La caratteristica principale di Nintendo Labo è l’utilizzo dei sensori di Nintendo Switch in apposite creazioni di cartone, i Toy-Con. Il cartone, oggetto comune che è stato trasformato in esperienza interattiva dalla grande N, è fondamentale per la nuova modalità di gioco perché consente la costruzione di tutti gli oggetti del Kit Assortito e del Kit Robot. Non tutti, però, se ne sono accorti.
All’USK (Unterhaltungssoftware Selbstkontrolle), organizzazione tedesca che si occupa della classificazione dei videogiochi suddividendoli per fascia d’età, similmente a PEGI (Pan European Game Information) in Europa, la ditta di pulizie si è rivelata eccessivamente zelante. Scambiando il cartone, che è il punto focale di Nintendo Labo, per spazzatura, ha tentato di buttare i kit nell’immondizia per fare pulizia, non rendendosi conto di quello che effettivamente aveva in mano. Fortunatamente, il personale addetto alle pulizie è stato fermato appena in tempo per evitare che cestinasse il prezioso cartone.
Il lavoro dell’USK è fondamentale per la classificazione dei videogiochi, l’assegnazione alla giusta fascia di età e lo studio dei contenuti, nonostante non sia obbligatorio sottoporre i titoli a questa supervisione. Per questo i materiali cartacei di Nintendo Labo erano pronti per essere analizzati e si sono scontrati con un inconveniente inaspettato.
E voi, cosa ne pensate di Nintendo Labo e della sua “somiglianza” con materiale di scarto?
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