Redazione
The Legend of Zelda è una delle serie videoludiche di punta di Nintendo e può vantare alcuni fra i titoli più di successo prodotti dalla azienda giapponese. L’ultimo gioco della serie, Breath of The Wild, ha ricevuto il plauso del pubblico e della critica, entrando a pieno diritto nell’Olimpo dei migliori giochi per la giovane console Nintendo Switch.BoTW è diventato il fiore all’occhiello della console, accompagnandola nella sua ascesa mediatica. L’Italia non è stata da meno e le pubblicità del nuovo titolo della serie ambientata nel regno di Hyrule hanno portato i loro frutti, rendendo l’uscita un vero e proprio evento.
L’ultima occasione in cui il gioco ha fatto parlare di sé è recentissima e risale a ieri sera. La protagonista di questo avvenimento è niente meno che la famosa conduttrice televisiva Maria De Filippi. Durante la diretta del talent show Amici, infatti, a Maria è stata posta una domanda. Per essere più precisi, è stata enunciata una frase durante un’esibizione di cabaret ed è stato chiesto alla De Filippi di completarla. La frase in questione era “Mi diverto molto quando…“. Senza alcun indugio la conduttrice ha completato la frase, dicendo “…quando gioco a Zelda.”
Il pubblico è rimasto piuttosto perplesso dopo aver sentito l’affermazione di Maria, la quale ha dovuto spiegare di che cosa stesse parlando, specificando addirittura che si trattasse di un videogioco. Dopo aver chiarito la questione, descrivendo The Legend of Zelda: Breath of The Wild come un “gioco di ruolo per Nintendo Switch“, la De Filippi ha continuato a condurre il programma normalmente.Non possiamo però fare a meno di sorridere scoprendo questa curiosità. Non tanto perché sia divertente (anche se, diciamocelo, lo è!), quanto piuttosto perché lo vediamo come un segno molto positivo: potrebbe infatti essere un primo passo verso l’abbandono della stereotipizzazione dei videogiochi, visti unicamente come “cose per bambini“. Una figura dal peso mediatico di Maria De Filippi sarebbe sicuramente capace di smuovere le acque, soprattutto visto l’enorme seguito che i suoi programmi possono vantare. Sarebbe anche ora che in Italia i videogiochi cominciassero a essere apprezzati per quel che sono e non più denigrati a prescindere dalla qualità, non credete?
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