Shinesparkers, noto sito dedicato a tutti gli appassionati di Metroid, ha recentemente intervistato un ex-dipendente di Retro Studios, lo studio che sviluppa lo sparatutto spaziale targato Nintendo.
Jack Mathews, che ha lavorato a tutta la trilogia di Metroid Prime come ingegnere tecnico, ha parlato di moltissime curiosità sulla serie, di idee scartate in fase di sviluppo, di retroscena che riguardano l’esclusività della serie per le console Nintendo e di giochi che sono stati cancellati per fare spazio al primissimo gioco di questa trilogia uscito su GameCube.
In primis, Mathews ha parlato di una sua vecchia intervista in cui affermava che se il suo studio avesse sviluppato Metroid per Playstation 3 e Xbox 360 (e non per Nintendo Wii) il gioco finale sarebbe stato tecnicamente più avanzato e avrebbe venduto anche più copie. Col senno di poi, dice, pensa che se la serie non fosse stata distribuita da Nintendo non avrebbe mai potuto avere il successo grandioso che ha avuto con gli anni e che probabilmente non avrebbero venduto più di qualche milione di copie. Ormai quando qualcuno pensa alle grandi esclusive di Nintendo, dopo Super Mario e The Legend of Zelda, la maggior parte degli appassionati citano anche Metroid e probabilmente questo non sarebbe successo con una distribuzione multi-piattaforma e con una forte componente online a più giocatori.
Parlando di gioco online, l’ex dipendente di Retro Studios ha rivelato che inizialmente era stata programmata una modalità in multiplayer per Metroid Prime 2 Echoes e che sarebbe dovuto essere il focus dell’intero gioco. Una volta che però hanno iniziato a lavorare sulla storia a giocatore singolo abbiamo deciso di sviluppare in maniera più profonda questa modalità rispetto a quella online, che col tempo è stata completamente rimossa dalla versione finale del gioco.
Continuando a parlare del secondo capitolo della trilogia “Prime”, molti giocatori lo hanno tacciato di essere troppo difficile, mentre hanno criticato il seguito Metroid Prime 3: Corruption di essere al contrario troppo semplice e scomodo nei controlli. Secondo Mathews il problema di Metroid Prime 2 Echoes non è tanto la sua difficoltà, quanto l’essere frustrante e stressante: le meccaniche e la palette dei colori stressavano i giocatori, le fasi nelle zone più scure lo erano altrettanto e quindi nella sua totalità il gioco metteva ansia mentre lo si giocava.
Per quanto riguarda il terzo capitolo della trilogia si trova in completo disaccordo con le critiche portate dalle recensioni: i controlli remoti su Nintendo Wii creati per questo gioco sono fantastici e studiati al minimo dettaglio in fase di sviluppo. Per quanto riguarda le altre critiche, invece, molto probabilmente sono derivate alle fasi di gioco iniziali, dove è molto palese che ci siamo ispirati ad Halo durante i primi mesi di sviluppo, e a molti questo non è andato giù.
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