, dal momento che questa tipologia di livello era già presente nel gioco originale. Per quel che concerne il doppiaggio completo, Kusakihara pensa che sia un’impresa tanto ardua quanto efficace, perché permette al giocatore di comprendere al meglio la personalità degli eroi. Per questo motivo, non gli dispiacerebbe riproporlo nei prossimi capitoli.

Per concludere, Higuchi si dice scettico in merito a un eventuale ritorno alla grafica 2D per i titoli della saga principale. Fire Emblem Heroes, applicazione gratuita per Android e iOS, include unicamente animazioni in 2D, ma si tratta di uno spin-off. Il produttore di Intelligent Systems ritiene, tuttavia, che alcune caratteristiche di gioco possono essere implementate solo grazie alla grafica 3D, lasciando intuire che un ritorno alle origini sia alquanto improbabile.