Si è da poco concluso l’E3, la più grande fiera videoludica del mondo, e la grande N ha senza dubbio stupito nuovi e vecchi fan annunciando diversi titoli per Nintendo Switch, tra cui un nuovo gioco Pokémon della serie principale e l’attesissimo Metroid Prime 4.
In un’intervista apparsa sul popolare sito web statunitense The Verge, alcuni sviluppatori di Nintendo, tra cui Shinya Takahashi e Hisashi Nogami, hanno parlato di cosa significa per la casa di Kyoto introdurre una nuova serie di personaggi, una nuova proprietà intellettuale o IP, riferendosi in particolar modo al mondo di Splatoon.
Non è solo una questione di personaggi. È anche pensare a come la gente accoglierà nuovi sistemi e gameplay. A volte le nuove IP sono il modo migliore per introdurre novità. Ogni volta che visioniamo un nuovo prototipo c’è sempre un momento in cui pensiamo “Come possiamo dare alla maggior parte della gente la possibilità di giocarlo? È roba che deve essere presente in un gioco di Mario o c’è qualcosa che dovrebbe andare in una nuova direzione?”. E questo è un dibattito che ha luogo sempre.
Siamo sorpresi di quanto i personaggi di Splatoon ispirino emozioni, fan art e storie ideate dagli appassionati. Non credo ci sia un elemento in particolare — come la storia o i personaggi — a suscitare questa dedizione [tra i fan]. Se fosse solo per il look sarebbe solo per l’aspetto delle armi e non sarebbe abbastanza se il gameplay non fosse all’altezza.
Pare inoltre, secondo Shintaro Sato, che con il primo capitolo del colorato sparatutto siano state molte le idee accantonate, che hanno poi potuto vedere la luce grazie al sequel sulla nuova console ibrida.
Avevamo un sacco di idee, molta roba che volevamo inserire nel primo capitolo. Ma alla fine dovemmo adattarci a una distillazione di queste idee. Avevamo tante idee lasciate indietro che siamo poi stati in grado di introdurre in Splatoon 2.
Ricordiamo, nel frattempo, che il nuovo Splatoon 2 sarà disponibile a partire dal 21 luglio in esclusiva su Nintendo Switch, sia in edizione fisica che digitale.
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