In una recente intervista al sito giapponese DenFamiNicoGamer, il direttore di Xenoblade Chronicles 2 ha rivelato che il gioco è stato sviluppato da un gruppo di appena 40 persone.
Durante l’intervista il fondatore di Monolith Soft e direttore di Xenoblade Chronicles 2, Tetsuya Takahashi ha rivelato che negli studi dell’azienda lavorano circa 100 sviluppatori. Monolith è un’azienda controllata da Nintendo e proprio per questo, durante lo sviluppo di Xenoblade, metà dei sviluppatori è stata riassegnata per lavorare a The Legend of Zelda: Breath of the Wild, gioco di lancio di Nintendo Switch.
Dei 50 sviluppatori rimasti a Monolith Soft, una decina di sviluppatori si è occupata di ricerca e sviluppo, mentre i restanti 40 hanno lavorato interamente a Xenoblade Chronicles 2. Per fare una comparazione, Breath of the Wild ha potuto contare su oltre 100 sviluppatori.
Takahashi ha spiegato che il lavoro è stato duro e in alcuni casi frustrante. Ad aggravare la situazione, nel bel mezzo dello sviluppo, tre programmatori hanno lasciato il progetto facendo rallentare i lavori sull’interfaccia grafica del gioco.
Per completare il gioco, Monolith Soft ha dovuto affidarsi a un gruppo esterno per produrre i modelli di buona parte dei personaggi. Questa sorte non è toccata a Rex, Pyra e i personaggi più importanti che sono stati sviluppati internamente. Il team ha poi revisionato tutto il lavoro fatto esternamente per verificarne la qualità.
Non possiamo non fare i complimenti agli sviluppatori di Monolith che, nonostante le avversità e le poche risorse a disposizione, hanno confezionato un titolo che assicura decine se non centinaia di ore di gioco!
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